‘Hayao Miyazaki Film’: Un Genio Tra Temi Sociali e Metafore
In attesa della Palma d'Oro Onoraria a Cannes 2024, riscopriamo la carriera del grande maestro dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli. 5 suoi capolavori e le tematiche sociali da lui affrontate.
Hayao Miyazaki Film – Dopo la vittoria agli Oscar 2024 e in attesa della consegna della Palma d’Oro al prossimo Festival di Cannes, ripercorriamo la carriera di un genio dell’animazione tra temi sociali e metafore.
Chi è Hayao Miyazaki
Hayao Miyazaki è un regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore cinematograficogiapponese. Nato a Tokyo il 5 gennaio 1941, è figlio di Katsuji Miyazaki, un ingegnere aeronautico, e Dora Miyazaki. Nonostante i primi anni ‘vissuti’ nella Seconda Guerra Mondiale, Miyazaki ebbe un’infanzia tranquilla. Non mancarono piccoli problemi, come la malattia di sua madre, ma la sua famiglia riuscì sempre a cavarsela.
Appassionato di disegno, si laureò nel 1963 in Scienze politiche ed economia. Ma il suo amore per il manga e per l’anime sarà sempre più forte, fino a decidere di entrare in uno dei principali staff di disegnatori alla Toei, allora una delle società di disegno più importanti di Tokyo.
Nei primi dieci anni di carriera lavorò come animatore per manga e fumetti. Fece il suo debutto in tv dirigendo alcuni episodi di molte serie animate, tra cui Lupin III, Panda! Go, Panda!, Heidi, Marco, Anna dai capelli Rossi e Conan il ragazzo del futuro. Questo anche grazie alla sua collaborazione con Zuiyo Pictures e Nippon Animation.
Il suo primo film fu Lupin III – Il castello di Cagliostro, datato 1979. Ma è solo con il suo secondo film, Nausicaä della Valle del vento (1984), che ottenne i primi successi. Grazie ad esso aprì, insieme all’amico Takahata, loStudio Ghibli, nel 1985. E da quel momento Miyazaki non si è più fermato.
Nel tempo diresse diversi capolavori animati. Il mio vicino Totoro (1988), Kiki Consegne a Domicilio (1989), Porco Rosso (1992),Princess Mononoke (1997) e l’indimenticabile La città Incantata (2001). Quest’ultimo ricevette molti elogi e premi in tutto il mondo, tra cui l’Oscar al Miglior Film d’Animazione 2003. In seguito diresse anche Il Castello Errante di Howl (2004), Ponyo sulla Scogliera (2008) e Si Alza il Vento (2013), per poi decidere di andare in pensione.
5 Film Imperdibili di Hayao Miyazaki
“I miei film sono tutti miei figli.”
Nel 2013, subito dopo il rilascio di Si Alza il Vento, lo stesso Miyazaki annunciò di volersi ritirare dalle scene. Tuttavia, nell’estate del 2023, dopo 10 anni di silenzio creativo, è tornato nuovamente sul grande schermo con il capolavoro Il ragazzo e l’airone. Il film è basato in parte sul romanzo How Do You Live? di Genzaburô Yoshino, pubblicato nel 1937. Mentre Miyazaki si gode (meritatamente) il successo della sua ultima pellicola, ecco 5 suoi grandi capolavori da riscoprire.
Hayao Miyazaki Film – Nausicaä della Valle del vento (1984)
Mille anni dopo una guerra nucleare che ha quasi raso al suolo il pianeta, l’umanità sta vivendo un secondo Medioevo. I pochi sopravvissuti vivono nella ‘valle del vento’, una comunità pacifica. La sua principessa, Nausicaä, cerca di scoprire i segreti della foresta tossica, nel tentativo di salvare il pianeta dalla distruzione totale. Riuscirà a fronteggiare i pericoli che l’ aspettano?
Il primo film di Hayao Miyazaki convinse la critica. Ma il successivo fu una vera e propria sorpresa. Nausicaä è basato sull’omonimo manga creato dallo stesso Miyazaki. Nonostante sia uscito un anno prima della sua fondazione, viene considerato un film targato Studio Ghibli. E non possiamo che essere d’accordo.
Uscito l’anno dopo Testament (1983), di Lynne Littman, Hayao Miyazaki affronta tematiche simili. E molto forti. Ma che pongono le basi della sua filmografia e comunicano un messaggio per il mondo intero. Si tratta, neanche farlo apposta, di un film molto attuale. Guerre Nucleari, cambiamento climatico, odio e sopravvivenza. Un film di impatto incredibile, per certi aspetti, simile anche a Dune, di David Lynch.
Grazie alle sue incredibili animazioni, ai forti colori e ai personaggi, Hayao Miyazaki ci invita ad amare la nostra Madre Terra. A fare del mondo un posto migliore, senza distruggerlo. A lottare per i giusti ideali e abbandonarsi alla fantasia e alla fanciullezza di cui rimane poco negli adulti. Insomma, un film non proprio per bambini. Se non lo avete ancora visto, forse è il momento giusto per farlo.
Hayao Miyazaki Film – Il mio vicino Totoro (1988)
Mei e Satsuki, due sorelle, si trasferiscono in campagna insieme al padre per stare vicino alla madre malata. Poco dopo il loro arrivo, scoprono che la foresta in cui vivono è abitata da strane creature. Fanno così amicizia con Totoro. E vivranno un’avventura magica ed emozionate. Un capolavoro.
Terzo film di Hayao Miyazaki, nonché uno dei più famosi. Cattura fin dalle prime immagini, al primo istante. Si tratta in parte di un film autobiografico, ma è molto, molto di più: è un inno all’infanzia, alla fantasia e alla vita.
Fin dalla sua uscita è stato acclamato dalla critica e dal pubblico. Certo, potrebbe apparire un film semplice. Ma in realtà c’è tanto, tanto amore. Rispetto al precedente, Miyazaki osa di più. Ma torna indietro nel tempo. Lo rivediamo tanto nel personaggio di Mei: curioso, vivace e senza paura. Un omaggio a ull’infanzia quasi ‘perduta’.
Oggi il personaggio di Totoro è diventato il pilastro dello Studio Ghibli. Ma è stato omaggiato in diversi film, ad esempio in Toy Story 3 della Pixar. Insomma, un film molto personale per Hiyazaki. Tuttavia, Il mio vicino Totoro è solo un primo assaggio di un futuro che per lui sembra apparire roseo e proficuo. Una favola testamento da non dimenticare.
Hayao Miyazaki Film – Porco Rosso (1992)
“Meglio maiale che fascista.”
Italia, anno 1929. I cieli dell’Italia fascista sono attraversati da pirati dell’aria, cacciatori di taglie e ogni tipo di pilota. Ma il più abile di tutti è Porco Rosso. Quest’ultimo è un uomo, ma una maledizione ha mutato la sua testa in quella di un maiale. Eppure, non gli manca nulla. Vive di piccoli lavori. E combatte contro il regime fascista.
Il terzo film da scoprire è Porco Rosso. Come Nausicaä, anch’esso è basato sul manga Hikōtei jidai creato dallo stesso Miyazaki. Anche in questo film, Miyazaki torna a trattare il tema della guerra. Questa volta visto da un’altra prospettiva. Rispetto alla dolce principessa Nausicaä, Porco Rosso è un personaggio a se stante, misterioso ed enigmatico e ‘crudo’. Cerca di stare fuori dal Fascismo, condannando, ancora una volta, l’umanità per i suoi crimini.
Alla sua uscita, fu un po’ sottovalutato dalla critica. Ma in realtà è molto di più: è un vero e proprio omaggio all’Italia e, soprattutto, all’aviazione. Tematica da sempre molto cara a Miyazaki. Grazie alle bellissime scene in volo che il regista respira e, con la sua lente d’ingrandimento, osserva il mondo e, per un attimo, se ne distacca. Ma ancora una volta, grazie ai temi attuali, dopo 30 anni, il grande maestro fa centro.
Hayao Miyazaki Film – La città Incantata (2001)
Chihiro, una bambina di dieci anni, si sta trasferendo con la sua famiglia. Quando sono quasi arrivati, il padre sbaglia strada. La famiglia arriva così davanti a un enorme tunnel. E vi entra. Si ritrova così in un altro mondo. Qui Chihiro farà amicizia con Haku. E intraprenderà un viaggio pericoloso per salvare i genitori, finiti vittima di una terribile maledizione.
Hayao Miyazaki era reduce dal grande successo di Princess Mononoke (1997). Ma con La Città Incantata fece qualcosa di mai visto prima. Un vero trionfo. Ispirato dal romanzo Il meraviglioso paese oltre la nebbia, di Sachinko Kashiwaba, Miyazaki tenta il grande salto. Ancora una volta, la protagonista è una bambina: Chihiro. Ha paura di crescere, non sembra avere un vero obiettivo e ha paura della nuova vita che l’attende. In questo film, Miyazaki ispira non sono gli adulti, ma soprattutto i più giovani a lottare per i loro sogni ed essere creativi. Oltre che a crescere, è un invito alla responsabilità.
Un appello a non prendere la vita con leggerezza. Ci sprona ad essere saggi e pazienti, a prendere una posizione. Si tratta di un film pieno di metafore, caratterizzato da una scenografia e creature bizzarre e ‘oniriche’. Oltre che un mondo molto, molto colorato. E senza ombra di dubbio, uno dei migliori film d’animazione mai realizzati al mondo.
Alla sua uscita, La città Incantata ricevette diversi riconoscimenti. Tra cui un Orso d’Argento a Berlino e un Premio Oscar, il primo assegnato allo Studio Ghibli e a un film anime giapponese. È con questo film che Miyazaki diventa, finalmente, leggenda. Una grande ‘favola’ di vita da vedere e rivedere.
Si Alza il Vento (2013)
Giappone, 1918. Il giovane Jiro Horikoshi vorrebbe diventare un pilota di aerei. Ma è costretto a rinunciare perché miope. Durante un viaggio in treno sogna l’italiano Gianni Caproni. Questo lo esorta a diventare un progettista. In quanto è meglio costruire aerei che pilotarli. Intanto, Jiro troverà anche l’amore, ma il futuro sembra più incerto del previsto. Riuscirà Jiro a trovare la sua strada?
Infine arriviamo a Si Alza il Vento, penultima ‘perla’ del maestro ispirata dall’omonimo manga e dal romanzo di Tatsuo Hori. Dopo Il mio vicino Totoro e Il ragazzo e l’airone (uscito pochi mesi fa), è sicuramente uno dei suoi film più personali, che torna a esplorare da vicino molte delle tematiche trattate anche in Porco Rosso. Un film profondo, autentico. Forte ma anche delicato.
Racconta la storia di Jirō Horikoshi, progettista e inventore realmente esistito. Ma è una vera e propria lettera d’amore all’aviazione, all’amore e ai sogni. La vita di un uomo che diventa un uomo, che però è anche una rivolta contro la guerra, ancora una volta nemica e arma senza pietà. Oltre che un omaggio alla sua terra natia: il Giappone. Un vero e proprio testamento, oltre che un diario di viaggio.
Si Alza il Vento ricevette ottime recensioni sia di critica che di pubblico. Grazie ad esso, il grande regista fu candidato per un Premio Oscar, la sua terza nomination totale (la seconda volta fu per Il Castello Errante di Howl). Non vinse (perse contro Frozen: Il Regno di Ghiaccio), ma Miyazaki si consolò l’anno successivo con l’Oscar Onorario.
Hayao Miyazaki Film – Le tematiche trattate
Hayao Miyazaki c’è sempre stato, ma forse non ce ne siamo mai accorti. Ha vissuto una carriera straordinaria. Forse unica. Un regista che ha saputo dare tanto al cinema animato. E che forse ha ancora qualcosa da dirci. Diamo uno sguardo più approfondito ad alcuni temi e metafore da lui affrontati.
L’aviazione (Il volo)
“La vita del ladro è piena di pericoli e il rischio fa parte del gioco. Messo a segno il colpo, sparirò.”
La prima tematica è forse quella più importante. Si tratta del Volo. Esplorata da Miyazaki stesso in quasi tutti i suoi film. Da una parte, Miyazaki conosce l’aviazione come il palmo della sua mano. Così come molti suoi personaggi. Tra cui la principessa Nausicaä, la dolce bambina Kiki, Porco Rosso e il giovane inventore Jiro. Del resto, suo padre era direttore della Miyazaki Airplane, azienda che produceva componenti aeronautici. Un prodigio? Un Leonardo da Vinci?’
D’altro canto, come dichiarato da lui stesso, il volo rappresenta una forma di liberazione dalla gravità. E ogni qual volta la situazione non va per il verso giusto, Miyazaki si alza e prende il volo. Ci invita a salire a bordo con lui. E ci fa respirare un’aria nuova, che sa di felicità, di vita. Un volo meditativo, dove lo spettatore è libero di pensare e di guardare il mondo che sorride sotto i suoi occhi. Sembra quasi di fare un viaggio nel tempo. Dove per un attimo, la violenza sparisce. Ma è anche un ‘posto’ da custodire e proteggere.
Ogni suo film è un omaggio all’aviazione che oggi quasi non c’è più. E ogni volta sembra di assistere a una lezione di vita, nella speranza di conoscere i segreti più nascosti di Miyazaki. Ma forse il volo rappresenta un’occasione per guardare l’infinito e il futuro. Come Icaro e Dedalo. Oggi, più che mai, il cielo sembra sempre più incerto e oscuro.
Riflettiamoci un po’ su. E forse avremo delle risposte.
L’Infanzia (Il Bene)
“Credo che le anime dei bambini siano le eredi della memoria storica delle generazioni precedenti.”
Altro tema ricorrente è l’Infanzia. Se ci pensiamo bene, quasi tutti i film di Miyazaki hanno per protagonisti bambini. Soprattutto le bambine. Ma anche adolescenti. Sono loro il futuro dell’umanità. Miyazaki si nasconde dietro la loro innocenza, la loro curiosità e spensieratezza. Ci invita, un po’ come nel Vangelo, a essere come loro. A non dimenticare i nostri sogni e a cogliere il lato bello in ogni cosa. È lì che risiede il Paradiso. Ma soprattutto, i protagonisti sanno essere liberi. E indipendenti.
È anche in loro che si nasconde l’animo combattivo del maestro. In molti film, i personaggi cambiano e riescono a crescere, e scoprire qualcosa di nuovo. Forse il suo personaggio più rivoluzionario è proprio Chihiro. All’inizio è una bambina difficile, dal carattere brusco e capriccioso. Ma poi, grazie all’amore per Haku, accetta la missione e torna più saggia. Pronta a ricominciare una vita nuova.
Oppure come la Principessa Nausicaä che lotta per il pianeta. E per il bene dell’umanità, nella speranza di un mondo migliore. O le sorelle Mei e Satsuki che faranno amicizia con Totoro. La creatura dal grande sorriso. In effetti, sognare è bello, ma oggi sempre più difficile. Eppure Miyazaki ci ispira a non mollare ed essere gentili.
Il Pacifismo (No War)
“Dovresti dirglielo chiaramente: finitela con questa guerra insulsa. Io non vi posso prestare aiuto” (da Il Castello Errante di Howl).
Altra tematica forte è proprio il Pacifismo. Fin dal debutto, Miyazaki non ha mai nascosto la sua opinione sulla guerra. E invita costantemente l’umanità, nei suoi film, a riflettere sulle azioni passate e quelle future. Miyazaki rappresenta spesso i personaggi ‘antagonisti’ come marionette e talvolta spaventosi. Ma per ognuno di loro, presenta diverse morali e insegnamenti. E anche le immagini parlano. Meravigliose quanto profonde.
In Porco Rosso affronta molto bene le atmosfere del Fascismo. Così come in Si Alza il Vento, con molti accenni alla Seconda Guerra Mondiale, vissuta dallo stesso Miyazaki. Nei primi anni di vita. Eppure, ce lo mostra con chiarezza ne La Città Incantata. Dove tutte le creature sono vittime e prigioniere sotto il comando della Strega Yubaba. Un chiaro riferimento alle diverse dittature che hanno caratterizzato il XX secolo. Secondo Miyazaki, ai torti non bisogna mai rispondere con la guerra. Ma sempre, grazie all’amore, con umiltà e gentilezza.
E a proposito di guerra, ecco un fatto clamoroso. Nel 2003, con la vittoria all’Oscar, Miyazaki non si presentò alla cerimonia. ‘Non volevo visitare un paese che stava bombardando l’Iraq’. Una decisione forte. Che ha lasciato il segno. E forse, il maestro non ha tutti i torti.
L’Ambientalismo
“Gli esseri umani hanno urgenza sia di creare che di distruggere.”
Last but not least, l’ambientalismo. La Terra ha sempre un ruolo di rilievo nei film di Miyazaki. Ne evidenzia sempre la sua bellezza, ma anche la sua fragilità. Insomma, un bene da custodire e da non distruggere. Spesso facendo riferimento ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. Anche perché, secondo il maestro, questa potrebbe, un giorno, rivoltarsi contro di noi. E solo allora, capiremo i nostri sbagli.
Molti film di Miyazaki sono ambientati nel verde naturale del Giappone. Ricchi di una scenografia sempre bella, piena di fiori, grandi nuvole e creature fantastiche. Eppure, ogni secondo è prezioso. Due grandi esempi sono Nausicaà della valle del Vento e Princess Mononoke. Proprio quest’ultimo è il suo ‘patrimonio culturale’. E rappresenta uno dei suoi più grandi successi.
Miyazaki ci invita a non distruggere il nostro ecosistema e di averne cura. Per certi aspetti, ci stimola a guardare al passato e tornare a una vita più tranquilla e meditativa. Così come in Ponyo sulla Scogliera (2008) mostra tutto il suo amore verso il mare. Ma guarda caso, Miyazaki si riflette nel padre della protagonista, Ponyo, che mostra antipatia verso gli umani. E verso la loro sporcizia. Senza aggiungere nulla di più. Ma ci sarebbe tanto altro ancora.
“Credete in voi stessi. Sempre. Fatelo. Non importa dove sarete. E non avrete paura.”
La Palma d’Oro allo Studio Ghibli
Insomma, a 83 anni d’età Hayao Miyazaki ci ha lasciato una grande eredità, oltre a una decina di capolavori indimenticabili. Non sorprende che proprio quest’anno il festival di Cannes abbia deciso di onorare il maestro e il suo Studio Ghibli con la Palma d’Oro Onoraria (è la prima volta per un’azienda o un collettivo) .
Come già anticipato, questo è un riconoscimento di assoluto riguardo, che conferma l’impatto esercitato dai film dello studio giapponese sul mondo del cinema, sottolineandone i meriti creativi a quarant’anni dalla sua fondazione (avvenuta nel 1985).
L’ambito riconoscimento arriva a due mesi dalla vittoria agli Oscar per Il ragazzo e l’airone, premiato come miglior film d’animazione. Alla cerimonia di premiazione, come avvenuto anche nel 2003, Miyazaki non si presentò. Forse non lo rivedremo più in pubblico, ma una cosa è certa: ha fatto la storia del cinema e ci raccomanda di fare attenzione a chi siamo e a cosa andiamo incontro. E noi non possiamo che dire: