In Toy Story 3 aprire la scatola dei giocattoli è un po’ come far riaffiorare l’ infanzia rispolverando l’armadio dei ricordi. Chi non si è trovato durante un trasloco, o fra le pulizie primaverili che sottendono un nuovo capitolo della nostra vita, a rovistare tra mille oggetti, sentenziando su quali fossero da salvare e quali no, per gettare, poi, con tenerezza ed una punta di nostalgia, lo sguardo al fotogramma della propria fanciullezza, ai compagni di plastica e peluche che pur senz’avere un cuore hanno animato i primi istanti della nostra esistenza?
Sono quei momenti veri, comuni ad ognuno, che ben conoscono gli autori del film, i tasselli di un naturale passaggio che ci lega indissolubilmente al destino di Toy Story 3 ed ai suoi protagonisti.
Toy story 3 la trama
Woody e Buzz hanno ormai accettato l’idea che il loro padroncino possa un giorno crescere, ma come reagirebbero se arrivasse veramente quel giorno? Giunta l’età del distacco, per Andy si avvicinano i giorni della partenza verso il college, uno status che metterà in agitazione tutti i giocattoli alle prese con un futuro alquanto incerto. Con la paura della discarica sempre in agguato ed un biglietto di sola andata per il “Sunnyside”, un asilo tempestato di indomiti bambini senza rispetto per i nuovi arrivati, il gruppo di giocattoli tenterà la ‘grande fuga’, spinto dal motto “tutti per uno e uno per tutti”.
All’avventura si uniranno anche nuovi personaggi stravaganti che dietro una facciata “sorridente e coccolosa” nascondono, in realtà, una doppia personalità: è il caso dell’ambiguo Lotso, l’orsacchiotto che profuma di fragola o di Ken, l’ultra accessoriato personaggio dell’universo femminile di Barbie, che arricchiranno la pellicola con il loro imprevedibile carattere. Ma i protagonisti non finiscono di certo qui, così come le innumerevoli voci ‘in prestito’ dei doppiatori nostrani dove, oltre a Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto, ritroviamo Ilaria Stagni, l’esuberante cowgirl, Renato Cecchetto ovvero Hamm, Angelo Nicotra e Cristina Noci nei ‘pezzi’ di Mr. E Mrs. Potato, Carlo Valli, il dinosauro Rex, Piero Tiberi alias Slinky, il cane a molla, e la biondissima Barbie, ‘interpretata’ da Claudia Gerini, protagonista della ‘love-toy’ story con Ken. Alimentano la lunga lista di personaggi anche i contributi di Riccardo Garrone, Fabio De Luigi, Giorgio Faletti e Gerry Scotti.
Toy Story 3 si mostra nella sua luce migliore offrendo colori e suoni più vividi
A rimandare temporaneamente lo spettacolo, comprensivo di una straordinaria sequenza d’avvio frutto delle fantasie ludiche di Andy, è lo short “Quando il Giorno incontra la Notte”, un piccolo assaggio in pieno stile Pixar. Delizia degli occhi per piccoli e grandi, Toy Story 3 si mostra nella sua luce migliore offrendo colori e suoni più vividi che mai, merito del monumentale lavorio di casa Pixar. Il 3-D, invece, appare, ancora una volta, un mero rituale da osservare a distanza. Se è lecito confidare nelle capacità dello studio disneyano, nella mente dei più scettici potrebbe annidarsi il pensiero di un ennesimo episodio che ha poco da raccontare.
Niente di più sbagliato poiché la magia degli Studios si ripete ed il risultato è del tutto sorprendente.
Ancora una volta il ‘road movie animato’ sa conquistare con una storia che è al contempo di formazione ed intrattenimento, capace di esplorare il legame esistente tra i giocattoli ed i loro padroni, veicolando sentimenti significativi dal valore universale. E prima che il proiettore possa tacere c’è il tempo per gonfiare gli occhi e lasciar cadere qualche lacrima. Un crimine definirlo ‘film per bambini’. Adesso la trilogia può dirsi compiuta: Buena vista!
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