Il Premio Trieste assegnato dalla giuria (Edvinas Pukšta, Dubravka Lakić, Emanuela Martini) al miglior lungometraggio in concorso(euro 5.000) va – all’unanimità – a Întregaldedi Radu Muntean con la seguente motivazione:
«Il film più imprevedibile del Concorso Internazionale Lungometraggi è caratterizzato da brillanti cambi di marcia atti ad esprimere generi e stati d’animo divergenti, fondendo in modo convincente attori professionisti e indimenticabili dilettanti locali e guidandoci nervosamente verso una destinazione sorprendente di genuina tranquillità».
La giuria ha inoltre attribuito due menzionispeciali: a Kelti di Milica Tomovićper la capacità di raccontare tutto un mondo attraverso un solo gruppo di famigliari e amici, una sola casa e una sola sera, per come costruisce un film corale attraverso una sceneggiatura minuziosa e un uso indagatore della macchina da presa; e a Strahinja Banović di Stefan Arsenijevićper l’umanità dimostrata dalla storia – in cui uno dei temi più scottanti nell’Europa di oggi si fonde con un amore di proporzioni epiche – e per il linguaggio fortemente cinematografico con cui il regista Stefan Arsenijević la racconta.
Il Premio Alpe Adria Cinema assegnato dalla giuria al miglior documentario in concorso (euro 2.500) va a Tvornice Radnicimadi Srđan Kovačević con la seguente motivazione: «con la potenza delle sue immagini e il suo enorme impegno, ci immerge in una lotta operaia dei nostri giorni davvero unica. Onesto e avvincente, il film ci mostra quanto sia complesso costruire e sostenere un’utopia socialista nell’oceano del capitalismo. La fabbrica agli operai!»
La giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale aFilm Balconowy di Paweł Łoziński con la motivazione:Di questo piccolo grande film ci ha colpiti soprattutto l’empatia; la capacità di relazionarsi all’altro nei giorni difficili e un po’ tristi del Covid da un punto di vista molto semplice, il balcone di un primo piano in un palazzo qualsiasi di una quartiere residenziale a Varsavia. Una posizione dall’alto verso il basso piuttosto rischiosa, che l’autore riesce a condurre in un dialogo ad altezza d’uomo, creando un rapporto divertente e anche profondo con le persone più disparate, che ci arrivano spontanee e a loro volta empatiche. L’autore accantona volontariamente uno sguardo più complesso sul mondo a favore di una semplicità di stile che infine si fa politica grazie a una trascinante fiducia nell’uomo.Un film che ci fa bene.
Continuano i titoli premiati
Il Premio Fondazione Osiride Brovedani assegnato dalla giuria al miglior cortometraggio in concorso (euro 2.000) va a Pa Venddi Samir Karahoda con la seguente motivazione «In un film che mescola documentario e finzione, una tavola da ping-pong diventa un’allegoria di condizioni politiche ma anche una metafora della ricerca di luoghi sicuri in un periodo caratterizzato da sradicamenti e migrazioni. Pa Vend ci ha convinti in virtù della correttezza delle sue scelte formali, con inquadrature singolari, uno sguardo concentrato e ritmo preciso».
I film dei tre concorsi sono stati “giudicati” anche dal pubblico e con il loro voto hanno decretato i vincitori dei Premi del Pubblico:
Miglior Lungometraggio: Mrakdi Dušan Milić (Oscurità, Serbia – Italia 2021)
Il Miglior Documentario: Film Balconowy di Paweł Łoziński (Film dal balcone, Polonia 2021)
Miglior Cortometraggio: Big di Daniele Pini (Italia 2021)
La storia del festival
Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), il Trieste Film Festival – diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo – è il primo e più importante appuntamento italiano dedicato al cinema dell’Europa centro-orientale, che continua a essere un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.
Altri vincitori del Trieste Film Festival 2022
Qui di seguito l’elenco degli altri premi assegnati:
Il Premio Corso Salani 2022 (euro 4.000), assegnato dalla giuria al miglior film della sezione e offerto da Associazione Corso Salani e Vivo film, va a Dal pianeta degli umanidiGiovanni Cionicon la motivazione: «Sospeso sul confine di Ventimiglia tra il dramma degli immigrati che si consuma oggi e una fiaba scientifica accaduta cento anni fa, il film sviluppa con stupore e fantasia un discorso sul tempo presente […]l’autore affronta il conflitto costante e secolare tra l’istinto della vita e l’orrore della morte».
La giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale a: Viaggio nel crepuscolo di Augusto Contento perché «intrecciando con intrigante ampiezza concettuale e visiva il rigore dell’archivio, le pulsioni dell’immaginario e la fluidità dell’animazione, il film sviluppa una riflessione sull’identità passata e presente del nostro paese, in cui le trame di una tradizione familiare oppressiva, rievocate con Bellocchio, dialogano con quelle di una Storia che ha tenuto in ostaggio l’uomo e le sue aspirazioni».
Il premio Audentia Eurimages – Consiglio d’Europa
Il premio assegnato dalla giuriava aWomen do Cry di Mina Mileva e Vesela Kazakovacon la seguente motivazione: «in un clima sociale sempre più esplosivo, il film vincitore dell’Audentia Award di quest’anno interpreta urgenti istanze di cambiamento con immediatezza feroce […]Guidando sapientemente la forza prorompente di un cast femminile multigenerazionale, le autrici ci consegnano un manifesto cinematografico pieno di rabbia e tenerezza, empatia e umorismo. Per l’unicità della sua cifra cinematografica e per il suo coraggio e risolutezza».
Trieste Film Festival 2022: continuano i vincitori
Il Premio SkyArte assegnato dal canale Sky Arte HD attraverso l’acquisizione e la diffusione di uno dei film della sezione TriesteFF Art&Sound è stato attribuito a Milan Kundera: From the Joke to Insignificance di Miloslav Šmídmajer.
Il Premio Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa al miglior documentario in concorso va a Looking for Horses di Stefan Pavlović perché «è la celebrazione di un’insolita amicizia tra il regista e Zdravko, un pescatore che si è ritirato a vivere vicino a un lago solitario dopo la guerra in Bosnia Erzegovina.
Il film descrive la crescita del legame tra Zdravko, che ha perso l’udito dopo l’esplosione di una granata, e il regista che racconta la sua lotta con la balbuzie a partire dall’infanzia. Superando lentamente le barriere nella comunicazione, i due uomini instaurano un rapporto unico, cementato dalla volontà di capirsi nonostante tutto, che si trasforma in un’esperienza di guarigione reciproca. Stefan Pavlović analizza i temi della comunicazione e del trauma in un’opera d’arte originale e toccante, in cui non ha paura di rivelare insicurezze, paure e dubbi. Oggi più che mai, Looking for Horses manda un messaggio chiaro alla Bosnia Erzegovina: anche quando le condizioni sono difficili, ascoltarsi e comprendersi non solo è possibile ma costituisce anche un’esperienza straordinaria».
Premi e motivazioni
Il Premio CEI (Central European Initiative) al film che meglio interpreta la realtà contemporanea e il dialogo tra le culture (euro 3.000) va a Keltidi Milica Tomović con la seguente motivazione: «Una storia familiare e una festa di compleanno ambientate a Belgrado nel 1993 diventano potenti metafore della dissoluzione di un Paese e della perdita dell’identità collettiva. Un’opera prima di una giovane regista serba dallo sguardo maturo, lucido e pieno di ironia».
Il Premio Cineuropa al miglior lungometraggio in concorso va a Në Kërkim të Venerësdi Norika Sefa perché «Tra tutti gli ottimi film selezionati, uno ci ha colpiti in particolare per le sue spiccate qualità cinematografiche. Looking for Venera è straordinario per la sincerità e precisione dimostrate. La regista Norika Sefa è riuscita a rendere perfettamente la complessità dei due personaggi principali, interpretati magnificamente dalle attrici Kosovare Krasniqi e Rozafa Çelaj. Va inoltre menzionato Luis Armando Arteaga, direttore della sua fotografia, che col suo lavoro ha permesso a questo bellissimo film di formazione di brillare».
Il Premio Giuria PAG – Progetto Area Giovani del Comune di Trieste, assegnato da una giuria di giovani tra i 18 e i 35 anni, rappresentanti di associazioni giovanili, al miglior cortometraggio in concorso va a Samoglów di Jakub Prysak per «un microcosmo cinematografico in cui i personaggi hanno il loro tempo per crescere ed evolvere, in un contesto realistico e ricco di richiami simbolici alla società contemporanea.La regia e la fotografia concorrono efficacemente a creare una comunicazione completa e d’impatto».
La giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale anche a Bigdi Daniele Pini.
Gli ultimi due premi del Trieste Film Festival 2022
Il Premio Eastern Star2022. Riconosce una personalità del mondo del cinema che con il suo lavoro ha contribuito a gettare un ponte tra l’Europa dell’est e dell’ovest, va a Kornél Mundruczó eKata Wéber.
Il Premio Cinema Warrior2022 che riconosce l’ostinazione, il sacrificio e la follia di quei “guerrieri” – siano essi singoli, associazioni o festival – che lavorano (o meglio: combattono) dietro le quinte per il Cinema, va Luciana Castellina.
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