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Far East Film Festival

‘Dear Tenant’ (2020): dramma struggente tra eutanasia ed amore omosessuale

La pellicola racconta in modo intimo ed intenso l'amore omosessuale tardivo di due giovani vicini di casa.

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Dear Tenant (2020) è un dramma struggente e tenero diretto da Cheng Yu-chieh, che ha partecipato al Far East Film Festival appena conclusosi, in rappresentanza di Taiwan.

La trama del film

Zhou Xiu-yu (Chen Shu-fang) è un’anziana malata di diabete, che vive in un appartamento assieme al nipotino Wang You-yu (Runyin Bai). Il bambino è figlio del defunto Wang Li-wei (Yao Chun-yao) primogenito della donna. A prendersi cura di loro c’è Lin Jian-yi (Mo Tzu-yi), l’inquilino ed affittuario del piano di sopra, che lavora come insegnante di pianoforte e compone musica.

In casa si festeggia il Capodanno cinese. Il figlio minore degenere Wang Li-gang (Jay Shih) torna a casa dopo una lunga assenza e trova la madre in discreta salute, nonostante sia costretta su una sedia a rotelle a causa dei dolori alla gamba destra che le danno il tormento. L’arto della donna è in avanzato stato di cancrena, che lei si ostina a curare con unguenti non prescritti dai medici.

Passano solo sei mesi e la donna muore. Wang Li-gang non si spiega l’accaduto e avanza dubbi sul ruolo e sull’operato di Lin Jian-yi in quella casa. In effetti, l’autopsia rivela tracce di fentanil nel sangue e il giovane viene, così, accusato di possesso di droghe ed omicidio.

Da una scena del film: da sinistra Lin Jian-yi , Zhou Xiu-yu ed il piccolo Wang You-yu mentre posano per una fotografia all’uscita dall’ospedale dopo le dimissioni della donna.

Un comportamento strano

Il rapporto quasi filiale, che lega Lin e la donna e quello paterno che lo lega al bambino è poco chiaro. Lo stesso procuratore incaricato ad indagare sulla morte della donna lo considera sospetto. Dopo tutto, un vicino di casa estraneo non si comporta come si comporta Lin Jian-yi. Un vicino non paga le bollette e non si occupa delle faccende di casa di una famiglia, a meno che non sussista un qualche legame. E infatti, il legame esiste. Lin è stato il compagno del padre del bambino.

Da una scena del film: Lin Jian-yi e Wang Li-wei si abbracciano sul terrazzo della loro casa che si affaccia sul porto della città.

I temi del film

L’amore gay tra i due giovani è un altro dei temi del film. Da un lato, esso è dipinto attraverso gli occhi di chi, come Wang Li-gang, considera l’omosessualità uno stile di vita anormale e deviato e per questo motivo  vergognoso. La società intransigente e bigotta non accetta, giudica e rifiuta il maestro di musica per il suo orientamento sessuale. Eppure il giorno prima era considerato il migliore e riceveva doni dalle famiglie riconoscenti. Dall’altro, è rappresentato come la lotta interiore di chi vive questo amore e lo fa reprimendolo e nascondendosi perché condizionato dal pregiudizio sociale.

L’eutanasia è uno dei difficili temi al centro della storia. L’impossibilità di Zhou Xiu-yu di sopportare il dolore per la cancrena alla gamba la spinge a desiderare di morire. La capacità manipolatoria della donna, che certamente soffre, ma usa la sua sofferenza per ottenere anche solo una pillola in più, provoca la compassione di Lin, ma onestamente finisce per infastidire lo spettatore. La donna le ha sempre tutte vinte. Lin, fin quando può, non smette di assecondarla. Da qui, la tragedia, le accuse ed il senso di colpa che logora i personaggi.

Da una scena del film: Zhou Xiu-yu prende i farmaci per lenire il dolore. In secondo piano, il nipote Wang You-yu assiste alle richieste della donna nei confronti di Lin Jian-yi, rendendosi conto di quanto l’uomo stia facendo per la nonna.

L’amore paterno è l’ultimo grande tema del film. Non serve essere padri biologici per amare qualcuno come un figlio. Allo stesso modo, essere figlio adottivo consente di riconoscere l’amore di un padre, anche senza legami di sangue. Sono la dolcezza, la sincerità, l’onesta portata alle estreme conseguenze, gli abbracci e le carezze, l’aiuto nel risolvere un compito difficile, una gita indimenticabili tra i monti sopra un letto di nuvole bianche e la condivisione di una melodia, i veri ingredienti che nutrono la percezione di questo amore profondo, che lega per la vita, anche quando le strade si separano.

Da una scena del film: il piccolo Wang You-yu, aiutato da Lin Jian-yi, si prepara per andare in tribunale dove si terrà il processo d’adozione, che farà di Lin Jian-yi suo padre.

La struttura narrativa astuta e vincente

Dear Tenant è raccontato attraverso un lungo flashback intercalato solo da brevi attimi nel presente. La struttura narrativa è astuta e ben concepita. Il ritmo è lento e i lunghi silenzi cadenzano lo svolgersi della storia. Il regista Cheng Yu-chieh rivela i dettagli, i fatti e le motivazioni dietro al dramma con il contagocce. Lo spettatore anela a conoscere la verità, che a un certo punto diventa intuibile senza, però, rovinare il finale struggente. Questa strategia narrativa risulta vincente. Non a caso, il film è un grande successo in patria, ove ha raccolto quasi un milione e mezzo di dollari al botteghino, un enorme risultato per il mercato cinematografico taiwanese.

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Dear Tenant

  • Anno: 2020
  • Durata: 107'
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Taiwan
  • Regia: Cheng Yu-chieh
  • Data di uscita: 28-June-2021
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