Parte quasi come un gioco, Quattro strade di Alice Rohrwacher, disponibile su MUBI. Il tentativo di tirar fuori da un mezzo e da una realtà del tutto particolari qualche immagine in grado di raccontarli.
Usando una vecchia cinepresa in 16 mm, una lente zoom e pochi metri di pellicola scaduta, la regista de Le meraviglie e Lazzaro felice approfitta dell’isolamento da lockdown per dar vita a un piccolo e delicato inno umanista. Un viaggio essenziale e poetico attraverso quattro strade.
Quattro punti cardinali che la portano a incrociare la sua vita con quella dei vicini, entrando, in punta di piedi, nelle loro esistenze solitarie. È qui che l’obiettivo si avvicina ai corpi e alle storie che raccontano, accorciando le distanze in un abbraccio che solo il cinema – quello analogico, tattile, concreto – può ricomporre.
Il risultato è un corto dal sapore sperimentale. Un grande omaggio alla pellicola e, insieme, una favola sull’armonia e il rispetto reciproco, alla ricerca della parte migliore degli altri e di sé.
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