Gabriele Muccino lascia la giuria dei David di Donatello. Lo ha annunciato il regista su Twitter il 6 maggio 2021 a pochi giorni dalla consegna dei premi. La cerimonia è prevista per l’11 maggio 2021.
“Sono uscito dalla giuria dei David Di Donatello. Non mi riconosco nei criteri di selezione che da anni contraddistinguono quello che era un tempo il premio più ambito dopo l’Oscar. Non mi presenterò più nelle categorie di Miglior Regia e Miglior Sceneggiatura, in futuro.”
Dice di averlo fatto “per amarezza, non certo invidia” e denuncia un livellamento verso il basso del cinema italiano che sarebbe fatto di film “minori, ignorati e/o sopravvalutati”.
Gabriele Muccino è candidato con il suo ultimo film “Gli anni più belli” nella categoria migliore attrice protagonista con Micaela Ramazzotti e migliore canzone originale con il brano omonimo del film scritto e musicato di Claudio Baglioni. E poi il film è presente nella categoria David Giovani.
La polemica di Gabriele Muccino con i David
“Farò il tifo per Micaela Ramazzotti e Claudio Baglioni“, aveva già dichiarato il regista a marzo aprendo una polemica con la giuria: “Diciamocelo, cari Giurati del David: questa ennesima volta (è dal 2003 che snobbate il mio lavoro), l’avete fatta grossa. A perdere non sono io, ma la vostra credibilità, smarrita peraltro da tempo.” Si riferisce al fatto che il suo film non è candidato nelle categorie più ambite: miglior regista e miglior film.
Lo stesso Gabriele Muccino considera il suo ultimo film uno di quelli più riusciti tra quelli da lui girati.
Il film era stato in testa ai box office nel 2020 e tornato in sala a luglio 2020 dopo la sospensione causa pandemia, ma “Il risultato ottenuto quando è uscito al cinema lo scorso 13 Febbraio è stato fantastico e così la reazione del pubblico”, dichiara Gabriele Muccino.
La schermaglia tra Muccino e i fratelli D’Innocenzo
La critica ai David vedeva come bersaglio “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo.
“Sto provando a guardare da stamattina Favolacce. Non lo sono ancora riuscito a finire. Sarò poco intelligente o cinefilo per comprenderne la grandezza? (Eppur sono di quelli che quando vedono Dogman, chiamano il regista per ricoprirlo di complimenti)”. E ricorda gli storici rancori nel mondo del cinema, per esempio quello tra felliniani e viscontiani.
“Se posso dirla tutta e fino in fondo, tutto questo politicamente corretto, è la tomba dell’arte e lo trovo insopportabile”, affonda la lama Gabriele Muccino.
La risposta di Piera Detassis, direttore artistico dell’Accademia del Cinema italiano, Premi David di Donatello: “Mi spiace e capisco la delusione, ma a votare ai David di Donatello sono tutti professionisti di cinema molto selezionati. Gabriele Muccino non si deve lamentare perché in realtà ha due candidature per Gli anni più belli: quella andata a Michaela Ramazzotti e quella appunto alla canzone di Baglioni”.
La Giuria dei David di Donatello è composta dai Candidati e dai Premiati con il David di Donatello, dai componenti dell’Assemblea dei Soci, del Consiglio Direttivo dell’Accademia, da rappresentanti di una specifica lista denominata “Cultura e Società” esponenti di fama o di competenza della cultura, del cinema e dell’audiovisivo, ma anche del giornalismo, ad esempio.
“Quando C. Bene e V. Gassman si confrontavano a colpi di veleno e fioretto, davano all’arte antitetica che portavano in scena, una statura immensa. Se un film non mi piace perché non dovrei dirlo?! Per evitare che si dica che è invidia?!! Amo ammirar le cose belle! Non deprimermi!”, twitta ancora Gabriele Muccino il 29 marzo 2021, spiegando il senso della sua polemica.
“Abbiamo visto tutti i film di Gabriele Muccino e lo stimiamo tantissimo”, ha risposto Fabio D’Innocenzo. E suo fratello Damiano D’Innocenzo: “Che bello quando ci sono altri che fanno film diversi dai tuoi che tu non faresti mai e viceversa. Io capisco le esternazioni di Gabriele, è divertente”.