Si firmano Bad Trip Bros e sono tre diversi autori a trovarsi dietro la macchina da presa di The obsessed, datato 2019. Si tratta dei truccatori Iva Cakalli e Jacopo Tomassini e del prolifico cineasta indipendente Domiziano Cristopharo. Il Cristopharo che si occupa anche della fotografia e del soggetto della oltre ora e venti in questione, sceneggiata dal fido Andrea Cavaletto. Oltre ora e venti ispirata al fatto di cronaca nera riguardante uno stalker della cantante islandese Björk, poi morto suicida.
Fatto di cronaca che funge, comunque, unicamente da spunto di partenza per poter dare il via ad un autentico delirio d’immagini dal sapore quasi infernale.
In quanto, magistralmente incarnato dallo stesso Tomassini, il protagonista sprofonda in un allucinato stato di disperazione in preda ad alcool e droga. Il motivo? Semplicissimo: Eva, la cantante di cui è infatuato e alla quale scrive lettere di continuo, si è fidanzata.
Quindi, inizialmente The obsessed si presenta in maniera chiara sulla falsariga di Red krokodil, diretto dallo stesso Cristopharo. Ma, pur trascinando lo spettatore nel degrado e nella solitudine come fece quel lungometraggio del 2012, a sua differenza tende a distaccarsi dalla realtà.
Con la finalità di concretizzare un estremo body horror immerso in macabramente affascinanti situazioni oniriche, a loro modo sospese tra David Cronenberg e Clive Barker. Situazioni spazianti da una impressionante trasformazione corredata di deformazioni facciali ad occhi spuntanti sotto il tessuto cutaneo. Senza contare vetri dolorosamente conficcati nella pianta del piede, tagli sul corpo eseguiti tramite lametta e, ovviamente, conseguenti fuoriuscite copiose di liquido rosso.
Tutto per delineare un lento e visionario viaggio nella maggiormente malata psiche umana destinato ad esagerare sempre più, fotogramma dopo fotogramma, in mutazioni corporee.
Un viaggio cui giova oltretutto la pochissima concessione alle parole, per lo più relegate a monologhi di Tomassini. In modo da lasciare quasi totale spazio alla fantasia visiva impreziosita da ottimi effetti speciali di trucco. Con riferimenti cinematografici a non finire, dal Leatherface di Non aprite quella porta all’underground americano e tedesco degli anni Ottanta. Tanto che non è neppure difficile avvertire forti echi da Brain damage – La maledizione di Elmer di Frank Henenlotter nella fase conclusiva di The obsessed. Disponibile in formato dvd – in versione inglese provvista di sottotitoli italiani – per Tetro Video, con tredici minuti di contenuti extra. Tra dietro le quinte, una scena eliminata, il trailer, lo spot televisivo albanese, il mobile backstage e un’introduzione di Cristopharo al film.
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