La storia di Beiço de Estrada s’ispira a personaggi e fatti reali? Se sì, come ne è venuto personalmente a conoscenza?
Sì, ho conosciuto questa realtà da vicino. Mio padre ha lavorato all’apertura della BR230, la strada asfaltata che ha sottratto il flusso di clienti al bordello. Mia madre non voleva lasciarmi giocare con questi ragazzi perché erano “figli di nessuno”, ma io li incontravo a fare il bagno nei letti dei fiumi e alla fine andavamo via tutti insieme. A quel tempo ho scoperto che erano uguali a me, ma in seguito sono andato a studiare in città, mentre loro non hanno avuto la stessa fortuna. Quando avevo 17 anni, ho scritto il testo teatrale con lo stesso nome del film, volevo raccontare questa storia che ho sentito dalla bocca degli altri, e questo spettacolo è stato anche premiato.
La proprietaria del bordello inizialmente prova a cambiare il destino della piccola nipote: spera che un giorno si sposi per sottrarla a un futuro infelice da prostituta, come quello delle sue figlie. Tuttavia, nel finale, la trucca e la consegna senza scrupoli al cliente camionista che si ferma a casa sua per cambiare la ruota. Come mai assistiamo a questo cambiamento di atteggiamento? È una forma di rassegnazione o di egoismo?
Il personaggio di Madame Lili è una tipica riproduzione del nostro popolo, religioso e pagano, tiranno e morbido. Riassume la contraddizione della gente del Nordest del Brasile, che è molto religiosa e al tempo stesso “cangaceira” (ndr. erano i ribelli della regione semi-arida del Brasile, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo), gentile e al contempo “grezza” come un cactus. Dobbiamo renderci conto che la signora Lili è alla fine della sua vita di prostituta, non può più avere clienti perché la strada è stata deviata e lei non è più seducente come prima. Si sente in colpa per aver fatto prostituire le sue tre figlie e quindi fa una promessa per riparare il suo peccato. È l’atteggiamento tipico di chi ha commesso molte follie e alla fine della sua vita diventa religioso. D’altra parte c’è una questione morale. Nel Nordest, negli anni ’70, periodo in cui si svolge la storia, una ragazza che perde la verginità viene considerata senza valore. Lei quindi capisce che sua nipote non la libererà dai suoi peccati, e sarà meglio prostituirla, perché presto i clienti sapranno e vorranno “la più nuova ragazza” del bordello. È davvero un mondo crudele, ma è reale.
Il bambino è l’unico personaggio, insieme a Dora, che prova a cambiare la sua sorte fuggendo da quel posto. Anche la piccola spera che l’uomo a cui ha concesso il suo corpo venga a recuperarla, per scappare. La fuga è pertanto l’unica forma di salvezza?
No, molte persone vivono di agricoltura o allevamento, facendo piccoli lavori domestici. Ma nel film io sto parlando di una famiglia speciale, che ha la prostituzione come eredità. Questo rivela anche un problema sociale e culturale. In quella famiglia, solo Brás, il bambino di 9 anni non ha un destino certo, per il fatto di essere un figlio senza padre e senza madre non sarà accettato come gli altri. Mentre Conceição ha un futuro disegnato, la prostituzione è segnata sulla pelle. Il film mostra questo nella scena dell’incubo di Conceição, quando le sue zie e la madre di un le appaiono in sogno e dicono che il suo posto è lì, nel “bordelo”, nel “beiço de estrada”.

Dora s’innamora di un uomo, così come la piccola s’innamora del Signor Matao. Per lavorare come prostituta non c’è tuttavia spazio per l’amore. Inevitabilmente il sogno si scontra con la realtà. Possiamo sostenere che le due donne rappresentino il sogno, l’illusione e la poesia?
Beiço de estrada parla di una realtà femminile, usando come focus la purezza dei bambini del film che sono diventati i “figli della prostituzione”. Il mio obiettivo era trattare la vita di queste donne senza essere volgare, in modo più ampio, perché quando si parla di donna, si parla in modo poetico, fantasioso, realistico e contraddittorio: questa è la natura della donna. Dobbiamo capire che la prostituta vive la vita come in una montagna russa – intensità, sogno, illusione sono solo gli ingredienti iniziali di questo terribile viaggio.
La proprietaria del bordello sembra apparentemente una donna forte, ma poi soffre per la reputazione, per le voci del paese, per la morte della figlia, per la sparizione di Dora e piange perché viene allontanata dalla Chiesa. Il suo tentativo di penitenza, però, appare quasi forzato. Possiamo dire che, in verità, è una donna debole?
Madame Lili è una fortezza. Essere una prostituta è già una trasgressione morale, sociale e religiosa, per sopravvivere a questo bisogna essere un dinosauro. Quello che dobbiamo capire è il contesto sociale tipico del Nordest del Brasile. Una prostituta in questa zona ha rotto tutti i tabù e vivrà sempre emarginata, tuttavia queste persone sono molto religiose. Persino Lampião, il bandito più terribile del nordest, pregava prima di uccidere i suoi nemici. Essere un “nordestino” è prima di tutto essere un figlio di Dio, indipendentemente da ciò che si è come persona, la fede in questa filiazione con la divinità è un’eredità remota. Qualcosa viene dalla nostra miscigenazione, che è un’esperienza unica, che mischia un’ancestralità moresca, olandese, indigena e iberica in un territorio arido. È un Brasile arcaico con caratteristiche sui generis, formato da un popolo semplice, ingenuo e che crede molto nelle virtù umane.