Il 14 luglio arriva su Netflix il nuovo documentario di Petra Costa, regista candidata all’Oscar. Il film si intitola Apocalypse in the Tropics ed esplora la crescente influenza del fondamentalismo cristiano nella politica contemporanea.
Il racconto parte dal Brasile, ma ha uno sguardo molto più ampio che coinvolge dinamiche globali. Al centro ci sono tre figure chiave: Lula, attuale presidente brasiliano, Bolsonaro, ex presidente, e il noto televangelista Silas Malafaia. Petra Costa analizza come la religione si intrecci con la politica, mostrando come la fede possa essere usata come strumento di potere e di controllo.
Il documentario racconta eventi recenti e li mette in relazione con il contesto storico del paese. Il film si interroga su quando una democrazia rischia di trasformarsi in una teocrazia, ovvero in un regime in cui la religione governa lo Stato.
Apocalypse in the Tropics: Un’allerta che riguarda il mondo intero
Dopo queste anteprime, il documentario sarà distribuito nelle sale selezionate a partire dall’11 luglio e poi sarà disponibile in streaming su Netflix dal 14 luglio.
Tra i produttori esecutivi spiccano nomi di rilievo come Brad Pitt, Dede Gardner e Jenny Raskin, a conferma dell’importanza e del respiro internazionale del progetto.
Petra Costa sottolinea che Apocalypse in the Tropics non parla solo della situazione Brasiliana. Secondo la regista, questa vicenda è un esempio di una tendenza che si può osservare in molti paesi nel mondo.
In particolare, Costa punta il dito sugli Stati Uniti. Un paese che ha sancito per primo la separazione tra Stato e Chiesa, ma che ha anche visto emergere movimenti cristiani radicali strettamente legati alla politica.
La regista parla di “guerre culturali assurde” e mette in guardia sul rischio che la fusione tra politica e religione possa minacciare i principi fondamentali della democrazia.