Nel programma della 61ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, uno dei focus più ipnotici è dedicato a Jerome Hiler, cineasta statunitense dalla carriera appartata e fulminea, una presenza discreta ma incandescente nel panorama del cinema sperimentale americano.
Un artista schivo e luminoso
Nato nel 1943 a Jamaica, nel Queens di New York, Hiler si forma come pittore al Pratt Institute. Negli anni Sessanta si immerge nella scena d’avanguardia newyorkese, lavorando come proiezionista — tra gli altri — per Chelsea Girls di Andy Warhol. È in quel clima effervescente che inizia a filmare in 16mm, sperimentando il mezzo con una sensibilità quasi pittorica.
Nel 1971 si trasferisce a San Francisco con il compagno e collega Nathaniel Dorsky. La loro casa diventa un laboratorio intimo di immagini e riflessioni, lontano dai circuiti istituzionali. Per anni, Hiler condivide i suoi film solo con pochi amici, in proiezioni private e rigorosamente analogiche. Solo dagli anni Novanta inizia ad aprirsi a un pubblico più ampio, ricevendo un tardivo ma intenso riconoscimento critico.
Alchimia della luce
I film di Hiler, spesso silenziosi e girati in 16mm, si distinguono per una lavorazione interamente analogica, priva di interventi digitali. La tecnica della sovrapposizione in-camera, ottenuta riesponendo la pellicola più volte, crea effetti di trasparenza, riverbero e moltiplicazione che richiamano le vetrate gotiche. Come afferma lui stesso
“Un vetro colorato che brilla nel buio”
Il risultato è una forma cinematografica che vibra tra pittura, sogno e spiritualità. Ogni fotogramma sembra scolpito nella luce, ogni sequenza è un invito alla contemplazione.
Film come reliquie
Tra le opere più emblematiche troviamo Gladly Given (1997), il primo film che Hiler ha mostrato pubblicamente, e Words of Mercury (2011), incluso nella Whitney Biennial, un lavoro che condensa alla perfezione la sua poetica visiva. Altri titoli da segnalare sono In the Stone House, New Shores, Marginalia, e Bagatelle I, spesso costruiti a partire da pellicole girate decenni prima e poi riscoperti e rielaborati. Careless Passage, presentato nel 2024, rappresenta un punto di arrivo: un’opera che distilla decenni di riflessioni visive in una trama luminosa e stratificata.
Critica e influenza
“Limitata ma stupefacente”
Così Manohla Dargis del New York Times ha definito la sua filmografia . La Harvard Film Archive ha inserito il suo lavoro in una retrospettiva dedicata agli autori “la cui opera offre un’esperienza sensoriale di rara intensità e bellezza”. Sebbene il suo nome sia spesso accostato a quello di Dorsky, Hiler mantiene uno stile distintivo, più intimo e frammentario, capace di trasformare ogni dettaglio visivo in un piccolo evento percettivo.
Una visione necessaria
Nel rumore di fondo dell’immaginario contemporaneo, fatto di schermi saturi e narrazioni frenetiche, il cinema di Jerome Hiler è una forma di resistenza poetica. Guardarlo è come entrare in una cattedrale di luce: si rallenta, si ascolta il silenzio, si impara ad osservare. Il focus di Pesaro è un’occasione preziosa per scoprire un autore che ha scelto il margine per raccontare l’essenziale.

Proiezioni alla 61a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (2025)
Il focus dedicato a Jerome Hiler si articolerà in cinque giornate come segue:
- Lunedì 16 giugno – Teatro Sperimentale Sala Pasolini ore 15:30:
IN THE STONE HOUSE (USA, 1967-1970/2012, 35’)
NEW SHORES (USA, 1971-1987/2014, 30’)
- Martedì 17 giugno – Teatro Sperimentale Sala Pasolini ore 15.30:
WORDS OF MERCURY (USA, 2022, 23’)
BAGATELLE I (USA, 2016 – 2018, 13’)
MARGINALIA (USA, 2016, 22’)
- Mercoledì 18 giugno – Teatro Sperimentale Sala Pasolini ore 17.30:
BAGATELLE II (USA, 1964 – 2016, 16’)
RULING STAR (USA, 2019, 22’)
CARELESS PASSAGE (USA, 2024, 21’)
- Giovedì 19 giugno – Teatro Sperimentale Sala Pasolini ore 17.30:
HOURS FOR JEROME PART 1 (USA, 1966 – 1982, 28’) di Nathaniel Dorsky
HOURS FOR JEROME PART 2 (USA, 1966 – 1982, 33’) di Nathaniel Dorsky
- Venerdì 20 giugno – Teatro Sperimentale Sala Pasolini ore 17.30:
CINEMA BEFORE 1300 (USA, 2023, 100’)