12 Asterisci di Telemach Wiesinger è uno dei film più attesi alla rassegna della 61° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro.
D’altronde, siamo di fronte a un’opera brutalmente lucida e disincantata, attraverso confini, architetture belliche e luoghi simbolo di divisione, fondamentali per interrogare il presente attraverso le rovine del passato. Un film che oscilla tra documentario e visione poetica, tra oggettività e percezione, mettendo in discussione l’idea stessa di fine della guerra.
Un road movie in bianco e nero
C’è un’Europa che non conosce tregua, un continente che sembra aver sepolto le sue guerre, ma che in realtà le conserva sotto pelle, pronte a riemergere in ogni crepa della sua geografia politica.
Come dichiarato dallo stesso Wiesinger:
‘La ricerca è cominciata in Germania, con la sua storia di divisione Est-Ovest, per poi procedere lungo i suoi confini interni. Come in un road movie e sulla scia della curiosità, le vedute si allargano all’esterno, raggiungendo tutti gli stati membri della UE e i loro avamposti. La diversità di temperature, stagioni e condizioni meteorologiche è percepibile, così come l’atmosfera specifica delle frontiere sia fisiche sia immateriali dell’Europa. La macchina da presa e il microfono esplorano e interrogano la realtà. Sovraimpressioni del visibile e dell’udibile, a volte sincrone a volte no, oscillano fra documentario e momenti di epifania. La ripresa in bianco e nero, combinata con il suono, è da una parte oggettiva, diretta e reale, dall’altra astratta, surreale e soggettiva’.
12 Asterisci e l’eco dei conflitti
Mai parole furono più giuste, probabilmente. Nei 60 minuti di 12 Asterisci, infatti, le inquadrature scavano nei meandri della memoria bellica del continente, componendo un mosaico narrativo che attraversa confini, epoche e identità.
Wiesinger lavora con un realismo asciutto e privo di orpelli: la macchina da presa indugia sulle architetture della guerra, sui rifugi antiaerei, sui ponti che uniscono e separano. Dall’inconfondibile Linea Siegfried, relitto del passato nazista, fino a Slavonski Brod, città travolta dalle guerre jugoslave e bombardata negli anni ‘90.
Dal Forte Sant’Angelo in quel di Malta, storico simbolo di resistenza ai bombardamenti aerei italiani e tedeschi, all’emblematica Nicosia, ultima capitale europea ancora divisa dalla celebre ‘linea verde’ (greco-cipriota e turco-cipriota).
Per chi cercasse soluzioni o rassicurazioni all’orizzonte, questo non è il film adatto. Anzi, 12 Asterisci obbliga a guardare – e forse a capire – che la pace in Europa è tutt’ora un equilibrio precario: silenzi, omissioni e tracce mai del tutto cancellate. Praticamente una bomba che non ha mai smesso di ticchettare.