Un bellissimo esordio Easy – Un viaggio facile facile: quella di Andrea Magnani non sembra neanche un’opera prima, laddove la regia, capace, pur trattando una vicenda dal tono surreale, di catturare sempre l’attenzione dello spettatore, riesce con abilità a donare all’insieme una coerenza e un’armonia che consentono al film di scivolare senza alcuna incertezza o discontinuità lungo i novanta minuti di visione. Magnani, nell’intervista contenuta all’interno della sezione extra del dvd, rivela la travagliata gestazione del lungometraggio, in particolare in riferimento alle difficoltà legate alle location (la guerra in Ucraina ha per lungo tempo impedito le riprese), la quale se da un lato ha ritardato pesantemente i tempi di realizzazione, dall’altro ha consentito che si arrivasse sul set dopo aver meditato lungamente, diminuendo quindi la possibilità di commettere quegli errori che la contingenza della realtà spesso induce a fare.
Scritto dallo stesso regista e interpretato dal magnifico Nicola Nocella, oltre che da Barbara Bouchet – un’apparizione, la sua, davvero indimenticabile – e dal sempre opportuno Libero De Rienzo, Easy è un classico road movie, genere non molto in voga nella cinematografia nostrana, che però ha dalla sua tante suggestive varianti che gli impediscono di scivolare del déjà-vu, perché i tratti caratteriali del protagonista, i dialoghi ridotti all’osso, nonché l’abile messa in scena riformulano non poco l’iconografia tipica del genere, sorprendendo chi guarda, invitandolo a seguire con passione la strampalata vicenda di un uomo silenzioso, con problemi di ansia, in sovrappeso, da troppo tempo defilatosi ai margini, in una zona d’ombra da cui non riesce a riemergere. L’improvvisa necessità di riportare ai congiunti la salma del dipendente di un cantiere del fratello obbliga Easy a intraprendere, dopo anni di immobilità, un viaggio verso l’est dell’Europa. Non appena lo si vede salire su un ingombrante carro funebre si capisce subito che non sarà un’avventura ‘facile facile’. Ancora una volta l’evoluzione interiore, il divenire e la necessità del cambiamento, della rinascita, costituiscono l’oggetto privilegiato d’indagine: non si può sfuggire per troppo tempo a un movimento che incarna l’essenza dell’essere umano, sebbene innanzitutto e per lo più si tenda all’inerzia, la quale, pur apparendo rassicurante e protettiva, in realtà ci espone a un fatale inaridimento. La bara che Easy si trascina dietro (viene mente, ovviamente, Django di Sergio Corbucci) è la metafora di un passato che dev’essere elaborato, superato e infine accantonato per posare lo sguardo su nuovi orizzonti che consentano di ‘essere nel mondo’ con rinnovato slancio e passione. Evidentemente, non può essere minimizzata o, peggio ancora, non considerata, la fondamentale premessa dell’intera narrazione: un operaio straniero, proveniente dall’Est Europa, muore a causa del mancato rispetto delle norme di sicurezza da parte del suo datore di lavoro (il fratello di Easy). Il movimento del film viene innescato da questa assurda tragedia, e, in tal senso, il cammino compiuto dal protagonista diviene anche la rappresentazione simbolica della necessità di ristabilire quell’ordine che la ricerca forsennata del profitto ha drammaticamente smarrito.
Insignito del premio per il Miglior Attore (Nicola Nocella) allo scorso Festival di Locarno e del Grand Prix du Jury del Festival del cinema italiano di Annecy, Easy – Un viaggio facile facile è un film che porta una preziosa ventata d’aria fresca nella stantia produzione italiana contemporanea, ridonando fiducia a tutti coloro che, e sono tanti, hanno smarrito la speranza circa la possibilità di una rinascita del nostro cinema. Se questo è l’esordio, da Andrea Magnani ci aspettiamo, a ragion veduta, grandi cose.
Pubblicato da Tucker Film e distribuito da CG Entertainment, Easy – Un viaggio facile facile è disponibile in dvd, in formato 2.35:1, con audio Dolby Digital 5.1 e sottotitoli per non udenti opzionabili. Nei contenuti extra sono presenti le interviste a Andrea Magnani e Nicola Nocella, Basta guardarmi (corto di Andrea Magnai) e il trailer del film.
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