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Focus Italia

La rieducazione

«”La rieducazione” merita particolari lodi: un lungometraggio di più di novanta minuti è stato realizzato con soli cinquecento euro. Il film, scivolando su ambienti metropolitani periferici e ostili, si cimenta con ironico realismo o, se preferite, con la saggezza del buon padre di famiglia, con la scottante questione del lavoro».

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I ragazzi terribili del Collettivo Amanda Flor irrompono nel panorama del cinema indipendente italiano con un film caustico e impertinente. Presentato all’interno dell’iniziativa della Regione Lazio “Prime Visioni”, che ha finanziato la distribuzione di alcune opere indipendenti, “La rieducazione” si è ritagliato uno spazio niente affatto minimo, incuriosendo il pubblico intervenuto alla cerimonia d’inaugurazione al Filmstudio.

Questa opera prima merita particolari lodi: un lungometraggio di più di novanta minuti è stato realizzato con soli cinquecento euro. Il film, scivolando su ambienti metropolitani periferici e ostili, si cimenta con ironico realismo o, se preferite, con la saggezza del buon padre di famiglia, con la scottante questione del lavoro. Proletariato e sottoproletariato sono categorie filosofico-politiche ormai consunte, che non resistono nella giungla del profitto, dove il cannibalismo è la norma. Il posto al ministero diventa una vera manna dal cielo, degno dei più provvidenziali interventi di un salvifico deus ex machina. Si opera un rovesciamento del pensiero debole attuale, e di ciò non si può che tessere l’elogio ma, allo stesso tempo, si cede, seppur con spirito ludico, a un languido qualunquismo che manda a farsi friggere tutta la lotta di classe. Ad ogni modo, divertimento e riflessioni sono assicurati, e non è poco.

L’accesso ai mezzi digitali pone una riflessione profonda sulla natura del cinema, sulla possibilità di emanciparsi definitivamente dal legame a doppio nodo con l’industria, per inaugurare una nuova stagione in cui la vera rivoluzione non sarebbe costituita solo dalla capacità auto-produttiva, ma anche e soprattutto da un completo mutamento della logica della distribuzione.

Luca Biscontini

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