L’assenza di Bruce Willis nel panorama cinematografico odierno si fa sentire sempre di più, a causa della terribile patologia che lo ha reso incapace di prendere parte a nuovi progetti.
Nonostante, prima del ritiro nel 2022, abbia partecipato a oltre venti film usciti direttamente nel mercato home video, realizzati principalmente per far fronte alle spese mediche e al futuro ritiro, vogliamo ricordarlo attraverso questa classifica, che intende offrire un ritratto personale della sua storica carriera, analizzando quattro opere che rappresentano al meglio il suo percorso e la sua identità attoriale.
Questa lista vuole essere d’aiuto per comprendere il ruolo che Bruce Willis ha avuto nel panorama cinematografico, incarnando un tipo di eroe d’azione che ha rappresentato uno spartiacque in un momento preciso della storia del cinema.
DIE HARD – TRAPPOLA DI CRISTALLO (1988)

Bruce Willis in Die Hard-Trappola di Cristallo
L’eroe “willisiano” per antonomasia: il film che lo ha consacrato come star e come antieroe d’azione.
Il capolavoro di John McTiernan uscì in un’epoca in cui il cinema action era dominato da eroi “perfetti”, in un contesto storico e politico, come quella dell’America reaganiana, capaci di affrontare orde di nemici e piogge di proiettili senza riportare conseguenze.
John McClane, al contrario, è un uomo comune in una situazione straordinaria: combatte guidato dall’istinto di sopravvivenza, si salva per il rotto della cuffia e subisce ferite reali, che rimangono visibili per tutta la durata del film, oltre ad avere problemi da uomo “normale”.
Un personaggio che è iconico quanto quelli interpretati da Stallone e Schwarzenegger, che contribuisce a definire uno dei trio più rappresentativi del genere d’azione di ieri e di oggi.
Un’opera che, quasi inconsapevolmente, è diventata uno dei film natalizi più iconici di sempre, oltre a essere il capostipite di una saga composta da cinque capitoli, assolutamente da vedere sia per gli amanti del genere sia per chi non lo frequenta abitualmente.
ANCORA VIVO (1996)

Ancora Vivo: uno dei film più sottovalutati di Bruce Willis
Considerata un’opera “minore” nella filmografia di Willis, Ancora vivo merita invece di essere riscoperta, risultando uno dei titoli più sorprendenti e sottovalutati diretti da Walter Hill.
Il film è un chiaro omaggio-remake di Un pugno di dollari di Sergio Leone, a sua volta ispirato al cinema di Akira Kurosawa, che partecipò al progetto come consulente.
L’opera mescola sapientemente western e noir hard boiled, arricchendosi di suggestioni action e di brevi accenni di gun-fu alla John Woo, dando vita a un film dall’identità fortissima.
Willis interpreta qui un antieroe astuto, solitario e amorale, perfettamente in linea con il suo immaginario cinematografico.
Quest’opera rappresenta anche in modo esemplare l’idea di cinema che Walter Hill ha portato sul grande schermo nel corso della sua carriera: racconti essenziali, efficaci sia come western sia come noir, popolati da antieroi immersi in mondi corrotti.
Un film da recuperare non solo per completezza, ma anche per riscoprire un personaggio willisiano ambiguo e oscuro.
PULP FICTION (1994)

Bruce Willis in Pulp Fiction
Insieme a Trappola di cristallo, è uno dei film più memorabili e iconici della carriera di Bruce Willis.
Un capolavoro del cinema pulp e il film che consacrò definitivamente il talento di Quentin Tarantino, grazie a una scrittura raffinata e a una narrazione frammentaria ma estremamente efficace che gli valse l’Oscar, oltre a personaggi entrati nell’immaginario collettivo.
Il personaggio interpretato da Willis è un antieroe “sfortunato”: duro, vulnerabile, sempre in fuga dai guai ma combattivo fino all’ultimo e dotato di un forte senso dell’onore, tanto da salvare persino il suo peggior nemico.
Un ruolo che rispecchia quel simbolo quell’anti eroismo che l’attore portava con sé fin dai tempi di Die Hard, un’altra opera che ha contraddistinto profondamente la sua carriera e che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.
UNBREAKABLE – IL PREDESTINATO (2000)

Unbreakable: uno dei ruoli più intensi di Willis.
Tra i ruoli più drammatici e intensi della carriera di Bruce Willis figurano Il sesto senso e Unbreakable, entrambi diretti da M. Night Shyamalan.
Ci soffermiamo su quest’ultimo, una delle opere più complesse e stratificate dell’attore.
Unbreakable rilegge il genere dei cinefumetti attraverso una lente umanista e metà cinematografica, in un momento in cui il genere stava esplodendo con X-Men di Bryan Singer e Spider-Man di Sam Raimi.
Shyamalan sfrutta il genere per interrogarsi sul significato dell’eroismo nel mondo reale, sul valore dei miti e sulla loro capacità di ispirare l’individuo, soprattutto in un’epoca fragile e disorientata come quella a cavallo del nuovo millennio.
Il film riflette inoltre il clima culturale e psicologico del mondo post-11 settembre, rappresentando un momento chiave della filmografia di Shyamalan e il preludio ideale alla sua “trilogia tematica” (Signs, The Village, E venne il giorno).
Willis offre qui un’interpretazione intensa, malinconica e profondamente umana, confermando una volta di più il suo enorme talento recitativo.
Un film che non è solo uno dei migliori della sua carriera, ma anche un’opera perfetta sia per gli amanti del genere fumettistico sia per i più scettici.
L’importanza di chiamarsi Bruce Willis
La carriera di Bruce Willis è stata stratificata e ricca di opere che non sono state tutte incluse in questa selezione, ma per cui era importante costruire un punto di partenza solido per riscoprirla.
Willis non è stato soltanto un grande attore capace di infondere carisma, simpatia e fisicità ai suoi personaggi, ma ha dato qualcosa di più a un ideale di eroe d’azione che all’epoca era poco esplorato: l’umanità.
Ogni suo personaggio era imperfetto, ambiguo, spesso fuori dal tempo ma allo stesso tempo profondamente empatico; perdeva come noi, sbagliava come noi, ma sapeva trovare una via d’uscita anche nei momenti peggiori.
Un artista che ha dato moltissimo al genere e che ha rappresentato il perfetto equilibrio in un immaginario dominato da Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger, e per il quale oggi è giusto, oltre che necessario, esprimere gratitudine.