Il Bangladesh ha ufficialmente selezionato il lungometraggio d’esordio di Leesa Gazi, A House Named Shahana, come candidato al premio come Miglior Film Internazionale alla 98a edizione degli Academy Awards.
Radicato in una lotta personale e in una critica sociale, il film mette in luce la resilienza di fronte a un patriarcato profondamente radicato.
Dal racconto allo schermo
Il film adatta il racconto del 2011 di Gazi, ambientato nel Bangladesh rurale degli anni ’90. Al centro c’è Dipa, una giovane donna costretta a sposare un vedovo in Inghilterra. La sua fuga dagli abusi e il suo ritorno a casa da divorziata la costringono ad affrontare i pregiudizi sociali, rivendicando al contempo il suo diritto di sognare di diventare un medico.
Quella che inizia come una storia di oppressione si trasforma in un commovente ritratto di coraggio e autodeterminazione.
Un’interpretazione rivoluzionaria
Aanon Siddiqua interpreta l’impegnativo ruolo di Dipa, segnando un momento di svolta nella sua carriera. La critica ha elogiato la sua capacità di bilanciare fragilità e forza silenziosa, ancorando la narrazione alla profondità emotiva.
È supportata da un cast di grande esperienza, tra cui Lutfur Rahman George, Iresh Zaker, Kazi Ruma, Kamrunnahar Munni e Mugdhota Morshed Wriddhi, insieme ad Amirul Haque Chowdhury, Naila Azad, Arif Islam, Naimur Rahman Apon e Jayanto Chattopadhyay.
Riconoscimenti ai festival
Dalla sua première mondiale al MAMI Mumbai Film Festival del 2023, dove ha vinto il Film Critics Guild Gender Sensitivity Award, A House Named Shahana si è ritagliato un posto di rilievo nei festival.
Le proiezioni al London Indian Film Festival, al Dhaka International Film Festival e al Kolkata People’s Film Festival ne hanno consolidato la reputazione di opera vitale e significativa del cinema sud-asiatico.
Bangladesh e gli Oscar
Sebbene il Bangladesh abbia periodicamente presentato film agli Academy Awards, il Paese non ha ancora ottenuto una nomination nella categoria lungometraggi internazionali.
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Con la sua narrazione ricca di sfumature e le solide credenziali nei festival, A House Named Shahana potrebbe rivelarsi una svolta. La rosa dei candidati per i lungometraggi internazionali sarà annunciata il 16 dicembre, seguita dai cinque finalisti il 22 gennaio.
Una storia oltre i confini
Più che un candidato all’Oscar, A House Named Shahana è una narrazione attuale sull’autonomia e la resilienza delle donne, che ha una risonanza ben oltre il Bangladesh.
Concentrandosi sull’esperienza di una donna che si rifiuta di essere definita da abusi o stigma, il film offre sia una potente storia nazionale che un racconto di sopravvivenza e individualità di rilevanza universale.
Fonte: Variety