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TERRA LENTA FILM FESTIVAL

‘Estive’: il letargo montanaro tra il poetico e l’ancestrale

Al Terra Lenta Film Festival

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Un giorno non è mai così bello quanto il giorno in cui si riprende la strada” filosofeggia Yohann, mentre con gli occhi socchiusi riposa su un letto d’erba ai piedi dei Pirenei. È un poeta drammaturgo, umanista che legge Sartre, il pastore romantico prestato alla montagna che con il suo fido Border Collie, di nome Gai, cura le vite di un gregge sul finir dell’estate. 

E proprio Estive, infatti, è il titolo al mediometraggio del parigino Martin Sorbets, autore dal passato da sound designer per la tv francese, che arriva al TerraLenta Film Fest con un documentario sull’idillio ambientale. Yohann e Gil sono due scrittori, catapultati in un qualche tipo di letargo montanaro dopo l’inverno cittadino. 

Ma l’isolamento tra i Pirenei non è (soltanto) il romantico rifugio dalle fatiche metropolitane, enfatizzato fino all’irreale dalle genti di città. Piuttosto, Sorbets con la sua macchina a mano spia la natura fuori dall’ordine delle cose, tra il poetico e l’ancestrale di paesaggi impressionisti dove anche le parole della letteratura sembrano corromperne il luogo.  Non resta che sedersi ad ascoltare allora, il promontorio, il respiro della notte o le pecore, che “sono grandi cantastorie – come dice Yohann – capaci di parlarti della questione dell’erba per due ore”. 

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Allora i pastori fanno strada al gregge ma è il mondo animale ad affabulare loro; tanto le pecore il cane insegnano a Gil e Yohann un linguaggio di gesti pre-culturale (l’ariete che cerca di sedurre la pecora, il gioioso Border Collie che all’ordine di bere preferisce un po’ di sane carezze) più impellente di ogni parola scritta o riverbero di urbana modernità. 

Estive di Martin Sorbets tratteggia un cinema del reale, ma un reale grezzo – nel senso di guardare alle cose incontaminate – tanto quanto la sua tecnica. La macchina instabile e spesso fuori fuoco (ma d’altronde, come potrebbe essere, se non sfocata e malferma, la vita ai piedi dei Pirenei?) viene contrappesata dal suono che, complice il background dell’autore, riempie di meditativo mistero la verde valle.  

Ecco che Estive diventa un film di possibilità, in uno strano (dis)equilibrio tra pensiero e immagine, premesse e realtà: la vita montanara potrebbe farsi locus amenus per le fantasie cittadine, oppure “accontentarsi” di prendere le distanze dalla frenesia dei tanti allevamenti intensivi con la sua cura, che invece procede lentissima, del suo bestiame. 

 

Estive

  • Anno: 2024
  • Durata: 41'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Martin Sorbets