The Last Track è un cortometraggio d’animazione realizzato da Oscar Sanchez che, in poco più di un minuto, scolpisce un pugno nello stomaco fatto di silenzio, bellezza e tragedia.
In concorso al South Italy International Film Festival 2025, The Last Track si muove sul filo teso della poesia visiva.
In una foresta digitale, quasi magica, si muove una volpe di porcellana, tanto fiera quanto delicata e fragile, come la vita stessa. Ad accompagnarla, nel suo cammino immersa nella natura, una colonna sonora minimale e struggente che amplifica ogni respiro, ogni passo, ogni attesa. Dietro di lei due presenze che avanzano, un cane e un cacciatore. L’inevitabile arriva in un attimo. Un colpo. Una frantumazione. Il silenzio.
Un miracolo creativo a basso budget
Questa breve opera è un piccolo gioiello produttivo: un film ecologico, sperimentale e profondamente drammatico che fa della semplicità la sua arma più potente. Sanchez, forte della sua esperienza come direttore creativo nella pubblicità, sfrutta l’intelligenza artificiale strumento per potenziare l’espressività e abbattere i limiti produttivi. Il risultato è un’estetica sospesa, quasi da sogno, in cui ogni immagine pesa come una parola non detta.
La forza dell’assenza
Ma The Last Track non si ferma all’impatto visivo. Tocca corde profonde. Mentre la volpe si frantuma in mille pezzi, in una grotta vicina dei cuccioli attendono il suo ritorno ignari della tragedia appena compiuta. Ed ecco l’essenza, ecco il colpo di grazia: il dramma non è nel sangue, ma nell’assenza. In ciò che resta quando il mondo si gira dall’altra parte.
Sánchez dedica il corto alla volpe di Darwin, specie rara e fraintesa, spesso cacciata per errore. Ma il discorso si amplia, si fa universale: è un atto d’accusa contro la caccia indiscriminata, la distruzione ambientale, l’estinzione silenziosa che accompagna la nostra epoca. Una traccia che si perde nel disinteresse di un’umanità assordata dal proprio rumore.
La delicatezza come linguaggio visivo
In un panorama sempre più saturo di storie urlate, The Last Track sceglie il sussurro, la metafora e la delicatezza visiva. Anche la musica segue questa logica: non invade, accompagna, sottolinea. È un respiro che si spezza, come la volpe. È un’opera, al debutto di Oscar Sanchez che parla al cuore più che alla testa, e lo fa in modo diretto e spiazzante.