Il cortometraggio di Francesco Bruno Sorrentino e Antonio Genovese, prodotto da Turtle Studio, Rain Dogs e Antracine e distribuito da TVCO è in concorso al South Italy International Film Festival. Ambientato in un futuro oscuro e arido Novavita solleva una riflessione sulla vulnerabilità del nostro pianeta e sulla fragile speranza di una rinascita.
Siamo nel 2206, quando il pianeta Terra è desolato e sotterrato da strati di polvere. La vita in superficie non è più garantita per mancanza di ossigeno, reso disponibile solamente grazie alla società elettrica M.A.S. che gestisce la metropoli. Kron, un alchimista mutante crede ancora nella rinascita della vita sulla Terra e spinto dalla nostalgia per la figlia porta avanti la sua ricerca in un laboratorio nascosto. Novavita ci parla di rinascita, di amore e di speranza ricordandoci, però, la cruda realtà che stiamo vivendo. In cui il dominio capitalistico e altamente tecnologico sta portando la Terra al collasso ambientale.
Un messaggio politico
Il mondo di Kron è un cimitero della memoria e dei ricordi del passato di cui ultimi accenni di vita sono nascosti tra le mura di una realtà cupa e cibernetica del sottoterra. La tecnologia sotto il controllo totalitario della M.A.S ha cambiato corpi, mentalità e sentimenti, trasformando la realtà in un agglomerato elettronico iper-controllato.
Novavita è una denuncia alla situazione ambientale e politica estremamente attuale. La M.A.S promuove un governo vicino al popolo, libero e sicuro, detenendo il monopolio sull’ossigeno e il controllo sulla stampa, mentre la repressione dei ribelli è all’ordine del giorno. Francesco Bruno Sorrentino e Antonio Genovese vogliono trasmettere un messaggio che riflette e denuncia la realtà politica e ambientale puntando comunque sulla speranza. Kron, infatti, è uno dei pochi a possedere ancora un cuore, seppur meccanico, ma pieno di amore e di speranza. E, difatti, si allea con altri ribelli per fare ricerche scientifiche per garantire il ritorno della vita sul pianeta.
Stop-motion realizzato con materiali di recupero
Il cortometraggio, realizzato in stop motion con materiali di recupero, si distingue per una costruzione scenografica artigianale, dove ogni oggetto porta su di sé il peso del tempo e della storia. Un’estetica cyberpunk che regala un’atmosfera post-apocalittica capace di trasmettere emozioni profonde nonostante la fisicità meccanica. Novavita di Francesco Bruno Sorrentino e Antonio Genovese è una denuncia al collasso ambientale e alla presa di potere totalitaria, un conflitto tra la natura perduta e la freddezza del dominio tecnologico, ma è anche un racconto sulla memoria, sul lutto e sull’amore che ci ricorda che la speranza può germogliare anche dalle macerie.