Nel panorama del cortometraggio contemporaneo, dove spesso si sperimenta per stupire, The Birthday di David Mastinu sceglie una strada opposta: quella del silenzio, della lentezza, della delicatezza. Un film intimo, in bianco e nero, che racconta la vecchiaia, il dolore e la memoria attraverso un gesto minimo, quotidiano, ma colmo di significato. In meno di dieci minuti, la regia riesce a costruire un mondo denso, abitato da pochi elementi ma carico di emozione. Il corto, finalista alla quarta edizione del South Italy International Film Festival, non cerca la spettacolaritĂ , ma lascia che siano i dettagli a parlare. Un lavoro che conferma la sensibilitĂ del suo autore e la forza narrativa del cinema breve quando si affida allâessenziale
Cosa ci racconta The Birthday?
Nel cortometraggio seguiamo la vita di Rosina (Mauretta Nanni), unâanziana donna costretta a letto dopo la frattura del femore, che la isola dal mondo esterno. Le sue giornate scorrono tra dolori, TV e la presenza discreta della badante Alina (Maria Dovgopol). La svolta narrativa arriva quando Rosina vede in televisione un programma di ginnastica anni â80: quel ricordo â forse legato a un passato da ballerina â riaccende in lei una scintilla vitale. Decide cosĂŹ di fissarsi un obiettivo ambizioso: riabilitarsi entro il 19 del mese. Lo spettatore viene condotto nel suo percorso di recupero, fatto di piccoli passi, sofferenza e tenacia. Solo verso la fine scopriamo il significato di quella data: il compleanno del marito defunto. Rosina è determinata nel voler raggiungere il cimitero per far visita alla tomba, posta sulla cima di una scala. Lâatto finale diventa un tributo di amore eterno.

The Birthday: la composizione visiva
The Birthday è girato in bianco e nero, un’estetica che accentua il senso di immobilitĂ e di introspezione. La fotografia è minimalista: luci morbide illuminano il viso di Rosina, le inquadrature sono statiche e concentrate sui dettagli della quotidianitĂ . Il montaggio lento e meditativo segue il battito rassicurante della vita domestica, dove i suoni ambientali â il respiro, lo scricchiolio della scala, il sottofondo della TV â diventano linguaggio. I dialoghi sono assenti: spezzano il silenzio i lamenti di Rosina, sussurri vocali che ricordano la fisicitĂ del suo dolore. Questa regia misurata valorizza ogni gesto minimo: la telecamera indugia sulla mano che si aggrappa a una ringhiera, sui passi incerti, sul viso segnato dalla memoria.
In questa dimensione immobile, la scala si eleva a vero simbolo: allâinizio un ostacolo, a fine percorso la conquista dellâeroe. Lâinquadratura finale della protagonista che sale senza aiuti diventa un momento potentissimo: un atto non spettacolare, ma profondamente simbolico. Mastinu dimostra come, nel cortometraggio, la sottrazione â di colore, parole, movimento â può restituire un linguaggio purissimo, capace di toccare il cuore senza urla o melodrammi.
Vecchiaia, memoria, lutto, dignitĂ
The Birthday è lâesempio di come il cinema breve possa condensare in pochi minuti temi universali: vecchiaia, memoria, lutto, dignitĂ . David Mastinu costruisce unâopera che tocca lâessenziale senza indulgere in facilitĂ emotive. Rosina diventa emblema di una generazione spesso invisibile ma capace di una forza silenziosa. Il corto non ha bisogno di spiegare: lascia allo spettatore il compito di sentire, captare la lotta interiore, riconoscere il valore di un ultimo tributo dâamore. La lentezza diviene respiro, i dettagli raccontano lâintimitĂ di un animo che non si arrende.
In un panorama cinematografico dove dominano la parola e la velocitĂ , The Birthday è una pausa di ragione, un invito allâascolto attivo, alla partecipazione silenziosa. Il regista sostiene lâidea che ogni piccolo gesto, ogni sforzo quotidiano, può diventare una forma di eroismo. Soprattutto quando ha a che fare con affetti perduti e con la dignitĂ di un addio consapevole. Il film, in una manciata di minuti, comunica con la profonditĂ dei grandi lungometraggi: è un messaggio di speranza, empatia e amore senza tempo â un capolavoro delicato, firmato da uno dei giovani talenti piĂš interessanti del cinema italiano contemporaneo.
