Eddington il western moderno di Ari Aster, ha diviso il Festival di Cannes dopo la sua première sulla Croisette. Il film arriverà nei cinema americani il 18 luglio e secondo IndieWire potrebbe benissimo far nascere un acceso dibattito. A24 ha rilasciato il trailer.
Le divisioni sociali in ‘Eddington’
Eddington è un western moderno diretto da Ari Aster, ambientato nel 2020, un anno che il film esplora in modo viscerale, concentrandosi sulla paranoia e le divisioni sociali scaturite dalla pandemia di COVID-19. La narrazione si svolge nella fittizia cittadina di Eddington, nel Nuovo Messico, dove le tensioni tra i residenti raggiungono il culmine a causa delle diverse posizioni sulle misure sanitarie.
Il fulcro del conflitto è rappresentato dallo scontro tra lo sceriffo locale (Joaquin Phoenix) un convinto oppositore delle mascherine e delle restrizioni, e il sindaco della città (Pedro Pascal), che invece sostiene fermamente l’adozione delle linee guida anti-COVID. Questa dicotomia tra i due personaggi principali riflette le profonde spaccature ideologiche che hanno caratterizzato il periodo pandemico a livello globale.
Il cast stellare include anche Emma Stone, Austin Butler, Luke Grimes, Deirdre O’Connell, Micheal Ward, Amélie Hoeferle, Clifton Collins Jr. e William Belleau. Ognuno di questi attori interpreta personaggi che incarnano diverse prospettive e reazioni alla pandemia.

Le reazioni discordanti al film
Il film ha generato reazioni polarizzanti al Festival di Cannes, con il pubblico diviso tra chi lo ha amato e chi lo ha detestato, evidenziando la sua natura controversa e provocatoria.
PedroPascal ha descritto la sua esperienza in Eddigton come “molto spaventosa”, sottolineando come il film tocchi questioni delicate e complesse. Ha espresso il desiderio di essere “dalla parte giusta della storia” e ha elogiato Aster per aver catturato le “peggiori paure” legate all’esperienza del lockdown, che ha fratturato la società e portato a un “senso di realtà slegato”.
Leggi anche: Pedro Pascal, tutti i film in arrivoAri Aster ha rivelato di aver scritto il film in uno stato di “paura e ansia”, con l’obiettivo di esplorare cosa significhi vivere in un mondo in cui “nessuno può più concordare su ciò che è reale”. Questa dichiarazione sottolinea la natura introspettiva e critica del film, che mira a stimolare una riflessione sulla percezione della realtà e sulla disinformazione.