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Cannes

‘The President’s Cake’: la recensione del film pluripremiato a Cannes

Già vincitrice della Directors’ Fortnight, questa tragicomica avventura ambientata in Iraq si è anche conquistata la Camera d’Or per il miglior debutto di tutto il festival.

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Presentato nella Director’s Fortnight, sezione indipendente del festival di Cannes, The President’s Cake si è velocemente consolidato come una delle visioni necessarie di questa edizione. La standing ovation all’anteprima mondiale era incontenibile, e il passaparola che si è generato tra gli avventori del festival ha portato questo debutto a diventare il primo film proveniente dall’Iraq a venire premiato nella storia di Cannes.

Prima è arrivato il People’s Choice Award della Directors’ Fortnight, assegnato dal pubblico al miglior film della loro selezione, e successivamente la Camera d’Or, la cui giuria quest’anno era capitanata da Alice Rohrwacher, per il miglior debutto di tutto il festival.

The President’s Cake: il bagaglio emotivo del film

Cresciuto nel sud dell’Iraq durante gli anni ‘90, il regista Hasan Hadi ha sperimentato sulla sua pelle la carenza di cibo che ha messo in ginocchio il paese.

Il film nasce dalla necessità di raccontare quel periodo della sua vita, introducendo il pubblico alla tragicomica contraddizione alla base della trama: in Iraq era obbligatorio festeggiare il compleanno di Saddam Hussein, non badando a spese per imbastire i banchetti.

Hadi è stato irremovibile sulla decisione di girare il film in Iraq:

“Abbiamo ricevuto molte offerte da persone che volevano finanziare il film, ma solo a patto che si sarebbe girato al di fuori dell’Iraq, e io ho risposto: ‘Assolutamente no’. Uno dei motivi per cui volevo girare in Iraq era mostrare l’Iraq, quello vero. Penso che questo film possa essere per molte persone l’occasione di vederlo per la prima volta”

ha rivelato il regista in un’intervista a Variety.

The President’s Cake: la trama

Tutto ha inizio con una temibile lotteria scolastica. Il maestro sta per estrarre i nomi degli alunni che dovranno contribuire ai preparativi per il compleanno di Saddam Hussein. Laima, una bambina di 9 anni, viene incaricata del compito più ‘prestigioso’: dovrà preparare la torta di compleanno. Poco importa se per le famiglie queste richieste risultino virtualmente impossibili da accomodare, è sottinteso che gli inadempienti passeranno momenti poco felici.

Inizia così l’odissea di Laima, che accompagnata dal suo gallo domestico unirà le forze a un compagno di classe per reperire tutti gli ingredienti necessari alla ricetta. Zucchero, farina, uova e lievito, ognuno contribuirà a costellare di ostacoli la strada dei due bambini, che nel corso della giornata più impegnativa della loro vita vedranno messa alla prova la loro visione del mondo.

Un’avventura che si fa metafora delle difficoltà quotidiane vissute sotto il regime di Saddam, e che trascinerà la nostra eroina dalle paludi della Mesopotamia fino agli angoli più remoti di Bagdad.

Kiarostami e Panahi: due fonti di ispirazione

The President’s Cake richiama i primi traguardi cinematografici di Abbas Kiarostami, regista iraniano che era solito avvalersi della prospettiva dei bambini per portare gradualmente alla luce le criticità della società iraniana.

Il film trae particolare ispirazione da Dov’è la Casa del Mio Amico, capolavoro dalla simile premessa, in cui la semplice necessità di un bambino di eseguire un compito diventa un pretesto per delineare un quadro più vasto. È proprio grazie a Kiarostami che possiamo tracciare ulteriori connessioni, The President’s Cake ricorda infatti anche Il Palloncino Bianco di Jafar Panahi, regista iraniano fresco di Palma d’Oro.

Con il giusto distributore, cavalcando l’onda di questo successo, The President’s Cake potrebbe ambire a diventare il primo film proveniente dall’Iraq a sbarcare agli Oscar. Una cosa intanto è certa, il futuro di questa piccola gemma è luminoso.

The President’s Cake

  • Anno: 2025
  • Durata: 102 miniti
  • Genere: Drama, Coming of age
  • Nazionalita: Iraq
  • Regia: Hasan Hadi