Connect with us

Cannes

‘Jeunes mères’: i fratelli Dardenne e la maison maternelle

Le storie di cinque ragazze-madri che vivono in una casa-protetta si intrecciano nell’ultimo film dei due registi francesi, in Concorso al 78° Festival di Cannes, a dipingere un quadro sociale di fragilità e complessità ma, al tempo stesso, di speranza nel futuro. Premio per la migliore sceneggiatura.

Pubblicato

il

Vincono un meritato Premio per la Miglior Sceneggiatura, gli immarcescibili fratelli belgi Luc e Jeanne-Pierre Dardenne, fra i pochi cineasti a vincere ben due Palme d’Oro a Cannes (con Rosetta e L’Enfant), ed alla loro decima partecipazione al Festival di Cannes con Jeunes mères, un film che mette al centro la storia di alcune giovanissime ragazze-madri, accolte e sostenute da un centro specializzato.

Qui psicologhe, educatrici, operatrici socio-sanitarie, dottoresse d infermiere, aiutano le giovanissime mamme, spesso con compagni latitanti o immaturi, e con difficili situazioni familiari alle spalle, sostenendole nella gestazione e nel parto, insegnando loro a gestire i propri figli neonati e stando loro accanto nella difficile scelta, fatta da alcune, di optare  per un eventuale affidamento o adozione a coppie adulte e stabili.

Si rinnova lo sguardo rivolto agli ultimi dei frères Dardenne, uno sguardo interessato e protettivo, che si coinvolge senza retorica nelle storie delle protagoniste, tutte segnate da elementi di disagio o rischio sociale: tossicodipendenza, abbandoni o maltrattamenti familiari, compagni/padri assenti, povertà, scarsa autostima e autonomia, disoccupazione.

Un racconto individuale e corale al tempo stesso: le cinque storie di Jessica, Perla, Julie, Arianne e Naïma si intersecano con quelle della casa famiglia, rifugio sicuro dove abitano e dove tornano ogni sera, spesso confrontandosi fra loro e con l’équipe socio-sanitaria su quanto avviene nelle loro vite e su cosa sia opportuno fare.

Il film ha vinto il Premio per la Miglior Sceneggiatura al Palmares del Festival di Cannes 2025: la vita reale e la fiction si mescolano con grande maestria nella scrittura di questo film, tra profondità e leggerezza.

La maison maternelle di Liegi: luogo di accoglienza e speranza

L’idea iniziale del film è nata da un’esplorazione, realizzata dai fratelli Dardenne, in una vera casa-rifugio, una maison maternelle, che accoglie e sostiene giovanissime ragazze in gravidanza o già madri nei pressi di Liegi.

I due registi volevano concentrarsi, nel loro film, sulla storia di una sola ragazza madre, in particolare ma, frequentando il centro, si sono resi conto che la ricchezza del soggetto era tale da non poter restringere la visuale ad un solo caso, bensì di dover allargare il campo a più storie, simili ma differenti, la cui portata globale desse un’idea delle sfaccettature di un tema segnato da drammi umani profondi.

Ne scaturisce un film che, lungi da descrizioni asettiche, ‘si fa carico’ della realtà vissuta dalle sue protagoniste, tutte attrici non professioniste, che rappresentano con naturalezza ambiente, problemi ed emozioni di ogni giorno, fra neo-realismo, documentario e fiction, con grande forza narrativa e come espressione di un autentico anelito di resilienza e di speranza.

“Ci è piaciuto molto il clima della maison – raccontano i registi – le educatrici, le psicologhe, i bebè, le ragazze madri, tutte minorenni, che sperano di ottenere una vita migliore per sé ed i loro bambini. Si comprende, in questa casa, come si possa diventare responsabili, stando ai margini della società, pur pensando di non esserne capaci.”

Filmare le ‘persone’, lasciar passare il vento

In Jeunes Mères, i fratelli Dardenne ritrovano un’ispirazione corale ed autentica, dove le ragazze interpretano se stesse e le immagini ‘rubate’ alle loro storie, che compongono poco a poco la vita di queste madri e dei loro figli, si alternano con grande fluidità e dinamismo, come la vita che scorre, fra sconfitte, frustrazioni e piccole vittorie, cadute e atti di resistenza.

Alcune mamme vorrebbero tenere con sé i bambini ma non ne hanno la possibilità, altre avrebbero parenti ma non vogliono crescere i loro bambini, sperando che il sacrificio della perdita possa determinare per i figli un futuro migliore: il prisma delle relazioni, della sorellanza e delle prospettive esistenziali si va allargando.

“Nell’estate del 2024 – proseguono  i registi – abbiamo avuto l’intuizione che le sequenze del film dovessero essere girate nella ‘maison’ che ci ha ispirato, senza andare altrove o costruire un set, girare in questa casa, senza aggiungere decorazioni o elementi di illuminazione. Tante le domande per rispondere alle esigenze narrative del film. Ad esempio: come filmare il primo incontro di Jessica con sua madre? Le riprese iniziano: vogliamo essere liberi e semplici. Lasciar passare il vento. Facile a dirsi, difficile da fare. Vorremmo filmare le ragazze in modo che siano persone, oltre le immagini filmate, e i bambini che appaiano come piccole persone, non come ‘foto di bambini’

  • Anno: 2025
  • Durata: 104'
  • Distribuzione: BIM Distribuzione, Lucky Red
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Belgio, Francia
  • Regia: Luc Dardenne, Jeanne-Pierre Dardenne