Il film documentariodi Nicola Bellucci continua a incantare l’Italia. Fuori concorso alla 40ª edizione del Lovers Film Festival, ha regalato al pubblico torinese un pomeriggio indimenticabile pieno di colore e calore, in netto contrasto con il cielo grigio fuori dal cinema.
“Quir” é un racconto di vita e libertà
Il docu-film racconta le vite di Gino Campanella e Massimo Milani, proprietari della bottega artigianale palermitana da cui il film prende il nome, insieme a quelle dei loro affezionati clienti. Dopo una breve introduzione carica di emozione da parte di Milani – che fatica sin da subito a trattenere le lacrime – la sala è pronta a lasciarsi travolgere dalla potenza narrativa di Quir: si ride, si piange, si riflette. Ma, soprattutto, si comprende quanto sia fondamentale poter essere sé stessi, liberi dal peso del giudizio degli altri.
Un’opera di straordinaria semplicità
Quir è un progetto che colpisce per la sua semplicità: nessuna tecnica di ripresa ricercata, nessuna pretesa di grandiosità. A prevalere sono l’amore, il sentimento, il senso di comunità che nasce dentro quella piccola bottega colorata dove, dopo il film, chiunque vorrebbe entrare. Una spettatrice chiede se sia possibile ricevere gli oggetti anche fuori dalla Sicilia, e Milani, divertito, risponde: “Certo, perché no!”
Applausi, standing ovation e un bis immaginario
Durante la proiezione, gli applausi spontanei vengono trattenuti per non disturbare la narrazione, ma appena appaiono i titoli di coda la sala esplode in una standing ovation. Un entusiasmo così forte che, se fosse stato un concerto, avrebbe meritato un sonoro “bis! bis! bis!”.
Un dibattito carico di emozioni
Dopo la proiezione, il pubblico ha potuto partecipare a un breve dibattito. Il regista e i protagonisti hanno ringraziato commossi per l’affetto ricevuto. Gino Campanella ha ricordato il valore simbolico di essere proprio a Torino, città dove ha iniziato la sua lotta per i diritti LGBTQI+. Emozionata anche Vladimir Luxuria, direttrice artistica del festival, che ha dichiarato con orgoglio:
“Sono fiera di aver ospitato questo capolavoro, seppur fuori concorso”.
Grande assente della serata, ma ugualmente presente con il cuore, Ernesto Tomasini – altro protagonista della storia – ha inviato un messaggio letto in sala da uno spettatore. Un gesto che ha aggiunto ulteriore commozione alla serata.
Ernesto Tomasini in un momento di Quir
La possibilità di “Quir 2”: le parole di Bellucci
Nonostante il poco tempo, anche noi di TaxiDrivers siamo riusciti a porre una domanda a Nicola Bellucci. Dopo due anni trascorsi a documentare la vita nella bottega, il regista ha ammesso di avere molto materiale inedito, in particolare testimonianze di giovani che sentono il bisogno di esporsi e raccontarsi.
Visto il successo e l’affetto che il pubblico continua a manifestare per Quir, hai mai pensato a un sequel o a una serie?
“Il materiale c’è, ma al momento non riesco a concepire un seguito. Non sono mai stato un grande fan della serialità, però è anche vero che non esiste solo quel format. Chissà.”
Anche se un sequel non è ancora in programma, usciamo dalla sala colmi di emozione. Quir ci ricorda che non serve essere perfetti per essere veri, e che i luoghi dell’anima – come quella piccola bottega – possono diventare simboli universali di libertà, coraggio e amore.