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Asian Film Festival

‘Cu Li Never Cries’ di Pham Ngoc Lan, il peso del passato e del futuro

In un bianco e nero sospeso, due donne transitano per momenti essenziali nell’incertezza della scelta e nella fugacità del momento

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Cu Li Never Cries di Pham Ngoc Lan è un film vietnamita, già vincitore a Berlino e al Jeonju International Film Festival, che arriva in Italia grazie alla straordinaria selezione dell’Asian Film Festival di Roma, in Concorso e in compagnia di un altro film vietnamita molto speciale (Don’t Cry, Butterfly, 2024).

Il film, opera prima del regista e interpretato da Minh Chau, Xuan An Ngo e Ha-Phuong, è un lavoro nostalgico, a tratti languido, dedicato al tempo e al rimorso.

Cu Li Never Cries di Pham Ngoc Lan, la trama

Una donna torna nella sua casa in Vietnam dall’Europa, con le ceneri del marito da poco defunto e uno strano animale che appartiene però a queste zone, un loris lento. Ritrova la nipote, che ha cresciuto come fosse sua madre, e il fidanzato. I due stanno preparando il matrimonio, mentre la zia deve trovare la pace con quelle che sono memorie di un passato da cui necessariamente congedarsi.

Cu Li Never Cries

‘Cu Li Never Cries’ di Pham Ngoc Lan – Ego Xuan An e Ha Phuong in una scena del film – immagini uso stampa dall’Asian Film Festival

Il dualismo

Van e Quang si stanno per sposare, mentre la zia torna a casa leccandosi le ferite dopo la morte del marito. Questo momento di vita essenziale, il matrimonio, pare in principio al film quasi una catastrofe. Costretto dentro schemi rigidissimi e affetti da superstizione e tradizioni obsolete, ammacca tutte le generazioni, quelle più vecchie e quelle più nuove che perdono la spinta. Anche quando funziona, lascia poi ferite profonde, che rimarginano con altrettanta sofferenza.

Queste circostanze, essenziali nella vita della zia e della nipote, sono registrate dagli occhioni grandi e privi di giudizio del loris lento, chiuso nell’affollatissimo e caldissimo appartamento, popolato di bambini altrettanto quieti osservatori e privi di giudizio.

Saranno quegli stessi spettatori ad osservare i litigi tra le due, appartenenti a generazioni lontane, ma anche a due mondi lontani. Il regista Pham Ngoc Lan ci tiene infatti a mostrare un Vietnam del prima e del dopo, un paese della propaganda e un paese dell’impennata economica. Un luogo dove i legami umani sono ancora l’unica trama solida e insostituibile, come giustamente tutti gli elementi delle due famiglie si troveranno ad ammettere.

Cu Li Never Cries

‘Cu Li Never Cries’ di Pham Ngoc Lan – Ha Phuong in una scena del film – immagini uso stampa dall’Asian Film Festival

Il passato

In Cu Li Never Cries da una parte c’è un Vietnam desueto, che profuma di battaglie e di impeto politico, che omaggia la propaganda e uno stile dimesso e uniforme. Ma il regista, insinua queste memorie con transizioni al surreale, intervallandovi personaggi e situazioni alle soglie dell’onirico che Fellini avrebbe gradito. Tuttavia, non siamo nella parodia, né nel sarcasmo, quanto piuttosto in un tempo ed uno spazio a cavallo tra ciò che è e ciò che è stato, tra la malinconia e il rimpianto.

Ho imparato a lasciare andare.

Dice uno tra i personaggi che più di tutti ha subìto lo scorrere del tempo e adesso si appresta a partire. È la potenza dell’acqua qui, imbrigliata dal cemento di una diga, a ricordarci l’inevitabilità di questo fluire, in una metafora trasversale, che tange alle vite di vecchi amici e colleghi.

Se poi è una nuova vita per tutti, per chi lascia le memorie o chi inizia una nuova famiglia, così deve essere anche per il loris lento, il Cu Li, fino a quel momento intrappolato in un ambiente che non era il suo, ma che forse ritrova una sua libertà. Ovviamente, senza versare lacrima alcuna.

Cu Li Never Cries

  • Anno: 2024
  • Durata: 93 minuti
  • Genere: Nostalgico
  • Nazionalita: Vietnam
  • Regia: Pham Ngoc Lan
  • Data di uscita: 15-April-2025