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Karla Sofìa Gascòn: «nel personaggio di Emilia Pérez ho messo tutta la mia anima»

A Torino l’incontro con l’attrice protagonista del film di Jacques Audiard

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In questi giorni Karla Sofìa Gascòn è a Torino in occasione del Lovers Film Festival, dove è stata scelta come madrina d’apertura per la serata di giovedì 10 aprile. L’attrice ha potuto così raccontarci i retroscena del film che l’hanno consacrata come migliore attrice a numerosi Festival, il lavoro svolto sul suo personaggio, ma anche varie problematiche che affliggono la comunità LGBTQIA+.

Karla Sofìa Gascòn, tra cinema e militanza

Attrice, scrittrice e attivista, Karla Sofía Gascón viene riconosciuta per la sua estrema versatilità e il suo impegno nel campo dello spettacolo. La Gascón si è apertamente schierata per la difesa dei diritti delle persone trans, denunciandone le violenze a cui esse sono sottoposte.
Ha partecipato a telenovelas messicane di successo (Corazón Salvaje, Llena de Amor, Hasta el Fin del Mundo), lasciando un segno indelebile nella televisione latinoamericana.

La carriera di attrice viene consolidata ulteriormente nel panorama cinematografico, dove Nosotros los Nobles le ha particolarmente permesso di confermare la propria bravura.
Nel 2024, la sua interpretazione in Emilia Pérez le ha permesso di ottenere il premio come miglior attrice al Festival di Cannes, oltre al riconoscimento come miglior attrice agli European Films Awards e ai Lumières Awards. È stata inoltre nominata ai Golden Globe, ai BAFTA e agli Oscar, diventando la prima donna trans a ottenere questo traguardo. La sua carriera è stata inoltre premiata dal Ministero delle Pari Opportunità con il Rainbow Award e dall’Ordine delle Arti e delle Lettere del Ministero della Cultura francese.

La libertà d’espressione artistica

Un progetto ambizioso, impossibile da racchiudere in un unico genere cinematografico, quello di Jacques Audiard, che Karla Sofìa Gascòn definisce un film che diventerà cult. Riguardo alle dinamiche createsi in occasione degli Oscar, l’attrice interviene:

«Questo è stato un film tanto amato e forse proprio per questo si è cercato di sabotarlo. Io sarò sempre molto orgogliosa di aver partecipato a questo film, ho dato tutta me stessa perché ho capito che ne valeva davvero la pena. Nonostante tutto ciò che è successo, se mi chiedessero: lo faresti di nuovo? risponderei decisamente di sì.»

E ancora:

«Nel passato si bruciavano libri e film. Oggi succede la stessa cosa, ma in maniera differente. L’arte è sempre stata minacciata, così come gli artisti non conformi al pensiero comune: infatti, anziché accettare e riconoscere questi ultimi, si preferiva cancellarli. Ora i leader pensano di essere le persone buone, con una missione: cancellare l’arte “cattiva”, che in realtà sarebbe volta a far riflettere. Non si può fermare l’arte distruggendola.»

Il personaggio di Emilia

Nel film il personaggio di Emilia Pérez risulta essere fortemente sfaccettato. Come ci ricorda anche la canzone El amor, nel film Emilia intraprende un percorso che la porta a riscattarsi dal proprio passato e risulta, quindi, una figura complessa, ricca di luci e ombre. Ciò viene ulteriormente rafforzato dall’interpretazione intensissima della Gascòn. Riguardo a ciò, la Gascòn spiega:

«Il personaggio di Emilia era molto complicato da realizzare. Jacques voleva che Manitas ed Emilia fossero due personalità ben distinte. Personalmente avrei preferito che le due versioni fossero più vicine l’una all’altra per fare un po’ pensare la gente, ma secondo il regista avrebbe fatto riflettere di più rendere i due personaggi completamente diversi. Per questo motivo il mio approccio è stato quello di trattare Manitas/Emilia come se fossero realmente due personaggi differenti, filmati con due versioni diverse.

Ed è proprio l’interpretazione della Gascòn, restituita attraverso una forte immedesimazione con il suo personaggio, che fa sembrare il ruolo di Manitas/Emilia quasi come se fosse cucito su misura per lei. Karla Sofìa Gascòn dichiara:

«In questo personaggio è presente tutta la mia anima. Quando si interpreta un ruolo penso che in questo si debba mettere tutta la propria vita, il proprio vissuto, le proprie esperienze. Molta gente dice che sono uguale al mio personaggio, ma in realtà non è così. Per me è stato molto più interessante interpretare il personaggio del narcotrafficante, una figura che vuole scappare dal suo corpo. Il mio sogno, poi, sarebbe realizzare un prequel in cui Manitas si mette il rossetto mentre una persona dietro viene uccisa.»

Karla Sofía Gascón nel ruolo di Emilia Pérez

L’importanza dei diritti per la comunità LGBTQIA+

Karla Sofìa Gascòn ha voluto particolarmente soffermarsi sull’urgente necessità di riconoscere i diritti della comunità LGBTQIA+, al momento in forte pericolo in molte parti del mondo, compreso il nostro Paese.

«Ci troviamo in un momento storico in cui c’è un arretramento rispetto al riconoscimento dei diritti» dice l’attrice. «Questi, infatti, sono in pericolo in tutti i Paesi, non solo in quelli che siamo abituati a pensare. I leader incolpano i gruppi marginali di tutto ciò che succede, distogliendo così l’attenzione verso le cose sbagliate che in realtà stanno facendo proprio loro.»

Riguardo alla comunità trans, la Gascòn aggiunge:

«La nostra società crede di combattere l’odio con altro odio. Il gruppo dal quale io mi sento rappresentata è spesso attaccato poiché incolpato di rubare premi, bagni e tantissimo altro rispetto alle donne cosiddette “biologiche”. A loro interessa colpire questi gruppi perché essi non possono difendersi, proprio com’è successo in passato con le persone nere: quando trionfavano, venivano subito attaccate. Loro si arrabbiano perché vedono che non possono fermare il nostro successo. Se vogliamo la diversità, dobbiamo anche sapere che in alcuni luoghi non viene accettata. Basti pensare che Emilia Pérez non è stato proiettato in alcuni Paesi semplicemente perché all’interno del film si parlava di una persona transgender».

Una futura collaborazione con Tarantino?

La protagonista di Emilia Pérez ha poi rivelato quali sarebbero gli artisti con i quali auspica di collaborare e i suoi registi di riferimento.

«Apprezzo particolarmente Almodovar. Non solo credo sia un regista in grado di realizzare film meravigliosi, ma ha fatto tantissimo per tutta la società e, nello specifico, per la comunità LGBT. In questo modo ha contribuito ad aprire la mentalità del mondo, ricordando che esistono altri tipi di sessualità e che non c’è nulla di male in ciò. Indubbiamente mi piacerebbe moltissimo lavorare con lui, così come con altri grandissimi registi. Amerei lavorare con Quentin Tarantino: è uno dei miei registi preferiti, sarebbe proprio un sogno. Mi piace tantissimo anche M. Night Shyamalan e il tipo di film che realizza, con finali inaspettati e numerosi colpi di scena. Tuttavia, pensi ci siano altrettanti validi registi emergenti che possiedono grandi capacità, quindi penso che sarebbe bello poter collaborare anche con loro.»

Il nuovo progetto

Karla Sofìa Gascòn ha infine annunciato in esclusiva alcune novità che riguardano l’ultimo progetto a cui prenderà parte:

«Finalmente posso dirlo. Stiamo preparando un film con Vincent Gallo, con la regia di Stefania Rossella Grassi. Gallo sarà il protagonista maschile, mentre io quella femminile. Nel film sarà presente anche Marco Bocci. Credo che le riprese inizieranno alla fine di quest’anno.»