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‘Una vita da sogno – L’abbaglio’ : le radici che rimangono

Nel primo lungometraggio di Alessandra Cardone, i due protagonisti, padre e figlia, si scambiano i ruoli in un’opera che gioca con la promozione territoriale e il bisogno di rinascere

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Una vita da sogno - L'abbaglio

Prima della distribuzione dal 10 aprile, è arrivato in sala in anteprima Una vita da sogno – L’abbaglio, film d’esordio della regista Alessandra Cardone. La commedia, girata interamente nel territorio pugliese tra Lecce, Castro e Melendugno, è prodotta da Alessandro Valenti e Angelo Laudisa per Scirocco Films con il contributo di Apulia Film Commission. Nel cast: Andrea Simonetti, Denise Tantucci (Braccialetti rossi) e Christopher Backus (Mindhunter). Distribuito da 102 Distribution.

Il TRAILER – Una vita da sogno – L’abbaglio

Sinossi – Una vita da sogno – L’abbaglio

Prima di lasciare la Puglia, Johnny (Christopher Backus) invita il ristoratore Nicola (Andrea Simonetti) e la figlia Aqua (Denise Tantucci) a trasferirsi a Los Angeles per gestire il suo ristorante a Hollywood e diventare soci. Nicola è totalmente sedotto dalla star, ci crede davvero e inizia a pianificare il suo futuro in America. Non sempre però le cose vanno come previsto e metteranno alle strette il rapporto con sua figlia.

La cucina come desiderio territoriale – Una vita da sogno – L’abbaglio

Nel film di Alessandra Cardone, si respira, fin dalla sequenza di apertura, l’intenzione di una scrittura diretta a valorizzare il territorio pugliese. Se da una parte per tutta la narrazione non è chiaro in quale specifico luogo i protagonisti si trovino, dall’altra parte la Cardone insiste nel marchio della sua opera: far sentire a suo agio un determinato spettatore a cui il film è rivolto, quello pugliese. Per certi e molti versi Una vita da sogno – L’abbaglio appare, almeno nella prima parte, un lungo spot territoriale che mescola la cultura leccese e quella barese in un ibrido linguistico e di costume che mira a valorizzare la Puglia a 360 gradi.

I sapori del Salento e le luci di Hollywood

Ed è nella cucina che il film nasce e rimane senza allontanarsi mai dalle proprie esigenze creative, imbastire cioè un racconto che evolve nella dinamica padre e figlia, ma che si colloca sempre nelle radici del Sud. Il film usa il ristorante, gestito da Nicola insieme a sua figlia, Aqua, per soffermarsi sulla semplicità territoriale, la sua voglia di cambiare percorso tornando però sempre alle radici. Ci sono vari elementi che riconducono il film a una insistente promozione territoriale della Puglia.

L’ostentazione dei vari personaggi trasversali di ripetere continuamente modi di dire, e l’intercalare tipico, confinano la portata del film in un’identità che non si muove mai dalla propria storia. E l’insistenza su prodotti tipici del territorio come il famoso pasticciotto, l’ampia visibilità di oggetti e opere artigianali tipici del Salento, le grandi riprese sul lungomare, e poi ancora il cibo, sono i segni distintivi di un film che vede la cucina come un’estensione della cultura pugliese. Un lavoro di placetelling che attraverso il cinema cerca di creare un prodotto audiovisivo (spazialmente riconoscitivo per chi vive di mare, di turismo) e la spensieratezza del Sud.

L’illusione del sogno e l’attaccamento alle radici

Una vita da sogno – L’abbaglio ha nel titolo stesso il tentativo del cambiamento. La svolta del film ha inizio con la presenza in Puglia della star hollywoodiana Johnny Light, innamorato della cucina del ristoratore Nicola e pronto a offrirgli appunto un sogno, un nuovo ristorante a Los Angeles dove tutto sembra magico e tutto può avverarsi. L’opera della Cardone gioca continuamente con l’involuzione, appunto, l’abbaglio del padre protagonista, interpretato da un bravo Andrea Simonetti, e l’imposizione adulta della figlia, Aqua, costretta a gestire il ristorante per conto del padre. Nicola passa in modo forse troppo rapido dal ruolo di padre amorevole e malinconico, a causa del ricordo doloroso della moglie defunta, alla crisi di mezz’età nell’attesa che le promesse dell’attore hollywoodiano si manifestano concretamente.

Un omaggio alla Puglia e al suo territorio

Il protagonista cambia modo di vestire e diventa un influencer locale, manipolato dal sogno di cambiare percorso esistenziale. Con il personaggio di Aqua, Una vita da sogno – L’abbaglio, nella sua semplicità, rende tra le righe il problema dei figli del Sud costretti a lavorare nei ristoranti, a discapito della loro infanzia. In breve il personaggio della Tantucci si scambia di ruolo con il padre dovendo sopportare la fase Peter Pan di Nicola, deciso a vendere il locale solo per una promessa verbale di cambiare vita.  Al centro del film, un desiderio descritto più volte da molti film televisivi: quello di allontanarsi momentaneamente dalla propria ordinarietà per qualcosa di nuovo, rischioso, ma sorprendente. Andare a Los Angeles per Nicola non rappresenta solo un cambiamento di rotta rispetto al mondo in cui vive, ma anche un modo per guarire dalla ferita della morte della moglie.

Il ristoratore in cuor suo è diviso tra il sogno e il legame famigliare con la figlia che è anche territoriale. Il film si chiede se le luci abbaglianti di Hollywood valgano il prezzo di lasciarsi alle spalle le proprie radici, la Puglia che nel bene e nel male è il porto sicuro da cui scappare ma anche da cui non si può non ritornare. E l’esordio della Cardone mira proprio a descrivere le difficoltà di un territorio, abbagliato dalle luci della ribalta ma che alla fine non può che ricongiungersi con le proprie radici, e il ritrovato tesoro dell’amore del Sud che tiene tutto unito.

Una vita da sogno – L’abbaglio è una lettera d’amore al territorio pugliese. Una cartolina del Sud migliore, messa in difficoltà dall’illusione del sogno straniero ma pronta sempre a continuare a splendere col suo sole, il mare e gli affetti più sinceri.

  • Anno: 2025
  • Durata: 90'
  • Distribuzione: 102 Distribution
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: Ita
  • Regia: Alessandra Cardone
  • Data di uscita: 02-April-2025