Paternal Leave è un film del 2025 di co-produzione italo-tedesca. Per la parte italiana, le case di produzione che hanno creduto e finanziato il progetto sono state, fra le varie, Wild Side, Match Factory e Emilia Romagna film commission. Il film è stato presentato nella sezione Generation 14 plus durante la 75esima edizione di Berlinale. La trama segue il viaggio di Leo, ragazzina di 15 anni tedesca, interpretata dall’attrice esordiente Juli Grabenhenrich, che, in un momento di crisi adolescenziale, decide di intraprendere un viaggio verso l’Italia, all’insaputa della madre, per conoscere il padre biologico che l’abbandonò da bambina, Paolo, interpretato da Luca Marinelli.
Paternal leave Lo sviluppo della trama:

Leo, Juli Grabenhenrich, è una ragazzina tedesca di 15 anni , tormentata fin dall’infanzia dall’assenza del padre nella propria vita. Cresce in Germania con la madre che le rivela pochissime informazioni sul padre biologico: si chiama Paolo, è un surfista e si sono conosciuti quando lei aveva 19 anni.
Il film inizia con la partenza di Leo verso l’Emilia Romagna: unico scopo quello di trovare Paolo, Luca Marinelli, per fargli un lungo terzo grado e scoprire le motivazione che l’ha portato a lasciare la sua famiglia. Una volta arrivata in Italia, nel paesino dove vive Paolo, una notte Leo si intrufola nel Lido gestito da lui e gli si presenta davanti, come apparsa dal nulla.
I due fanno conoscenza, ed entrambi rivelano due caratteri molto forti, soprattutto Leo, determinata a scoprire la verità su suo padre. Mentre soggiorna in questo piccolo paesino sulle coste romagnole, Leo viene a conoscenza dell’esistenza di un’altra famiglia: Paolo ha un’altra figlia con un’altra donna.
Il rapporto fra i due protagonisti, fin dal principio incrinato, diventa sempre più difficile da gestire, e la rabbia di Leo aumenta sempre nel momento in cui si rende conto che Paolo fa di tutto per nasconderla ai suoi colleghi e alla sua compagna, non rivelando la sua vera identità. In un tumulto di emozioni, la vicenda prende una piega inaspettata.
Un padre, una figlia e il peso del non detto: il tormento di ‘Paternal Leave’

La regista Alissa Jung riesce a caricare un climax di tensione fra i due protagonisti che si prestano a un’interpretazione colma di densità emotiva.
Leo e Paolo si scontrano continuamente e solo in pochi momenti c’è tenerezza fra i due personaggi. La regista, insieme al cast, durante il momento del Question and Answer (dopo la proiezione del film) ha spiegato come per lei fosse fondamentale far emergere come i caratteri dei due personaggi protagonisti, siano più simili di quello che sembrano, anche nelle piccole abitudini ( starnutire quando si mangia il cioccolato) .
Leo e Paolo vivono uno scontro generazionale: Paolo ormai quarantenne, ha atteggiamenti infantili mentre Leo, nonostante abbia solo quindici anni, dà prova di essere già una donna adulta. Nonostante il temperamento ribelle, tipico dell’adolescenza, le sue scelte e i suoi atteggiamenti in rapporto al padre, dimostrano una maturità che paradossalmente non c’è nella controparte maschile protagonista. L’età si dimostra essere solo un numero.
Una favola realistica sull’amore di una figlia per il padre
In tutto il film, vediamo scorrere una Leo decisa a ritornare a casa con in mano qualcosa: che sia anche solo la speranza di aver instaurato un rapporto con il padre Paolo, una carezza, una parola dolce. Invece riceve solo rifiuto: il personaggio interpretato da Luca Marinelli è un uomo intrappolato tra il senso di colpa e l’incapacità di riconoscere se stesso nel ruolo di padre. Il rapporto tra Paolo e Leo è una danza fatta di avvicinamenti esitanti e improvvisi scatti di rabbia, in cui il bisogno di risposte si scontra con la paura di scoprire che il tempo ha reso il loro legame irrecuperabile.
Luca Marinelli offre una performance di grande intensità: Paolo è un uomo che sembra incapace di esprimere il proprio affetto se non attraverso gesti impacciati e silenzi carichi di significato. Juli Grabenhenrich, dal canto suo, sorprende con una recitazione misurata ma potentissima, capace di trasmettere la vulnerabilità di un’adolescente che si aggrappa con tutte le sue forze a un’idea di famiglia che forse non è mai esistita davvero.