“I’ve always wanted to be an actress, I was obsessed […] I wanted to be on set, I’ve always loved movies.”
Dakota Johnson è un’attrice e produttrice americana che, oltre ad un talento innato, possiede anche una personalità decisamente interessante, che non rientra nei canoni predefiniti dalla movie star.
Sempre con la battuta pronta e un humour pungente, Johnson ha collezionato una filmografia estremamente particolare, che rende difficile inquadrare l’attrice in un singolo genere o uno specifico archetipo di personaggio. Dopo franchises dal successo globale, progetti indipendenti e incidenti di percorso, Dakota Johnson torna sugli schermi italiani con Una notte a New York, un film diretto da Christy Hall con Sean Penn.
Cresciuta a pane e cinema
Nata nel 1989 a Austin in Texas dal famoso attore e regista Don Johnson (Miami Vice (1984-1990), Django Unchained (2012)) e dall’attrice di Lolita (1997) e Working girl (1996), Melanie Griffith, Dakota Johnson non conosce una vita senza il cinema.
Piacevolmente costretta a seguire i genitori durante le trasferte da un set all’altro, Johnson cresce assaporando la quotidianità dei set e, senza sorpresa, decide di seguire la carriera dei genitori.
Dakota Johnson interpreta il suo primo ruolo a soli 10 anni quando Antonio Banderas, al tempo marito di Melanie Griffith, dirige il suo primo film Crazy in Alabama (1999).
Ma è nel 2008 che inizia ufficialmente la carriera di Dakota Johnson, con un piccolo ruolo in The Social Network, diretto da David Fincher, ora disponibile su Netflix. Da qui parte il fil rouge che la condurrà al successo globale: uno dei produttori è Michael De Luca, futuro produttore di 50 Sfumature di grigio.
Il debutto nel genere della commedia
Non in molti sanno che la carriera di Johnson parte dalla commedia: il cult 21 Jump Street (2012) scritto da e con Jonah Hill e The five year engagement (2012) dal regista di Cattivi vicini (2014), Nicholas Stroller, girati quasi contemporaneamente, e Date and switch (2014) con Nicholas Braun, introducono l’attrice al grande schermo con ruoli divertenti, giocosi rivolti ad un pubblico giovane. Quest’ultimo è disponibile su Prime Video.
Johnson ha anche un fase televisiva con la sitcom Ben and Kate (2012-2013), durata solo una stagione. La serie è scritta da Dana Fox (Cruella (2021), Wicked (2024)) e prodotta da 20th Century Fox Television e Chernin Entertainment. Johnson ricorda con grande affetto le riprese dello show, descrivendo la crew come una grande famiglia.
Al contrario, l’altra esperienza televisiva che non ricorda con altrettanto piacere è la season finale di The Office (2013), che definisce:
“The most excruciating boring time of my life”.
La svolta del blockbuster
Il ruolo che cambia completamente la direzione della carriera di Johnson è quello di Anastasia, nel blockbuster mondiale 50 Sfumature di grigio diretto da Sam Taylor-Johnson. Quello del 2015 è il primo della trilogia che comprende 50 Sfumature di nero (2017) e 50 Sfumature di rosso (2018), entrambi diretti da James Foley.
I film sono tratti dai romanzi erotici omonimi della scrittrice britannica E. L. James.
Il franchise di 50 Sfumature, oltre ad un incasso totale superiore ad 1 miliardo di dollari, ha avuto un impatto culturale che può essere paragonato a quello di Twilight (2008-2012) o The Hunger Games (2012-2015). Similmente a Kristen Stewart e Jennifer Lawrence, l’ombra della saga difficilmente abbandonerà Dakota Johnson, il cui debutto per il grande pubblico resterà quello con 50 Sfumature di grigio.
La trilogia è disponibile su Prime Video.
Contemporaneamente ed in seguito a questo successo globale, Johnson intraprende dei ruoli molto diversi tra loro, sperimentando tra i generi e sceneggiature.
Si ricorda Black Mass (2015), presentato alla 72esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Diretto da Scott Cooper, il film è un dramma biografico sul mafioso americano Whitey Bulger, interpretato da Johnny Depp.
Con il dramma psicologico A Bigger Splash (2015) arriva la prima collaborazione con il regista Luca Guadagnino e l’attrice Tilda Swinton, mentre Single ma non troppo (2019) riporta Johnson alle origini con una commedia all’americana, spregiudicata e tutta al femminile.

La parentesi horror con Suspiria
“Hardcore, by far the most intense film I’ve ever made”
Dopo aver chiuso definitivamente il capitolo con 50 Sfumature, Dakota Johnson si impegna in un progetto molto particolare, che definisce il più intenso della sua carriera.
Nel 2018 Guadagnino la sceglie come protagonista della sua reinterpretazione (non remake!) del cult horror Suspiria (1977) di Dario Argento. L’attrice racconta di essersi preparata mentalmente e fisicamente per più di un anno per incarnare al meglio i turbamenti del suo personaggio Susie.
Girato in un hotel abbandonato a Varese, il film di due ore e mezza di Guadagnino è un viaggio ipnotico ed agitato tra amore, ossessione, culto e magia. Nel cast anche Tilda Swinton, Chloë Grace Moretz, Mia Goth e Jessica Harper, la protagonista nell’originale di Argento.
Suspiria è disponibile su Prime Video.

Altri progetti interessanti
Negli ultimi anni, Dakota Johnson ha partecipato a progetti molto diversi tra loro, alcuni più riusciti, altri meno, ma sempre alla ricerca di personaggi originali e sceneggiatura eclettiche.
Tra le trame più intense e drammatiche spiccano Our friend (2019), diretto da Gabriela Cowperthwaite e The lost daughter (2021), basato sul romanzo di Elena Ferrante e diretto da Maggie Gyllenhaal, con una spettacolare Olivia Colman, Ed Harris e Paul Mescal.
Nella commedia avventurosa The Peanut Butter Falcon lavora con Zack Gottsagen, affetto dalla sindrome di Down che descrive come:
“The most open, pure, loving, non judgemental human being I’ve have met in my life”.

Dakota Johnson, Shia LaBeouf e Zack Gottsagen in The Peanut Butter Falcon (2019)
Non solo attrice: Johnson attiva anche nella produzione
Nel 2019 fonda la casa di produzione indipendente TeaTime Pictures assieme a Ro Connelly.
“I love filmmaking, I love the process […] I wanted to be more involved in the creative process than just in acting”
Cha Cha Real Smooth (2022) marca il primo progetto in cui Johnson non è più solo la protagonista, ma anche la produttrice. Un film molto delicato ma che arriva dritto al cuore scritto e diretto da Cooper Reiff, distribuito da AppleTv+.
Lo stesso anno realizza anche Am I ok?, coprodotto anche da Will Ferrell e distribuito da Warner Bros. Pictures e Max.
Entrambe le pellicole vengono apprezzate dal pubblico e dalla critica soprattutto per la loro onestà nell’affrontare le sfide della vita alternando un pianto ad una risata.
Per non farsi mancare nulla, sempre nel 2022, interpreta Anne nell’ennesimo adattamento di Persuasione di Jane Austen, diretto da Carrie Cracknell e distribuito da Netflix.
Il flop di Madame Web
“What percent of Marvel movies have you seen?” “4%… Which is like 15 minutes of one”
Nel 2024 arriva l’unico vero grande passo falso nella carriera di Dakota Johnson: firmare un contratto con il Sony’s Spider-Man Universe, il conglomerato cinematografico che produce film di supereroi in collaborazione con la Marvel Entertainment, senza aver calcolato cosa effettivamente comporta un impegno di questo genere.
Madame Web, diretto da S. J. Clarkson, è uno dei personaggi dei fumetti Marvel che ha performato peggio al box office nella storia del blockbuster.
Il film è stato sepolto dalle critiche e, come se non bastasse, il press tour che lo ha preceduto è stato altrettanto disastroso: Johnson è parsa completamente disconnessa dal contesto di promozione e in generale dall’universo dei supereroi, rendendo molte interviste virali, ma non per i motivi giusti.
Ciò dimostra come aver gestito un franchise con successo in passato non assicura saperlo fare anche in futuro.
Per i temerari, Madame Web è disponibile ora su Prime Video.

Dakota Johnson e Sydney Sweeney in Madame Web (2024)
Una notte a New York e il ritorno sugli schermi italiani
“This feels like a little pocket of humanity”
Passando da un universo Sony all’altro, Johnson riparte dal film d’esordio di Christy Hall Una notte a New York, che vede come unici protagonisti lei e un Sean Penn in ottima forma. È distribuito da Sony Pictures Classics e TeaTime Pictures è coinvolta nella produzione.
Nonostante il film sia uscito nelle sale americane nel giugno del 2024, arriva in Italia solo dal 19 dicembre. Daddio – il titolo originale del film – ha ricevuto molti apprezzamenti, in particolare dal pubblico, che ha amato l’inaspettata coppia Johnson – Penn. I due parlano, si scoprono e affrontano temi delicati e profondamente umani, dalle dinamiche di gender al senso della vita; tutto mentre sono chiusi in un taxi e attraversano le caotiche strade di New York.
Questa sorta di one-location-movie, che merita sicuramente una visione, si aggiunge alla già ricca filmografia di Dakota Johnson confermando ancora una volta come le sue interpretazioni diano un valore aggiunto alle sceneggiature che cerca e che riceve.

Dakota Johnson in Una notte a New York (2024)
La carriera di Johnson fornisce molte pellicole di livello da recuperare mentre aspettiamo la data di uscita di Materialists, il prossimo film di Celine Song (Past Lives (2024)) prodotto da A24 con Pedro Pascal, Chris Evans e Dakota Johnson.