Arriva su Sky una storia d’amore che è anche qualcosa di più. Il film di Celine Song è una profonda riflessione sull’identità, sugli snodi esistenziali del passato e del presente.
Disponibile su Sky, a partire dal 4 luglio, il film Past lives, opera prima della regista coreana Celine Song, nominata all’Oscar (miglior film e migliore sceneggiatura originale). Il film, distribuito da Lucky Red, ha già avuto un grande successo alla Berlinale e al Sundance, e parecchie candidature a diversi premi significativi.
Una storia di passato e presente, di identità, nostalgia e malinconia, rimpianti e accettazione.
Past Lives: La trama
Nora e Hae Sung, due amici d’infanzia profondamente legati, si separano quando la famiglia di Nora emigra dalla Corea del Sud. Due decenni dopo si ritrovano a New York. Vivranno una settimana cruciale in cui si confronteranno sul destino, l’amore e le scelte che segnano il corso della vita, in una storia d’amore moderna e struggente (Sinossi ufficiale del film).
Past Lives: La struttura
Nora da bambina si chiama Na Young e ha tutta la determinazione e il piglio di quando sarà adulta. Soffre a lasciare la Corea ma se ne fa una ragione, perché “nessun coreano ha mai vinto un Nobel”. Hae Sung invece fin da ragazzino sa ascoltare, accoglie le lacrime di lei che non accetta mai di perdere, le vuole bene così com’è.
Le scene della fanciullezza di Na Young e Hae Sung sono costruite con una delicatezza ammirevole. Camminano fianco a fianco spesso in silenzio perché non c’è bisogno di tante parole per dirsi l’affetto, per condividere un’amicizia profonda, il primo vero innamoramento. Salgono tante scale, e su queste si dividono, quasi metafora del destino che li separerà e di quanto sarà difficile incontrarsi.
Foto ufficiale del film
Lo faranno solo dopo dodici anni, e solo in internet: lei (Greta Lee) a New York, lui (Leem Seung-min) a Seoul. E dopo dodici anni ancora quando lui decide di raggiungerla in America. La seconda e la terza parte del film si caricano di tutta l’emozione trattenuta nei decenni, dell’essersi persi e dell’improvviso ritrovarsi.
Na Young non esiste più, nemmeno la madre la chiama più così. Hae Sung è l’unica persona a farlo e questo non può che caricarsi di significato.
L’amore e qualcosa di più
Past Lives è un film d’amore, tenero e delicato. In cui l’altra e l’altro (irraggiungibili) si fanno parte introiettata del Sé. Per Nora soprattutto, che ha dovuto cambiare paese, lingua, cultura. Una parte sopita che riemerge poi con tutta l’intensità emotiva che si è voluta rimuovere.
Greta Lee in Past Lives. Foto ufficiale delfilm
Hae Sung è lo specchio di com’era Nora e di come sarebbe stata se non fosse partita; le restituisce un’immagine di se stessa che nel profondo non ha mai abbandonato. Na Young non esiste più, ma vive ancora nell’intimo e lui ha il potere di risvegliarla.
Bellissimo il confronto, nelle note di produzione del film, tra l’incontro di Nora e Hae Sung (da adulti) e quello tra Marina Abramovic con l’ex-marito, Ulay, che non vedeva da decenni, durante la messa in scena di The artisti Is Present. La performance consisteva nel condividere lo sguardo in silenzio con persone sconosciute sedute di fronte a Marina. Quando lei ha aperto gli occhi e ha visto Ulay davanti a sé, la commozione è stata così forte che milioni di persone, poi, hanno rinnovato l’emozione, guardando quel video che non a caso è diventato virale. Tanto le lacrime e le espressioni dei loro due volti erano coinvolgenti.
Forse sono gli incontri del destino, in coreano In-Yun (Provvidenza, Legame) ma “ci vogliono ottomila strati di in-yun perché due persone stiano insieme in una vita”. Precisa Nora, quando vuole sdrammatizzare.
Lo sguardo sui personaggi maschili
È raro che una donna ci proponga sullo schermo, come Celine Song, figure maschili così profondamente gentili nell’animo, e gliene siamo grati. Il garbo di Arthur (John Magaro), marito di Nora, che tiene a bada la gelosia nel rispetto della parte inaccessibile di lei, insieme alla delicatezza di Hae Sung, aggiunge ancora più grazia alla narrazione.
Un meraviglioso esordio
Apprezziamo ancora di più Past Lives se pensiamo che è il primo lungometraggio di Celine Song. Quanta sapienza nella costruzione delle scene, la cui simmetria è sicuramente studiata con accuratezza ma possiede il pregio della spontaneità!
Na Young e Hae Sung bambini, Nora e Hae Sung adulti si muovono sempre al centro di una coreografia che crea cornici perfette, sia a Seoul che a New York, in una valorizzazione puntuale dei corpi, degli sguardi, delle intese.
Greta Lee e Leem Seung-min. Foto ufficiale del film
Il tono del racconto è sincero, nel contenere i sentimenti senza mai alzare la voce, senza pianti o melodrammi. Eppure, così struggente. Celine Song ha saputo gestire con invidiabile sicurezza una materia narrativa, tra l’altro, in parte autobiografica, romanzandola, e rendendola nello stesso tempo vera.
Utilizzando un’ efficace armonia tra dialoghi e silenzi, in cui la colonna sonora di Christopher Bear e Daniel Rossen s’inserisce in maniera toccante, discreta, suggestiva.
Non a caso, quando durante l’anteprima milanese del film si sono accese le luci, qualcuno non ha potuto fare a meno di esclamare: “Bellissimo!”
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