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‘Mufasa: Il Re Leone’ Incontro con Barry Jenkins e i doppiatori italiani

Presentato a Roma, dal regista Barry Jenkins e dai doppiatori italiani, tra cui Luca Marinelli ed Elodie, il nuovo e attesissimo film Disney, Mufasa, nelle sale dal 19 dicembre.

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In anteprima a Roma, Barry Jenkins e i doppiatori italiani di Mufasa: Il Re Leone hanno presentato l’attesa pellicola Disney, nelle sale dal 19 dicembre 2024. Se le prime immagini svelano sin da subito la potenza visiva del progetto, arricchito dalla mano di un autore quale Jenkins (premio Oscar per Moonlight), saranno soprattutto le emozioni al centro della storia.

Emozioni legate all’eredità della pellicola animata del 1994, tra i titoli Disney più amati di sempre, ma anche all’idea di scoprire un personaggio pieno di sfumature e di valori quale Mufasa. A prestargli la voce troviamo Aaron Pierre (apprezzato in Rebel Ridge) nella versione originale e Luca Marinelli in quella nostrana.

Mufasa: Il Re Leone | Incontro stampa con Barry Jenkins

«Non so perché hanno pensato che fossi la persona giusta – esordisce Barry Jenkins durante l’incontro stampa di Mufasa: Il Re Leonema all’inizio ho detto no. Quindi siamo rimasti in attesa, sia io che loro. Ma poi la mia partner, Lulu Wang, mi ha convinto a leggere la sceneggiatura, perché sarebbe stato infantile non farlo.» 

Ed è così che l’affermato cineasta britannico è salito a bordo di un’impresa a dir poco memorabile. A distanza di cinque anni dal remake live action de Il Re Leone, torniamo nei luoghi in cui “il cerchio della vita” ha preso forma e segnato per sempre il nostro immaginario.

Questo è cinema, è il cinema con cui sono cresciuto.

Mufasa: il Re Leone - Prima immagine del film

Mufasa: il Re Leone – Prima immagine del film

«Ci sono dei simboli culturali – prosegue Jenkins – che condividiamo in qualsiasi luogo», e porta come esempio la scena in cui Simba viene alzato al cielo da Rafiki. Era quindi importante non tradire l’anima de Il Re Leone. «Mi sono affidato a Lin Manuel Miranda (autore della colonna sonora, ndr.), che è stato subito chiaro su cosa amasse del film originale. Mentre io volevo portare un po’ della magia di Fantasia nel progetto.»

La Sirenetta è il film che mi ha fatto sentire accettato.

«Abbiamo lavorato con gli animatori per tradurre le emozioni, i comportamenti e le voci degli esseri umani “a due zampe” in quelli degli animali a quattro zampe – sottolinea il cineasta riguardo alle sfide da affrontare – e abbiamo dovuto capire e imparare la tecnologia, affinché potesse aiutare anche a farlo diventare un film di Barry Jenkins.»

Il legame del regista alla storia

Per quanto riguarda il legame di Barry Jenkins con Mufasa: Il Re Leone, molte somiglianze emergono tra la sua e la storia del personaggio. «Mufasa deve costruirsi un mondo da solo, non ha legami di sangue con chi incontra eppure crea una sua famiglia. Esattamente come accaduto a me alla scuola di cinema. Ed è molto facile quando fai le cose con passione. 

Vengo da un posto molto duro – prosegue il cineasta – ero un bambino adottivo e la storia di Mufasa in qualche modo si relaziona alla mia vita. Raccontarla mi ha cambiato in quanto regista, mi ci sono voluti quattro anni per farlo, durante i quali sono entrato davvero nel cerchio della vita. Non avrei mai immaginato di fare un film come Il Re Leone, ma la grande lezione per me è stata il fatto di dover comunicare tantissimo, con ogni persona coinvolta, per mantenere sempre il focus.»

Niente è impossibile.

mufasa barry jenkins ufficio stampa

Il regista Barry Jenkins insieme ai doppiatori italiani di Mufasa: Il Re Leone. Foto per gentile concessione di Walt Disney

Le voci dei doppiatori italiani

Visibilmente emozionati di aver preso parte a un simile progetto, i doppiatori italiani hanno espresso all’unanimità la loro riconoscenza nei confronti di chi gli ha aiutati nel processo. Fiamma Izzo, celebre nel campo del doppiaggio, ha infatti fornito una guida imprescindibile e preziosa per tutti. Alberto Boubakar Malanchino (che interpreta Taka) ha spiegato come non sia «solo una questione di voce, c’è sempre una dimensione psichica e fisica. Ed è molto difficile usare quella macchina, che è il tuo corpo, in maniera diversa.»

«Io non avrei mai immaginato di avere una simile opportunità e di essere dove sono ora – precisa Elodie, che presta la voce a Sarabi – ma ne sono felice. Ho tanto bisogno di esprimermi e credo che il cinema sia un linguaggio incredibile, perciò sto abbracciando questa strada.»

Dal canto suo Luca Marinelli svela subito di essere un grande fan e di aver visto tante volte Il Re Leone con i nipoti, che già sono entusiasti all’idea di sentirlo doppiare il protagonista. «Mi sono ispirato ai ricordi del mio Mufasa. Vittorio Gassman (nel cast dei doppiatori della pellicola del 1994, ndr.) è nell’Olimpo delle divinità che seguo, e sapere di fare quella parte da giovane mi ha emozionato tantissimo. Mi ricordo benissimo la sua grande interpretazione, i momenti di dolcezza e sensibilità erano un balsamo per me, che ho portato di portare qui dentro.»

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

Vedi anche: l’intervista di Taxi Drivers a Paolo Sorrentino

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