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Festival di cinema e donne

Festival di Cinema e Donne, l’intervista a Camilla Toschi: 45° edizione tra tradizione e futuro

La direttrice artistica Camilla Toschi ci illustra la 45° edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne, tra ospiti internazionali, iniziative e uno sguardo sempre più rivolto al futuro e alle nuove generazioni pur mantenendo sempre il contatto con il passato e il presente

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Festival di cinema e donne 2024

Il Festival Internazionale di Cinema e Donne è il festival al femminile più longevo d’Italia, giunto quest’anno alla sua 45° edizione. Un programma ricco di ospiti e iniziative, con un filo rosso che segue un dialogo tra passato e presente. Per il secondo anno consecutivo il Festival è guidato dalla direzione artistica di Camilla Toschi, e la cura del team interno della Casa del Cinema della Regione Toscana La Compagnia. 

Proprio con lei, Camilla Toschi, abbiamo parlato di questa nuova edizione del Festival. Tra obiettivi, sfide, tradizione e generazioni future. L’impegno del festival non solo come evento culturale, ma anche come piattaforma per il cambiamento sociale.

L’intervista a Camilla Toschi

Siamo arrivati alla 45° edizione. Il Festival quest’anno si terrà dal 20 al 24 novembre 2024 presso la Casa del Cinema della Regione Toscana La Compagnia di Firenze.

Sì, davvero, siamo arrivati a 45 anni e anche noi veramente non riusciamo a immaginarcelo – ha esordito Camilla Toschi -.  In effetti sì, siamo uno dei progetti dedicati alle cinematografie al femminile che ha una storia più lunga alle spalle. Forse siamo addirittura il primo progetto al mondo pensato, perché il famosissimo Festival di Créteil nasce anche lui nel 1979, ma l’edizione in effetti si svolge pochi mesi dopo la nostra. Quindi teniamo molto a questo primato e ce lo teniamo stretto”.

Da quando è diventata direttrice artistica, quali sfide e obiettivi ha dovuto affrontare per far evolvere il Festival? 

“Tengo moltissimo a questa domanda – introduce Camilla -. Sono direttrice artistica di questo festival dall’anno scorso, ma sono 18 anni che lavoro per l’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana – sottolinea che poi è la Field Commission della Regione Toscana. E qui con un gruppo di lavoro di colleghi che insieme a me pensano e programmano questo festival, negli anni abbiamo fatto tanta esperienza proprio nella produzione, nella programmazione degli eventi. Nel 2016 abbiamo aperto la Casa del Cinema della Regione Toscana, che ospita tanti dei festival anche di rilievo più internazionale che ci sono nella nostra Regione.

Quando mi è stata proposta la direzione del Festival di Cinema e Donne, mi è sembrata una bella evoluzione di tutto questo percorso fatto insieme, perché ci tengo davvero a dire che siamo un gruppo di lavoro molto stretto con i miei colleghi. Posso contare sul loro giudizio, sul loro sguardo, che è senz’altro diverso dal mio. Il progetto del Festival è un progetto legato molto al territorio. Paola Paoli e Maresa D’Arcangelo, che erano le precedenti direttrici artistiche, da sempre hanno lavorato moltissimo col territorio, ma anche con le nuove generazioni, con un lavoro capillare nelle scuole. Dopo 43 edizioni sentivano il bisogno di ripensare il progetto ed essendo noi una fondazione regionale che per la Regione si occupa di sostenere, rivedere e programmare le politiche legate all’audiovisivo, ci è sembrata la naturale conclusione di questo progetto, il naturale inizio di una nuova via”.

Festival Cinema e Donne

Gli ospiti del festival e l’apertura della 45° edizione

Autrici del cinema europeo e internazionale.

“Abbiamo deciso di mantenere il concorso principale, che è un piccolo premio in più in denaro di 1000 euro per la migliore opera prima. Quest’anno abbiamo nove film selezionati dai principali festival internazionali, ma abbiamo anche mantenuto il focus e il confronto con le grandi autrici del cinema europeo e internazionale – afferma Camilla -. Quello è un altro aspetto a cui teniamo molto. Pensiamo che il dialogo tra presente e passato, che è tuttora vivo e attuale, sia un punto fondamentale della nostra programmazione. Per questo abbiamo deciso di aprire con un evento speciale”.

L’apertura del Festival.

“Avremo la Presidente dell’Accademia del Cinema Italiano, Piera Detassis, che intervisterà, sarà in conversazione, con Margarethe Von Trotta, uno dei nomi del cinema europeo e tedesco che davvero hanno segnato le direzioni della cinematografia, non solo al femminile, degli ultimi decenni. Von Trotta presenterà il suo ultimo film, che è stato a Berlino nel 2023, Ingeborg Bachmann, tra l’altro distribuito da Movie Inspired, che ancora non è uscito nelle sale; quindi sarà una vera e propria anteprima e siamo davvero molto felici di iniziare con questo passo. L’approfondimento sulle autrici del cinema contemporaneo è appunto un altro segmento di questo progetto a cui teniamo molto e su cui lavoriamo tutto l’anno”.

Gli ospiti internazionali e l’occasione unica di vedere un film prezioso mai presentato in Italia.

Quest’anno abbiamo selezionato, anche grazie alla mediazione di Jasmine Trinca, che è molto legata al festival e che ha con noi un progetto molto bello, e che ci tengo davvero a ringraziare perché ci ha accompagnato e seguito giorno dopo giorno in un dialogo continuo e di confronto davvero molto proficuo. Ci ha aiutato a invitare ad avere qua a Firenze – riprende Camilla Toschi – Céline Sciamma. È un’autrice molto conosciuta, soprattutto all’estero, ma anche tanto amata in Italia e siamo certi che ci sarà tanto pubblico qui ad accoglierla. Céline presenterà uno dei film in concorso, che è The Balconette, di Noémie Merlin, che è stato proposto come evento speciale al Festival di Cannes quest’anno, di cui lei è co-sceneggiatrice, ma ci teneva molto anche a portare qualcosa di suo, di nuovo, e le abbiamo proposto quindi una carte blanche.

Non presenterà una sua opera, e questo lo troviamo davvero molto interessante, ma un film del 1976 di Martha Coolidge, che è una produttrice, sceneggiatrice, regista americana, membra dell’Academy molto attiva sui temi del femminile e dei diritti. Un film mai uscito, la sua opera prima, Not A Pretty Picture. In questo caso abbiamo fatto noi i sottotitoli, perché davvero in Italia non è mai stato presentato. È un’occasione direi più unica che rara vedere un film così prezioso, che tratta il tema della violenza sulle donne, partendo da un’esperienza che Martha Coolidge ha vissuto in prima persona e che ha deciso di restituire sullo schermo, e sentirlo raccontare dalle parole di una grande regista, grande donna, molto impegnata sui temi del sociale, come è appunto Céline Chammat“.

Evoluzione tra Tradizione e Futuro

Abbiamo parlato degli obiettivi che ha affrontato anche per far evolvere, da un certo punto di vista, il festival, e in mezzo a questi obiettivi c’è anche quello di bilanciare opere sia di autrici affermate, ma anche nuove promesse. 

“Questo è davvero uno degli aspetti che io trovo più interessanti di questa idea di festival che stiamo cercando di portare avanti e su cui insistiamo di più.

E sempre in questa direzione faccio un ringraziamento speciale a Piera Detassis, che è stata l’anno scorso già con noi a introdurre una conversazione tra Kasia Smutniak e Agnieszka Holland in apertura del festival e che quest’anno ci ha proposto un nuovo progetto che riguarda il festival ma che riguarda anche tutto il progetto di Casa del Cinema che noi portiamo avanti tutto l’anno”.

Il progetto, Cinema L’altra Storia.

Sarà la prima edizione di Cinema L’altra Storia, un progetto pensato da Piera Detassis con Raffaella Giancristofaro, che si pone l’obiettivo di portare in sala, raccontare e commentare da vicino grandi autrici del passato e film che a suo tempo, quando uscirono, non ebbero il ritorno, il rilievo, il successo di pubblico, che invece hanno dimostrato dopo meritare.

Piera Detassis ha deciso di partire con una delle più grandi maestre del cinema mondiale, che è Chantal Akerman che ci parlerà domani alle 18.30 di Golden Ateez. Non saprei neanche bene come definirlo, questo film del 1986. È assurdamente un musical, che sembra quasi un ossimoro quando si parla di Chantal Ackerman, ma è un’opera straordinaria che tratta davvero tantissimi temi con una cifra, un codice del tutto inaspettato. 

Tra l’altro, la scelta di Chantal Ackerman è doppiamente interessante per noi, tanto che abbiamo deciso da gennaio, sempre come Festival di Cinema e Donne, di riproporre la retrospettiva delle sue opere tutte le une di sera in collaborazione con la Chantal Ackerman Foundation”.

Sostenere le professioniste del cinema e lasciare un segno duraturo

“Uno è un piccolo premio che è associato al premio del concorso principale, che è pensato con LED, che si chiama Leader Esercenti Donne. É un gruppo di donne dell’ANEC che fanno le esercenti cinematografiche, che gestiscono sale in tutta Italia e che si sono messe insieme. L’idea che abbiamo avuto è quella di individuare all’interno della selezione dei titoli del festival un film che potesse avere le caratteristiche per girare attraverso questa rete di sale di donne. Come Cinema La Compagnia, come festival, metteremo a disposizione la copia sottotitolata in italiano e ci faremo carico di un coordinamento della comunicazione e della promozione, grazie anche ovviamente all’ED e al supporto dell’ANEC.

Questo ci sembra un gesto concreto e importante per portare avanti l’attività del festival, ma soprattutto per individuare piccole azioni di resistenza e di diffusione del cinema d’autore al femminile. Pensando sempre alle donne che fanno questo mestiere, che non sono solo registe, ma sono tantissime le figure dietro la macchina d’appresa, le interpreti che lavorano nel mondo del cinema, con Jasmine Trinca abbiamo anche pensato un momento che sarà sabato mattina. Sarà a porte chiuse, riservato e organizzato per adesso soltanto su invito del festival e di Jasmine stessa, che si chiama l’Assemblea ed è rivolto alle donne che fanno questo mestiere e che però sentono ancora la necessità, sui temi del MeToo e di che cosa voglia dire fare questo mestiere oggi in Italia da donne, di confrontarsi e speriamo di individuare nuove modalità, nuove pratiche, fare rete tra di noi”.

L’augurio per l’edizione presente e quelle future

“Uno dei nostri obiettivi primari è quello di avvicinare il più possibile le nuove generazioni al cinema e ai temi legati al cinema più al femminile. Il che non vuol dire che ci sia uno sguardo femminile nel cinema contemporaneo. Non è questa la nostra idea – evidenzia – ma senz’altro c’è tutta una generazione di giovanissime autrici che hanno idee molto belle, progetti davvero interessanti e che nella migliore delle ipotesi arrivano a una distribuzione nei grandi festival internazionali, ma non a un effettivo contatto e dialogo con il pubblico delle sale tradizionali. Noi con questo festival ci auguriamo che la cinematografia delle donne possa trovare una via più ordinaria e normale di distribuzione. Lavorare sulle nuove generazioni, lasciare il segno e così una buona pratica rispetto alla diffusione del cinema al femminile e di sostenere chi da donna questo mestiere lo fa in prima persona”.

Per il programma completo, con orari e approfondimenti dei singoli eventi, vi rimandiamo al sito ufficiale di Cinema La Compagnia.

Vedi anche: l’intervista di Taxi Drivers a Paolo Sorrentino

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