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Giornate del Cinema Muto | Pordenone Silent Film Festival

ll ritorno di ‘Saxophon-Susi’: un classico del cinema

Durante la rassegna delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, si è tenuta, presso il Teatro Verdi, la proiezione di 'Saxophon-Susi', brillante commedia del cinema muto franco-tedesco, girato nel 1928. Il film è stato proiettato con accompagnamento musicale dal vivo. Il restauro della pellicola è avvenuto nel 2023 con il sostegno del Förderprogramm Filmerbe, il piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio cinematografico tedesco

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Nel panorama delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, uno degli eventi più attesi è stata la proiezione di Saxophon-Susi, una commedia romantica del 1928 diretta da Carl Karel Lamač, celebre regista ceco noto per il suo contributo al cinema europeo dell’epoca. Il film, che unisce ironia, critica sociale e una storia di emancipazione femminile, è stato presentato presso il Teatro Verdi con un accompagnamento musicale dal vivo. L’esibizione di Neil Brand al pianoforte, Frank Bockius alle percussioni e Francesco Bearzatti al sassofono ha offerto al pubblico una reinterpretazione sonora che dialoga con le immagini, creando un’esperienza immersiva e ricca di sfumature, fedele all’anima jazzistica della pellicola.

Un film rivoluzionario sul ruolo delle donne e il jazz

Saxophon-Susi racconta la storia di Susi, una giovane donna interpretata da Anny Ondra, che sogna di diventare una sassofonista in un’epoca in cui la musica jazz e il ruolo della donna erano ancora saldamente confinati all’interno di rigide strutture sociali. La passione di Susi per il sassofono, strumento tipicamente associato agli uomini, diventa un simbolo del suo desiderio di libertà e autodeterminazione. Il film si distingue per il modo innovativo di esplorare la lotta per l’emancipazione, attraverso la lente del jazz, un genere musicale che, negli anni ’30, rappresentava a sua volta una rottura con la tradizione. Il personaggio di Susi sfida apertamente le norme sociali del tempo, introducendo un messaggio di indipendenza che risuona fortemente ancora oggi.

Anny Ondra e Mary Parker: un duo esplosivo

Anny Ondra, attrice polacca che divenne una star del cinema muto tedesco e ceco, offre in Saxophon-Susi una delle sue interpretazioni più memorabili. La sua capacità di incarnare una donna audace e ribelle, ma al tempo stesso vulnerabile, è supportata dall’alchimia con Mary Parker, co-protagonista del film. Il personaggio di Parker rappresenta una sorta di antitesi di Susi: razionale e pacata, offre un contrappunto perfetto all’irruenza e alla vitalità di Anny Ondra. Questo contrasto tra le due protagoniste crea una tensione drammatica che dà vita a una narrazione complessa, dove i ruoli sociali e le aspirazioni personali si mescolano in un crescendo emotivo.

Il ruolo centrale dell’identità e del cambiamento

Il fulcro del film è il momento in cui Susi si scambia di ruolo con l’amica, interpretata da Mary Parker. Questo scambio di identità non è solo un espediente narrativo, ma una riflessione profonda sul desiderio di essere qualcuno di diverso per sfuggire ai vincoli della società. Il regista utilizza questa inversione per esplorare il tema del cambiamento e della ricerca di sé, un argomento che attraversa tutto il film. La volontà di Susi di seguire i sogni, anche a costo di sacrificare la propria stabilità, si scontra con le aspettative tradizionali, rendendo il viaggio personale un’affascinante parabola sull’emancipazione e la scoperta di sé.

L’estetica raffinata di Carl Karel Lamač

La regia di Carl Karel Lamač è un altro elemento fondamentale del successo di Saxophon-Susi. Il regista decide di girare la pellicola  in seppia, in modo da conferire al film una qualità estetica che accentua l’atmosfera nostalgica, richiamando un’epoca passata ma ancora vibrante di vita. Le inquadrature sono curate nei minimi dettagli, utilizzando un sapiente gioco di luci e ombre per enfatizzare le emozioni dei personaggi. Le sequenze in cui Susi suona il sassofono, pur nella loro silenziosità, trasmettono una straordinaria energia, grazie alla combinazione di movimenti eleganti e scelte stilistiche che danno forma visiva alla musica.

La musica: protagonista invisibile ma essenziale

Nonostante sia un film muto, Saxophon-Susi è intrinsecamente legato alla musica, in particolare al jazz, che nel contesto del film rappresenta sia un elemento di ribellione sia uno strumento narrativo. La colonna sonora eseguita dal vivo durante la proiezione, grazie ai talenti musicali  del trio già citato, Neil Brand, Frank Bockius Francesco Bearzatti, dà nuova vita a questo legame musicale. Il jazz, con la sua capacità di rompere gli schemi, è il perfetto complemento al viaggio di Susi, una donna che cerca di sfidare le convenzioni e trovare il proprio posto nel mondo. In particolare, il sassofono di Francesco Bearzatti, con le sue note audaci e imprevedibili, restituisce la voce all’anima irrequieta della protagonista.

Un film che anticipa i dibattiti contemporanei

Uno degli aspetti più affascinanti di Saxophon-Susi è la sua capacità di trattare temi che oggi sono di grande attualità, come l’emancipazione femminile e la ricerca dell’identità. Il film riflette le difficoltà che le donne affrontavano nel cercare di affermarsi in ambienti dominati dagli uomini, un argomento che, purtroppo, è ancora rilevante in molti settori della società contemporanea. Il personaggio di Susi rappresenta un modello di autodeterminazione e coraggio, capace di sfidare le norme sociali e di mostrare la forza della propria individualità. Il film di Lamač diventa così una sorta di manifesto per il diritto delle donne di essere ciò che desiderano, a prescindere dalle aspettative esterne.

Un evento unico: la magia del cinema muto restaurato

La proiezione di Saxophon-Susi alle Giornate del Cinema Muto non è solo un’opportunità per rivivere un classico del passato, ma anche un modo per comprendere l’importanza del restauro cinematografico. Sul lavoro di restauro è importante sapere inoltre da sapere che l’attuale versione  è in linea con la natura internazionale del film e della sua distribuzione:

“I vari elementi sono stati reperiti in Francia, Italia, Repubblica Ceca e Russia. Dopo una meticolosa comparazione degli elementi pertinenti, abbiamo scelto un interpositivo nitrato in bianco e nero con didascalie tedesche e francesi della Cinémathèque française e la copia di sicurezza in bianco e nero con didascalie italiane del Národní filmový archiv di Praga. Dal momento che nell’interpositivo manca il primo atto e che nell’altro materiale l’inizio è pesantemente accorciato, siamo stati in grado di ricostruire i primi minuti con una copia in formato ridotto in bianco e nero proveniente da una collezione privata e basata sulla versione da esportazione bilingue. L’imbibizione color seppia è stata ricostruita digitalmente sulla base di una copia nitrato posseduta dalla Cinémathèque de Bretagne di Brest. Oggi, anche dopo la ricostruzione, il film è sensibilmente più breve rispetto alla lunghezza dichiarata sulla scheda della censura, che indica una lunghezza di 2746 metri, mentre la nostra si avvicina ai 2010 metri: alla velocità di 22 fps, ciò significa una differenza di 30 minuti”.

Ha affermato la Deutsches Filminstitut & Filmmuseum di Francoforte, che si è occupata del restauro.

Un viaggio attraverso il tempo

Grazie a iniziative come questa, film che rischiavano di essere dimenticati vengono riportati alla luce e resi accessibili a un nuovo pubblico. La proiezione con musica dal vivo, come avveniva nelle sale cinematografiche degli anni ’30, offre un’esperienza unica e irripetibile, capace di connettere gli spettatori di oggi con la magia del cinema delle origini.

Saxophon-Susi non è solo un film, ma un viaggio attraverso il tempo, una riflessione su temi che attraversano epoche e culture. La proiezione alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone ha rappresentato un’occasione imperdibile per riscoprire una pellicola che continua a parlare al pubblico contemporaneo con sorprendente freschezza. Grazie alla visione artistica di Carl Karel Lamač e alle interpretazioni carismatiche di Anny Ondra e Mary Parker, questo film resta un capolavoro del cinema muto, capace di emozionare e divertire.

Saxophon-Susi

  • Anno: 1928
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Francia, Germania
  • Regia: Carl Karel Lamač