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In Sala

The Host

In un futuro non troppo lontano un invasore alieno e un’umana si ritrovano intrappolati nello stesso corpo, a combattere per la sopravvivenza degli uomini. La Terra è stata infatti colonizzata dalle “Anime”, una razza che ha la capacità di impossessarsi dei corpi delle altre specie, tramutandoli in dimore per viandanti interplanetari. Le Anime hanno trasformato il pianeta in un mondo pulito, sicuro e pacifico, ma a un costo incalcolabile: gran parte della Umanità è stata annientata.

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Anno: 2013

Nazionalità: USA

Durata: 125′

Genere: Fantascienza

Regia: Andrew Niccol

Distribuzione: Eagle Pictures

Uscita nelle sale: 28/03/2013

In un futuro non troppo lontano un invasore alieno e un’umana si ritrovano intrappolati nello stesso corpo, a combattere per la sopravvivenza degli uomini. La Terra è stata infatti colonizzata dalle “Anime”, una razza che ha la capacità di impossessarsi dei corpi delle altre specie, tramutandoli in dimore per viandanti interplanetari. Le Anime hanno trasformato il pianeta in un mondo pulito, sicuro e pacifico, ma a un costo incalcolabile: gran parte della Umanità è stata annientata.

The Host è un film tratto dal romanzo bestseller dell’autrice della fortunatissima serie Twilight, Stephenie Meyer, e purtroppo la superficialità narrativa di questa scrittrice si percepisce chiaramente.

(CLICCA QUI) Dossier n° 4: Aspettando The hostIl cinema fantapolitico di Andrew Niccol

Andrew Niccol è un indiscusso maestro dell’arte visiva; in questa opera è stato capace di alternare abilmente degli immensi paesaggi, tipici dell’immaginario americano, a delle architetture appartenenti a quel futuro prossimo tanto caro al regista neozelandese e che ha reso magistralmente in quel capolavoro fantapolitico che è Gattaca (1997). Durante le riprese tra la Louisiana e il New Mexico, Niccol e il suo team creativo hanno messo insieme le particolarità uniche di queste location: dalle umide e splendide paludi vicino a Shreveport, alle imponenti formazioni rocciose del deserto del sud-est, creando un inusuale paesaggio evocativo.

Elemento visivo a parte, Gattaca ha davvero ben poco a che spartire con The Host. Certo, questa ultima è alla fine una storia che si segue bene, ma decisamente dai toni fin troppo adolescenziali. Dispiace che un regista talentuoso come Niccol si sia cimentato con un prodotto del genere, culturalmente troppo al di sotto del suo livello. Intelligentemente, per compensare la banalità della trama, egli ha aggiunto al materiale originale, la sua ispirazione, creando così l’atmosfera del film; egli stesso ha dichiarato: “Nonostante la storia sia ambientata nel futuro non volevo che il film diventasse un teatro tecnologico. La giusta scenografia del mondo delle Anime doveva nascere direttamente dalla loro stessa filosofia. Loro non cambiano il mondo, lo vivono e lo perfezionano”. Tuttavia, l’enorme limite qualitativo imposto da un soggetto assolutamente figlio di questa epoca priva di qualità ha impedito al talento di questo cineasta di esprimersi al meglio. Ad esempio, il netto contrasto tra il mondo idealizzato degli alieni e la polverosa esistenza sotterranea degli umani è trattato con estrema leggerezza. A dirla tutta, ci vuole davvero molto coraggio, nonché una certa arroganza, nel proporre al pubblico mondiale una storia che altro non è se non la rivisitazione sciocchina e in chiave adolescenziale di un capolavoro assoluto della fantascienza cinematografica come L’invasione degli ultracorpi (1956) di Don Siegel, aggiungendo quale unica sostanziale differenza, la presenza di una razza extraterrestre pacifica; benché poi la sostanza non cambi, visto che gli umani gli fanno lo stesso la guerra. Parliamone poi di questi alieni, non si capisce bene chi siano, quale sia la loro provenienza, nonché la struttura sociale che li regola. Ma il tentativo di “citare” si spinge oltre, visto che la rappresentazione di alieni come candidi e benevoli esseri luminosi l’avevamo già vista nel Cocoon (1985) di Ron Howard.

In conclusione, è tanto chiaro che The Host vada giudicato come un bel passo falso per Niccol, quanto purtroppo è probabile che questo prodotto incontrerà il gusto degli adolescenti, i quali saranno ben felici di seguire questa “graziosa” storia d’amore, essendo ormai completamente lontani da qualsivoglia competenza in ambito fantascientifico. Ragion per cui, si parli di vampiri o di extraterrestri, il risultato non cambia: l’importante è far cassa, grazie alle vicende sentimentali della aitante gioventù americana.

Riccardo Rosati

 

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