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In blu-ray L’impero dei sensi e L’impero della passione

Restaurati in 4K, L’impero dei sensi e L’impero della passione approdano su disco in alta definizione.

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L’impero dei sensi e L’impero della passione entrano a far parte della library in alta definizione di CG Entertainment (www.cgtv.it). Proprio così, i due discussissimi film erotici diretti dal giapponese Nagisa Ôshima godono finalmente di un’edizione italiana su supporto blu-ray, entrambi in versione restaurata in 4K. Due lavori completamente diversi tra loro, ma che hanno suscitato molto interesse tra pubblico e critica ai tempi dell’uscita in sala.

 

L’impero dei sensi (1976)

Una insaziabile e deviante spirale di desiderio. È ciò in cui si trasforma la passione esplosiva tra la ex geisha Sada e il suo padrone Kichizo, ovvero Eiko Matsuda e Tatsuya Fuji. Alla ricerca di un’estasi che solo l’estremo può offrire, si isolano dal mondo mentre sfidano le convenzioni morali e sociali. Con la loro relazione che, consumata dal sesso e dalla trasgressione, è destinata a condurli verso un abisso di auto-annientamento. Relazione che il regista, ispirandosi ad un fatto realmente accaduto negli anni Trenta, inscena con tanto di espliciti dettagli decisamente audaci allora come oggi. Infatti, nella teatralità generale trasmessa dalla quasi totalità d’interni d’ambientazione, non mancano sesso orale immortalato nella sua completezza, dettagli vaginali e penetrazioni.

Per non parlare del decisamente impressionante epilogo al sangue, capace di mettere sul serio a dura prova lo spettatore.

A completamento di una vicenda riguardante l’enorme potere che i sensi possono esercitare sulla vita di due persone fino a prenderne il sopravvento. Ma, pur avendolo proposto ai tempi della realizzazione come lungometraggio pornografico, per Ôshima L’impero dei sensi è sempre stato qualcosa di più. Un’audace e controversa operazione che esplora sì i confini tra eros e thanatos, ma che intendeva a suo tempo andare soprattutto contro il sistema. Del resto, colui che lo ha diretto era uomo di sinistra che non apprezzava particolarmente le autorità. Basterebbe citare la sequenza in cui il protagonista incrocia per strada i soldati del colpo di Stato, simboleggiando l’amore puro e armata giapponese agli opposti. Con undici minuti di scene inedite, trentotto di featurette L’histoire du film e trailer di Ecco l’impero dei sensi (come è anche conosciuto) quali extra.

 

L’impero della passione (1978)

Kazuko Yoshiyuki è Seki, donna sposata che condivide una passione proibita con Toyoji, interpretato da Tatsuya Fuji, giovane soldato tornato dal fronte. Due amanti che decidono di uccidere il marito di lei, Gisaburo alias Takahiro Tamura, per poi nasconderne il corpo. Senza immaginare, però, che lo spirito di quest’ultimo inizi poi a perseguitarli. È infatti un racconto per immagini atto ad intrecciare sessualità e suspense quello messo stavolta in piedi da Nagisa Ôshima. Un racconto in fotogrammi il cui titolo lascia tranquillamente intuire occorra solo a cavalcare il clamore suscitato dal precedente L’impero dei sensi. In quanto, sebbene non manchi neppure in questo caso l’erotismo, non abbiamo immagini hard mirate a suscitare scandalo. Inoltre, mentre in quel caso venivano affrontate le sei tappe dell’amore supremo, qui si va avanti, mostrando ciò che vi è dopo il delitto passionale.

Con il fantasma della vittima che, in fin dei conti, non rappresenta altro che lo stato d’animo dei due amanti.

Assumendo dunque un valore metaforico in una vicenda che vede l’amore diventare ossessione e il tradimento trasformarsi in condanna ineluttabile. Perché, pur essendo fortemente avvertibile un certo retrogusto horror rafforzato dall’atmosfera generale non poco cupa, non è davvero un film di paura che vuole essere l’operazione. Bensì un agglomerato in cui le passioni umane si scontrano con il soprannaturale rivelando le profondità oscure dei comuni mortali. Oltretutto aggiudicatosi il premio per la miglior regia presso il trentunesimo Festival di Cannes e accompagnato in questo disco da un paio di contenuti speciali. Per la precisione, il trailer originale de L‘impero della passione e tredici minuti di interviste alla troupe.