The Battle for Laikipia è un film del 2024 di Daphne Matziaraki e Peter Murimi, in programma all’ Euganea Film Festival 2024. La storia riguarda una straordinaria contea del Kenya. Straordinaria, sì, poiché non molti luoghi nel mondo permettono all’umanità di toccare con mano l’operato del tempo. Laikipia, infatti, fa sedere allo stesso tavolo due ospiti assai noti, elementi costanti nella lunga equazione del pianeta abitato da tutti noi: cambiamento climatico e politica.
The Battle for Laikipia: la storia del documentario sul Kenya
Nella contea di Laikipia, in Kenya, il cambiamento climatico, insieme alle ingiustizie storiche irrisolte, intensificano le tensioni in una disputa di lunga data tra i pastori indigeni della regione e gli allevatori bianchi.
Da una parte, un pastore Samburu, Simeon, reincarna le più antiche tradizioni agricole. Il suo bestiame non può permettersi parole come “confini” o “recinti”. Capre e mucche pascolano ovunque ci siano acqua per dissetarsi ed erba per nutrirsi.
È in questo contesto che appaiono gli altri protagonisti del racconto: Maria e il figlio George. Keniani di origine britannica da quattro generazioni, il modus operandi di questa famiglia rispecchia i moderni sistemi occidentali, con vaste terre colonizzate e utilizzate per provvedere al sostentamento del proprio business.
The Battle for Laikipia: Lo sguardo di Daphne Matziaraki e Peter Murimi
In The Battle for Laikipia non c’è spazio per la frenesia, bensì per il profondo, paziente e controverso legame tra le due “fazioni” coinvolte. Ogni cosa segue un ritmo naturale, senza forzare alcuna narrazione o risultare ridondante nei concetti. La quotidianità è uno strumento prezioso, poiché gesti, iniziative o dialoghi ritraggono la sfera sociale ed emotiva dei personaggi in questione. Matziaraki e Murimi non vanno per il sottile; anzi, evidenziano la crescente tensione nelle terre del Kenya. La mancanza d’acqua, complice una gravissima siccità pluriennale, rivela ogni possibile contraddizione di una terra indipendente, teoricamente, dal 1963.
Gli sguardi e le parole dei protagonisti, d’altronde, suggeriscono come questo evento storico sia oggetto di varie interpretazioni, ognuna di esse supportata da pagine e pagine di Storia, quella con la “S” maiuscola. Emerge un quadro complesso di una regione in crisi, con i realizzatori che affrontano le tensioni legate al sostentamento degli agricoltori indigeni, alla proprietà della terra, alla conservazione della fauna selvatica, alla politica nazionale e all’amara eredità del dominio dei coloni britannici.