‘Grand Tour’: il viaggio affascinante senza tempo del grande regista portoghese Miguel Gomes

Grand Tour, il nuovo film del regista portoghese Miguel Gomes, racconta la fuga dal matrimonio di Edward (Goncalo Waddington), un funzionario dell’impero britannico che dalla Birmania viaggia in Giappone, Tailandia, Vietnam, Cina e Giappone, mentre Molly (Crista Alfaiate), la fidanzata, lo insegue disperatamente convinta che la sua sparizione non abbia nulla a che vedere con un ripensamento sulle nozze.

Festival de Cannes – International film festival for more than 75 years (festival-cannes.com)

Un road movie diviso in due parti (la fuga di Edward prima e l’inseguimento di Molly, poi) scandito dalla lettura dei telegrammi che Molly invia al fidanzato.

Lo stile del regista portoghese, unico ed estremamente complesso, è diventato ormai un marchio di fabbrica riconoscibilissimo e non replicabile.

In Grand Tour, Miguel Gomes salta tra varie epoche, cambia il colore (prevalentemente bianco e nero), inserisce spettacoli di marionette e teatro popolare, spezzoni di documentari, generando un flusso di immagini indistinguibili da un punto di vista temporale e meditando sul senso del viaggio visto attraverso gli occhi di un funzionario di un paese colonialista. Il Sud Est asiatico diventa esso stesso uno spettacolo.

Questa volontaria incoerenza narrativa genera un flusso, un amalgama magnifico, in cui lo spettatore è invitato dall’inizio ad abbandonarsi alla visione più che alla comprensione; immagini in pellicola che si intrecciano a quelle digitali generano un cinema estremamente raffinato che sfugge a qualsiasi classificazione.

Lasciarsi travolgere dai quadri umani creati da Gomes è un passaggio necessario per fruire del suo cinema.

Pur non raggiungendo il livello inebriante di Tabù, Grand Tour è un film di grande fascino, un’esperienza sorprendente, magnetica e radicale.

;The Substance il film di Cannes sarà distribuito globalmente