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Far East Film Festival

Il Far East Film Festival svela il programma della sua 26a edizione

Far East Film Festival edizione 26: nuovi narratori e nuove narrazioni dall’Estremo Oriente

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Far East Film Festival

Il Far East Film Festival si ripresenta al via con un’edizione sontuosa per il 2024. Una manifestazione imperdibile per tutti gli amanti del cinema orientale e per chi vuole scoprire perle di Paesi lontani, sempre meno frequentati dall’asfittica distribuzione italiana. Dal 24 aprile al 2 maggio, il Teatro Nuovo di Udine illuminerà il suo schermo, e gli occhi degli appassionati, con tutti i generi cinematografici possibili, montati dalla visione sempre originale e coinvolgente dello sguardo dei registi dell’Estremo Oriente.

I numeri del Far East Film Festival per questa edizione: 74 titoli, 11 Paesi diversi, 15 anteprime mondiali. Inoltre, un finale col botto: giovedì 2 maggio, Zhang Yimou riceverà il Gelso d’Oro alla Carriera e il giorno prima sarà protagonista di una masterclass che sa già di evento.

Filo conduttore del Far East Film Festival sarà, come sempre, il desiderio, la curiosità, l’obiettivo di cercare nuove narrazioni e nuovi narratori, all’interno degli attuali orizzonti del cinema asiatico. Uno sguardo sempre sorprendente sull’Estremo Oriente per un Festival che, sin dalla sua nascita, nel 1999, si misura con i fronti della diversità e della distanza, abbracciandoli, oltrepassandoli, non smettendo mai di approfondire quelle cinematografie nelle loro declinazioni più popolari, trasformando l’esotico in una forma di conoscenza per occhi occidentali.

Sarà un’imperdibile immersione in immagini e storie di altre culture. Nove giorni di proiezioni da mattina a sera, conversazioni, incontri, dibattiti, masterclass, dive, divi e registi con gli occhi a mandorla sul red carpet. Senza dimenticare gli itinerari industry di Focus Asia, quelli giornalistici di Bambù e quelli didattici di FEFF Campus. Tutta Udine sarà colorata d’Asia, con oltre cento eventi tematici in programma. Una vera e propria festa del cinema per coinvolgere tutti.

Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche

Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche

Gli organizzatori del Far East Film Festival, Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, non nascondono, in particolare, l’orgoglio di essere riusciti a portare a Udine uno straordinario autore come Zhang Yimou. «Per noi, il suo cinema non rappresenta semplicemente uno spazio in cui convergono arte, bellezza e grandezza: per noi rappresenta due punti di svolta fondamentali. Il primo è quello di averci spalancato gli occhi sulle meraviglie cinematografiche della Cina quando eravamo poco più che ragazzi. Il secondo è quello di essere stato una delle scintille, una delle urgenze, dalle quali ha poi ha preso vita il nostro Festival! Ecco perché consegnare il Gelso d’Oro a Zhang Yimou rappresenta qualcosa che va oltre le motivazioni più evidenti: è il nostro modo per dirgli ‘Grazie, maestro’ e per restituirgli, simbolicamente, tutto quello che ci ha dato».

Nome di punta della “Quinta Generazione”, fucina creativa che ha rivoluzionato l’estetica degli anni Ottanta cinesi, Zhang Yimou ha sempre portato avanti una visione totale di cinema, trovando nella spinta al cambiamento il proprio segno di continuità. Un cinema che, senza mai rinunciare all’essenza d’autore e allo spessore tematico, ha voluto e saputo misurarsi con i linguaggi più diversi, esprimendosi attraverso la varietà e il superamento dei generi: dal dramma rurale al wuxia, dal thriller in costume al kolossal a grande budget. Un cinema dove le storie individuali sono lo specchio, culturale, etico, politico, della storia collettiva di un intero Paese.

Zhang Yimou

Zhang Yimou

Oltre l’omaggio a Zhang Yimou, i numerosi film in concorso ci daranno una straordinaria panoramica di quello che è oggi il cinema dell’Estremo Oriente, spaziando attraverso tutti i generi cinematografici e le latitudini a Est, portandoci attraverso un viaggio per immagini e storie dalla Cina a Hong Kong, dall’Indonesia al Giappone, dalla Malesia alle Filippine, da Seoul a Taiwan, fino in Thailandia.

A completare il programma del Far East Film Festival, la rassegna Greatest Hits From ‘80s & ‘90s, un percorso cominciato lo scorso anno con grande successo. Una strepitosa selezione di film per indagare cos’è accaduto cinematograficamente in Oriente tra la fine degli anni Ottanta e l’alba del nuovo millennio. Com’era lo scenario del cinema coreano oggi così amato dal pubblico occidentale? Come ha preso forma il terreno fertile da cui è germogliata la nuova leva di registi giapponesi? Una retrospettiva di 14 titoli, 14 radici artistiche e geografiche selezionate tra pietre miliari e capolavori che aspettano solo di essere (ri)scoperti.

Infine, ma non per importanza, 50/50 – Korean Film Archive: in occasione dell’anniversario della nascita del KOFA (Korean Film Archive di Seoul), il Far East Film Festival sarà la prima dimora per un pacchetto di 7 film coreani degli anni ‘50. 7 autentiche perle del passato, restaurate in 4K, che includono il miliare Madame Freedom (1956) e The Widow (1955), il primo film diretto da una donna nella storia del cinema coreano.

La luce cinematografica d’Oriente sorge ancora a Udine, pronta anche quest’anno a illuminarci con le sue meraviglie.

The Widow

The Widow

 

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