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Chili Film

Il documentario ‘A prescindere … Antonio De Curtis’

Di Girolamo racconta come Totò scoprì di essere diventato cieco, nel 1957, mentre era sul palco a Palermo

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Dopo aver raccolto con lo spettacolo A prescindere…  il tutto esaurito nei teatri italiani, Totò arriva a Palermo nel 1957, prima tappa della sua tournée siciliana.

Grazie all’accurata ricostruzione del regista, la sera del 3 maggio, mentre è sul palco del Politeama, il “principe della risata” confida a Franca Faldini, l’inseparabile compagna, che non vede più.

Totò scopre di essere diventato cieco

Del dramma che sta vivendo il grande attore partenopeo non si accorgono, né il pubblico, né i compagni di scena.

Che il “principe della risata” fosse stato afflitto da anni da problemi agli occhi era noto. Da uno non vedeva più da un pezzo, ma quella sera, colpito da una maculopatia ingravescente, la luce si era spenta anche nell’altro occhio.

Totò

Totò si rivolge a un noto oculista palermitano che gli conferma che l’occhio malandato non ha neanche la visione periferica. Il luminare gli prescrive un periodo di riposo e Totò è costretto a cancellare le tappe della tournée siciliana.

Remigio Paone, suo storico impresario, inspiegabilmente, chiede un’ulteriore controllo oculistico che conferma la precedente diagnosi.

Deluso e amareggiato, per il suo comportamento, Totò pone fine alla loro decennale amicizia,

Tutta l’Italia si commuove

Alla notizia della cecità che aveva colpito Totò, milioni di Italiani si commuovono e, in una straordinaria gara di solidarietà, sessantasei persone si dichiarano disponibili a donargli un occhio Dopo un periodo di convalescenza, Totò riprende a recitare al cinema, ma abbandona definitivamente il teatro.

Nonostante la grave malattia, non si abbatte e, senza smentire la sua proverbiale ironia, dichiara:

“Posso immaginare il mondo a modo mio”

Il documentario ricorda anche come Totò amasse il teatro più del cinema, perché gli regalava il contatto con il pubblico.

Non a caso, Monicelli, quando lo dirigeva al cinema, chiedeva alle maestranze di applaudire alla fine di una ripresa, per dargli la sensazione di non recitare davanti a una macchina da presa ma a un pubblico.

Il regista ricorda anche l’immensa generosità del comico partenopeo. Regalò, infatti, una 500 a una coppia di attori che lavoravano con lui nella rivista e salvò Nino Taranto da un crack finanziario. Infatti, l’attore napoletano aveva acquistato un teatro, ma non lo aveva assicurato. Il teatro andò a fuoco e Totò lo fece chiamare per cinque film.

Liberamente ispirato al volume Totò, l’ultimo sipario di Giuseppe Bagnati, e girato in bianco e nero, il doc, visibile su Chili, s’ispira all’intervista che l’attore napoletano rilasciò al giornalista Giovanni Di Girolamo, interpretato da Fernando Chifari.

A vestire i panni dell’attore napoletano, (ripreso senza che sia mostrato il suo volto) è Gianfranco Ponte. Testimonianze di Elio Pandolfi, Giacomo Rizzo e Corrado Taranto.

Risate di gioia di Monicelli con Anna Magnani e Totò

 

A prescindere ..Antonio De Curtis

  • Anno: 2019
  • Durata: 51'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italiana
  • Regia: Gaetano Di Lorenzo