The Devil è un cortometraggio in concorso al Cisterna Film Festival, della durata di diciannove minuti, prodotto da Filmschool in Lodz, scritto e diretto da Jan Bujnowski.

Il diavolo, uno scaltro venditore ambulante, brutto e trasandato, affina le sue capacità da imbroglione guardando in televisione alcune pratiche religiose eseguite da un guru. Dalla finestra di casa sua studia il comportamento di alcuni fedeli religiosi all’interno delle loro case diventando un acuto osservatore.
Il dato della disoccupazione secondo il dipartimento della previdenza sociale, trasmesso da un giornale attraverso l’autoradio della macchina del protagonista, prevede che entro la fine dell’anno circa tre milioni di polacchi si troveranno senza lavoro. Con fare truffaldino, delle corna finte, un mantello usurato e una parrucca ridicola, il diavolo entra di straforo nelle case di alcuni cattolici ottenendo da loro copiose somme di denaro in cambio di esorcismi e oggetti sacramentali. La strada del diavolo si complica, proprio quando il protagonista, durante una truffa, apparentemente facile, nella casa di una donna anziana viene travolto emotivamente. Lei lo ignora passandogli accanto e, in modo arguto, lo invita a seguirla nella stanza adiacente, proprio dove inaspettatamente, seduto su una sedia, si trova il marito morto.
La recensione
In una Polonia dove la disoccupazione aumenta a dismisura e il numero dei credenti cresce ineluttabilmente, il diavolo, cinico, impietoso e struggente si colloca al centro tra queste due realtà, sfruttando la forte spiritualità delle persone per arricchirsi come individuo.
Tanti frammenti di una realtà allucinata e inquinata dalla miseria del disagio economico e sociale delle persone, diventano inevitabilmente linfa vitale per il protagonista che si diletta a raccontare storielle insulse alle sue vittime, vendendo menzogne in cambio di soldi.
Il diavolo risulta essere il carnefice di sé stesso, solo nel momento in cui, dopo essersi intrufolato, di soppiatto, in una casa di campagna, si trova davanti a una vecchia signora, che in modo silenzioso, tagliente e inquietante lo mette alla prova. La donna lo trasforma in una persona vulnerabile e docile. Il diavolo si commuove, dialoga e ascolta il dolore della signora arrivando a regalarle un apparecchio inutile che fino a quel momento aveva sempre venduto a caro prezzo , ma che ora, davanti agli occhi dello spettatore, assume un valore del tutto nuovo.