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‘Infinity Pool’ di Brandon Cronenberg

Al suo terzo film il figlio del cineasta canadese adatta tutte le cifre distintive del padre dimenticandosi però del ruolo esistenziale del body horror

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Infinity Pool

Il film di Cronenberg Infinity Pool, tradotto da noi con Piscina Infinita, è prodotto e distribuito dalla Elevation Pictures e Celluloid Dreams. Girato tra Croazia e Ungheria nei ruoli principali troviamo Alexander Skarsgard e Mia Goth. Si può vedere su Mediaset Infinity.

IL TRAILER

Cloni a Li Tolqa

Il romanziere James Foster si trova con la moglie in vacanza sull’isola di Li Tolqa. La noia e i problemi coniugali dei due si interrompono con la conoscenza di Gabi, un’avvenente turista americana, invaghita dello scrittore. Dopo una gita a quattro James investe inavvertitamente un uomo del posto, uccidendolo. Il giorno dopo viene condannato a morte, ma scopre che pagando può comprare la sua libertà in un modo inusuale. Infatti viene creato un suo surrogato, un clone che viene ucciso al suo posto. La moglie Em, scossa dal fatto, vorrebbe tornarsene subito negli Usa ma resiste in quanto il marito non riesce più a trovare il passaporto.

 

Infinity Pool

Nel frattempo James informa Gabi di non essere il solo ad essere stato clonato, facendolo entrare in una cerchia ristretta di facoltosi americani. James si fa travolgere da Gabi e dal gruppo diventando un criminale libertino dedito a droghe esotiche e sesso perverso.

Ma dopo aver capito di essere l’oggetto del gruppo per un crudele gioco di omicidi, James rifiuta di uccidere il suo ennesimo clone. Fugge dal gruppo cercando disperatamente di ritornare negli Usa dalla moglie Em che intanto è partita senza di lui. In una rincorsa all’ultima pallottola tra Gabi e James , alla fine lo scrittore completa la sua trasformazione uccidendo il suo clone. Nel viaggio di ritorno negli Usa ogni componente del gruppo ritorna alle proprie vite, ma non James. Scosso dagli eventi della sua permanenza a Li Tolqa decide di restare da solo sull’isola.

La lezione del padre e l’apprendistato del figlio

Si potrebbe dire tale padre tale figlio e non si sbaglierebbe di molto rispetto alla suddetta affermazione. Brandon Cronenberg è indubbiamente all’altezza dell’estetica visiva del più noto David, con una sua personale visione  della rappresentazione filmica. Non si può non accorgersene già dalla prime scene. In quel mirabile virtuosismo in cui Brandon ribalta i piani del sopra e del sotto in un movimento di macchina che da subito ha l’effetto di destabilizzare la nostra percezione dell’ambiente. Un non luogo dove l’impossibile e il macabro avvengono senza alcuna verità cognitiva del reale in cui vive il protagonista.

 

Brandon è indubbiamente bravo a farci immergere nella fase di libertinaggio di Foster montando in velocità e facendo susseguire una serie di mini sequenze allucinogene in uno stile psichedelico ad alto impatto. Fa un ampio uso delle allucinazioni che attanagliano Alexander Skarsgar, sviluppando una sua personalità sui primi piani e i particolari che connettono le esitazioni e le perversioni di James Foster. Come il padre  parte da una componente inquietante e visionaria , dando ampio spazio al corpo che si modifica, e viene lacerato, attraverso il sangue che scende lucido sulla retina di chi guarda.

L’auto-identificazione del turista borghese

Cronenberg dipinge attraverso i personaggi di Foster e Gabi, e il resto del gruppo, la noia dei turisti americani in vacanza in Europa. Sembra di scorgere la fantascientifica evoluzione della serie The White Lotus. Cronenberg usa la clonazione per identificare la noia che si aggira nella classe media americana. Fatta di scrittori che hanno perso la propria linfa ispiratrice , come il caso del protagonista, e personaggi come Gabi simbolo della giovane moglie persa nel proprio ruolo di alienazione americana.

 

Infinity Pool

Mia Goth e l’anti girl power

Il regista canadese inquadra molto bene il suo ruolo, anche grazie a un’altra straordinaria interpretazione di Mia Goth, ormai arrivata a livelli eccelsi come antieroina horror. Gabi è il simbolo del medio americano che sfruttando la fragilità della corruzione del popolo dell’Est, si identifica come costruzione capitalistica. I soldi possono comprare tutto, perfino il gioco dell’orrore a cui mancano solo i popcorn nella visione delle versioni maciullate di se stessa e dei propri compagni.

 

Un personaggio, quello della Goth, già iconico dalla masturbazione coercitiva ai danni di Foster tra molestia e supremazia psicologica. Una caratterizzazione che la trasformerà nell’anti girl power per eccellenza, meschina e ribelle, burattinaia nell’Arancia Meccanica di Li Tolqa. Una banda dedita a sevizie e perversi giochi eccentrici e di perversione, uniti dalle orge psichedeliche.

Ed è in questo confine labile tra ciò che non è consentito e ciò che si può fare attraverso i soldi, che il protagonista si aggira nel non luogo di Li Tolqa. Cercando una motivazione per essere ancora vivo e l’ispirazione per il suo nuovo romanzo fermo da oltre sei anni. Un automa nelle mani della Gabi/Goth costretto a un sussulto di ribellione e a una fuga quasi western, culminata con la trasformazione attraverso l’eliminazione del proprio sé, il clone.

Assenza di connessione tra corpo ed esistenza umana

Seguendo la piena tradizione del padre, anche il figlio Brandon sviluppa una narrazione che parte dal corpo e riflette sugli effetti che lo sdoppiamento della carne può riprodurre su differenti versioni dell’uomo. Concetti di duplicati dell’anima che rimangono nell’aria e che Cronenberg junior non approfondisce come il padre in un Videodrome o nel recente Crimes of the Future. David Cronenberg ha sempre usato la carne, quindi l’elemento del body horror, per operare un’analisi più sociologica su virate ecologistiche e rapporto uomo/corpo, uomo/tecnologia.

 

Brandon invece tocca solo in superficie il sottotesto tematico. La clonazione giunge all’immortalità dell’anima fino alla sua trasmigrazione, dimostrando l’incompiutezza di non aver saputo passare da una fantascienza horror a qualcosa di più semanticamente rilevante. Colpa del personaggio di Foster, perennemente in balia di Gabi e in corsa ad un perenne viaggio allucinogeno che non gli ha mai permesso, in quasi due ore di film, di prendere consapevolezza dei risvolti che la clonazione ha veramente avuto su di sé. Ma è anche un po’ colpa di una narrazione che lascia da parte il discorso del clone come estensione del sé. Iniziato bene nel primo atto, per concentrarsi negli atti seguenti sull’esplosione delle pulsioni ormonali e voyeuristiche dei protagonisti.

 

Brandon Cronenberg con Infinity Pool dimostra di sapersi muovere con la cinepresa e nelle atmosfere meta paterne. Manca però quel pizzico di soluzioni narrative che gli potrebbero permettere di non rintanarsi solo in un virtuosistico esercizio di stile.

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Infinity Pool

  • Anno: 2023
  • Durata: 117
  • Distribuzione: Mediaset Infinity
  • Genere: thriller horror
  • Nazionalita: CAN
  • Regia: Brandon Cronenberg
  • Data di uscita: 27-January-2023