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‘Saint X’. Recensione della serie thriller su Disney Plus

Sulla scia di 'The White Lotus', un misterioso omicidio in un resort di lusso nei Caraibi e la ricerca della verità a vent'anni dall'evento

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Saint X è una serie statunitense di genere mystery/thriller sviluppata per la TV da Leila Gerstein, basata sull’omonimo romanzo annata 2020 di Alexis Schaitkin. La showrunner, celebre per aver scritto show di successo quali The O.C, Gossip Girl ed aver prodotto The Handsmaid’s Tale per cui vinse un Emmy nel 2017, ricorre anche tra i produttori esecutivi insieme a Drake.

Sebbene il romanzo rimandi alla scomparsa di Holloway, l’adolescente dell’Alabama di cui si perse le tracce durante una vacanza ad Aruba nel 2005, Saint X non si basa su quella storia.

Nelle premesse similissima a The White Lotus di Mike White, trionfo di pubblico e critica. Saint X si compone di due piani temporali intrecciati. Nel presente, Emily (Alycia Debnam-Carey) è una documentarista che cerca di gettar luce sull’omocidio della sorella (West Duchovny) avvenuto in un’isola caraibica vent’anni prima. Nei flashback, c’è la vicenda come si è svolta realmente durante la vacanza in famiglia.

La serie è prodotta da ABC Signature, Anonymous Content e DreamCrew Entertainment.

L’intera stagione è disponibile su Disney Plus.

Saint X, la trama

Chi ha ucciso Alison Thomas? L’interrogativo apre il primo episodio della nuova serie mystery su Disney Plus.
Un tuffo nel passato. Alison (West Duchovny) è una ragazza di bell’aspetto con un’intelligenza viva, quasi inquietante. Frequenta l’Università di Princeton, fa parte di una famiglia agiata, ha una sorella minore (Kenlee Anaya da piccola, Alycia Debnam-Carey da adulta). Rivela un rapporto dialettico con i genitori, soprattutto in merito ai privilegi di classe. La scelta di fare una vacanza di lusso in un luogo in cui contribuiscono ad accrescere sfruttamento e povertà le causa malessere. Eppure una volta arrivati sull’isola, l’adattamento è semplice e si scopre spensierata grazie alle nuove amicizie maschili.

Eldwin (Jayden Elijahe) e Clive detto “Gogo” (Josh Bonzie) sono parte del personale del resort. Locali, cresciuti insieme e diversi come due facce della stessa medaglia. Entrambi consapevoli di dover abbassare la testa dinanzi ai ricchi villeggianti per cui lavorano, si comportano in modo diverso. Eldwin brama di avere successo, ammicca alle giovani donne del resort, si mette continuamente nei guai. Clive cerca a fatica di rigare dritto, con un figlio inatteso e una compagna che non lo rispetta e che passa il suo tempo con la sua cotta delle scuole elementari. Tra gli ospiti del resort ci sono altre famiglie e coppie. Altre storie misteriose, probabilmente connesse all’omocidio di Alison.

Ritorno al presente. Vent’anni dopo l’omocidio della sorella, Emily (Alycia Debnam-Carey) si occupa del montaggio di documentari naturalistici, convive con il suo ragazzo in un quartiere abitato perlopiù da popolazione caraibica. È cupa, solitaria e inquieta. Incontra fatalmente in taxi Clive detto “Gogo” e non riesce più a smettere di pensare ad Alison, alla sua scomparsa mai realmente chiarita.

Sarà solo l’inizio di un dramma tensivo dalle tinte oscure, in cui lo spettatore camminerà insieme ad Emily alla ricerca della verità.

Saint X, la recensione

Per gli amanti del genere thriller, si tratta di un appuntamento che risalta all’occhio. La critica derisoria dell’universo borghese, la disfunzionalità familiare e le trame erotiche perturbanti rappresentano i ganci drammaturgici confezionati per attirare l’audience, e ci riescono. Il riferimento a The White Lotus è evidente, ma anche a La verità sul caso Harry Quebert per gli elementi mystery e psicologici. Eppure l’omicidio, e quindi il perno intorno al quale ruota la serie, è soltanto un pretesto per intessere un prodotto con focus sul disagio mentale e sul disturbo post-traumatico da stress, a cui si aggiunge il disvelamento della verità come ricerca identitaria di chi si mette in cammino.

Nel tentativo di aderire ad un’unica forma narrativa, Saint X tiene insieme fili diversi che rischiano di generare confusione, almeno fino allo snodo finale. Il primo livello è l’elaborazione del lutto, per cui Emily si staglia come la vera protagonista del racconto. Il secondo è il giallo come strumento per dare avvio al viaggio. Il terzo è l’analisi sociologica che parte dalla famiglia per irradiarsi all’attuale borghesia americana e al confronto oppressore/oppressi. La mancanza di aderenza totale ad un genere così tecnico come il thriller non è un reale problema. Anzi, il tentativo di cambiare le regole è un atto creativo. Eppure il rischio è quello di sostare in superficie per riuscire a mentenere in equilibrio tutti questi piani e di svilire l’impronta autoriale della serie.

L’interrogativo etico su dove si nasconda il male è la cifra interessante di ogni narrazione, ma la forma non può essere ignorata. In Saint X, la tensione che accompagna le indagini ha alti e bassi e la critica sociale non è incisiva. Resta da capire cosa c’è alla fine del tragitto che sta compiendo Emily e se il segmento narrativo dell’autocoscienza mediante l’elaborazione del lutto sia quello vincente e dunque adeguatamente approfondito.

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Saint X

  • Anno: 2023
  • Durata: 1 stagione, 8 episodi
  • Distribuzione: Disney Plus
  • Genere: serie TV, drammatico, mystery, thriller
  • Nazionalita: USA
  • Data di uscita: 07-June-2023