Presentato alla sezione Fuori Concorso – Favolacce del Torino Film Festival nr. 40 , è ora su Prime Video Ipersonnia, un singolare film di fantascienza diretto da Alberto Mascia e con protagonista assoluto un motivato Stefano Accorsi.
Distribuito da Distribuzione indipendente.
La trama trasporta lo spettatore in un futuro distopico molto prossimo in cui le carceri esageratamente affollate inducono il governo ad attuare una stravagante misura per contenere una situazione altrimenti insostenibile.
Ma facendo sorgere anche impellenti problematiche di natura etica che stravolgono la vita del protagonista.
Ipersonnia. Il sonno come soluzione economica e razionale per l’espiazione della pena
In Ipersonnia ci si ritrova in Italia, in un futuro distopico, piuttosto vicino all’attuale presente, in cui la delinquenza ha raggiunto livelli ingestibili. Le carceri strapiene ed affollate fino all’ ingestibilità, inducono il governo a mettere a punto un trattamento fino a poco prima sperimentale, chiamato Hypnos.
Secondo la procedura prevista, i detenuti condannati alle pene più gravi vengono posti in uno stato di sonno forzato: una sorta di catalessi che ne consente una perfetta gestione in tutta economia ed efficienza, con una semplice organizzazione burocratica dei vari elementi sottoposti a quel trattamento.
Tuttavia, lo psicologo del carcere dove si pratica questo trattamento, scopre che, in occasione del periodico risveglio previsto per ogni detenuto, costoro perdono parte dei ricordi e il loro ritornare alla vita li conduce in uno stato di stress nervoso che li rende aggressivi e alterati.

Un caso di un paziente di cui vengono persi tutti i connotati personali, innescherà un intrigo che si trasformerà, per lo stesso dottore, in un incubo in prima persona, catapultando egli stesso e la sua bella consorte al centro di una macchinazione diabolica da cui sembrerà impossibile riuscire ad uscirne indenni.
Ipersonnia – la recensione
Portare avanti in Italia, ai giorni nostri, un progetto di un film di fantascienza ha in sé qualcosa di eroico che non si può sottovalutare quando ci si trova di fronte al fatto compiuto e, di conseguenza, all’opera pronta per essere sottoposta alla fruizione del pubblico.
L’avventura del regista Alberto Mascia, pressoché esordiente con questo sui primo lungometraggio, è meritevole di ogni attenzione e le argomentazioni etico-morali che sorreggono la trama a sfondo thriller futuristico, sono davvero interessanti ed impellenti.
Si parla di gestione delle carceri in un’epoca in cui l’attività criminale diventa un fenomeno così diffuso da rendere ingestibile e dispendiosa la manutenzione dei detenuti, tanto da spingere il governo a mettere in pratica uno stratagemma che sembra la panacea di ogni problematica economica e sociale.
La storia pare uscita da un progetto avveniristico ed ambizioso di Jeunet e Caro di fine anni ’90, tanto appare galvanizzante e stimolante.

Poi, purtroppo, nonostante una certa affascinante ambientazione, nella traduzione visiva di un buon contesto futurista e di una storia sulla carta perfetta, il film perde molto del suo pathos e si ritrova un po’ troppo prigioniero dei suoi inevitabilmente limitati budget di spesa.
E ciò, nonostante l’impegno di uno Stefano Accorsi molto in parte, coadiuvato per l’occasione dalla presenza della bellissima e piuttosto lanciata modella ed attrice bielorussa naturalizzata italiana Caterina Shulha.
Prime Video: Ipersonnia