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Festival di Roma

‘In a Land That No Longer Exists’ Un inno alla libertà

In concorso nella sezione Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma, In a Land That No Longer Exists di Aelrun Goette si ispira a una storia realmente accaduta, nella Berlino Est del 1989, quando il Muro era ancora in piedi e la libertà messa a dura prova.

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in a land that no longer exists

In concorso alla 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma, nella sezione Progressive Cinema, In a Land That No Longer Exists è il primo film di finzione firmato da Aelrun Goette. La regista tedesca, nota per il documentario Die Kinder sind tot, realizza un’opera interessante e pregevole, basata su una storia vera.

In a Land That No Longer Exists | La trama

Suzie (Marlene Burow) sogna di diventare una scrittrice. Per tenersi allenata, oltre che per pura passione, legge libri – anche alla sorella minore – e scrive alla madre, morta tempo prima. Il padre appoggia la sua ambizione, ma non potrà proteggerla da tutto.

Siamo nella Berlino Est, nell’estate del 1989, quando Suzie viene fermata dalla polizia e sorpresa con il capolavoro di George Orwell1984, nella borsa. Costretta ad abbandonare gli studi e a lavorare in fabbrica, la giovane vede svanire tutti i suoi sogni. Inoltre le colleghe non la vedono di buon occhio; l’unica che, in qualche modo, le dà una mano è Gisela (Jördis Triebel).

Non voglio cambiare chi sono.

Un giorno, per una coincidenza fortuita e fortunata, un fotografo (David Schütter) nota Suzie sul tram e la fotografa. Il suo ritratto esce sulla rivista Sybille. Sarà l’inizio di un’incredibile esperienza, alla scoperta di un universo nuovo e unico, quale quello della moda, e di se stessa.

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Il potere dei sogni

In a Land That No Longer Exists racconta una storia popolata di personaggi emblematici, ambientata in un preciso contesto storico. Attraverso le vicende di Suzie – ispirate a ciò che è realmente accaduto alla regista tra gli anni Ottanta e i Novanta – entriamo in contatto con qualcosa di vero e importante.

Siamo liberi solo quando sogniamo.

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La protagonista è una ragazza come tante, descritta inizialmente come una sorta di Belle della Disney. Amante e rispettosa della natura, molto legata alla sorella minore, alla quale tenta di riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa della mamma, Suzie è una sognatrice. Ma conosce anche il valore del lavoro, dell’impegno e della fatica. Quando entra in fabbrica, non si tira indietro, nemmeno davanti al dolore fisico, cerca di imparare e di farsi accettare, sebbene non appartenga – nè apparterrà mai – a quel mondo.

Il valore della bellezza

La società in cui vive costituisce, in un certo senso, la sua più grande sfortuna. Una società che tarpa le ali, mette a tacere, omologa e spegne le individualità. Eppure, nonostante tutto, Suzie riceve un dono, viene notata, e la sua bellezza sarà un baluardo, grazie al quale riemergere.

Io voglio trovare me stessa.

Come tutte le cose, però, la bellezza ha un prezzo, è una vera e propria responsabilità, da cui non si può prescindere e che non si può tradire. Un paio di tacchi fa la differenza nel modo di muoversi, ma è necessaria un’energia interiore, affinché l’atteggiamento stesso cambi. Il discorso estetico si rivela quindi utile a parlare di identità. Concetto chiave del film, che ne esamina le stratificazioni in un momento storico particolare e che, inevitabilmente, si rispecchia nell’attualità.

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La pellicola spinge a riflettere e a osservare una realtà che appartiene a tutti noi. Un futuro migliore è possibile, ma richiede un cambiamento radicale, un’inversione di rotta e, talvolta, qualche sacrificio. Suzie e molte delle figure che le gravitano intorno – su tutti, l’amico e collega Rudi (uno straordinario Sabin Tambrea) affrontano un percorso complicato, mettendosi in gioco e rischiando forse più del previsto. Ma le loro gesta indicheranno la strada a chi verrà dopo, rivelandosi un inno, potente e indelebile, alla libertà.

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

In a Land That No Longer Exists

  • Anno: 2022
  • Durata: 101
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Germania
  • Regia: Aelrun Goette

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