Nel Blu, il cortometraggio di Mounir Derbal presentato al Garofano Rosso Film festival parla di un pescatore rude e solitario vive alla giornata e, ogni notte, si reca sul molo e guida le barche come il faro che ormai nessuno considera più.
Questo racconto crepuscolare, presentato al festival di Garofanorosso, narra di un uomo, ormai invecchiato, che spera di rendersi utile ed è in cerca di riscatto.
Richiama a Il vecchio e il mare: il protagonista sta giungendo alla fine della sua vita e non accetta di “cadere nell’oblio”, d’altronde era un uomo d’avventura che aveva paura più del mare piatto che del mare in tempesta, probabilmente perché la calma è propria della morte mentre il movimento e la l’azione sono proprie della vita.
È quasi sicuramente anche una metafora per i primi mesi della pandemia, in cui tutti eravamo sospesi in attesa che tutto passasse mentre però non passava mai.
E noi avevamo paura che sarebbe stato così per sempre.
La scena in cui il protagonista grida al mare in cerca di risposte (risposte che però gli vengono negate) riassume l’essenza stessa del personaggio che cerca di riagganciare i rapporti col mare come se fosse un suo vecchio amico che però lo ha ormai definitivamente dimenticato.
Gli scenografi e i costumisti hanno fatto un lavoro eccezionale nel costruire un enorme “discarica” che funge da mondo in cui i personaggi si muovono.
Tutto è immondizia e anche il protagonista (che Giorgio Colangeli interpreta magistralmente) è come un relitto che vive nella costante paura di essere portato all’inceneritore.
Bella anche la storia intesa come metafora e i dialoghi che, pur restando realistici, sono forti e incisivi.
La regia ha fatto un ottimo lavoro nella direzione attoriale e nella scelta di escludere il mare dall’inquadratura finale, simbolo che il grido di aiuto del protagonista è destinato a restare inascoltato.
Il perché tutto finisca a metà di una frase potrebbe simboleggiare l’arrivo improvviso della morte alla quale non interessa casa tu lasci in sospeso a causa sua, arriva e basta.
Ma questa è solo la nostra interpretazione di questo bellissimo racconto.