Baymax farà ciò per cui è stato programmato: aiutare gli altri. La nuovissima serie di avventure nel campo dell’assistenza medica sarà ambientata nella fantastica città di San Fransokyo. Il paffuto robot, come sempre, corre in aiuto di chi ha bisogno.
Nei nuovi episodi, dalla durata di undici minuti ciascuno, non sarà Hiro ad avere bisogno di lui.
Baymax! la recensione
La prima stagione di Baymax! vede il robot gonfiabile vagare nella città di San Fransokyo per aiutare coloro che hanno bisogno. Come accadde con Hiro, le persone di cui Baymax si occupa, oltre al dolore fisico, hanno problemi personali e il suo aiuto sarà, anche questa volta, più che prezioso.
Se il film di Don Hall e Chris Williams si era concentrato sul rapporto con Hiro, la serie invece allarga gli orizzonti della pellicola, presentando nuovi personaggi. Dalla zia di Hiro, Cass, incidentata e per questo incapace di delegare ad altri la gestione del caffè, alla Signora Kiko, una donna piena di paure.
Il robot entrerà con la delicatezza che lo contraddistingue, nella vita di cinque personaggi che, nel finale, si uniranno per lui.
Senza troppo anticipare il contenuto degli episodi, possiamo dire che, se pure brevi, hanno il pregio di non staccarsi troppo dal film e di ampliare la narrazione con nuovi contenuti.
In particolare, la serie segue il filone Disney che già con altri prodotti, come Red e Lightyear , aveva inserito nella narrazione argomenti “tabù” quali l’omosessualità e le mestruazioni.
Vagando per la città, Baymax va in aiuto di Sofia e di Mbita. La prima, una studentessa delle medie, rimane sconvolta dall’arrivo del suo primo ciclo. Dopo essersi chiusa nel bagno della scuola, la ragazzina promette a se stessa di trascorrere il resto della sua esistenza lontano dalle persone. Il tempestivo arrivo del robot, non solo la farà riflettere sulla normalità del ciclo mestruale, ma anche sul fatto che il passaggio alla maturità fisica sia una naturale fase della vita. Raccontando con tranquillità il dolore fisico di Sofia e l’accuratezza con cui il robot si reca in un supermercato per comprarle beni di prima necessità, l’episodio in questione mostra un argomento che ancora oggi, nella vita reale, è completamente trattato con vergogna.
Mbita invece è un cuoco gay, segretamente affascinato dal venditore di frutta del mercato dove si reca ogni mattina. Mbita ama nascondersi nella sua quotidianità.
Quando scopre di essere allergico ai prodotti che utilizza, Baymax interviene all’inizio della reazione allergica. Determinato a non cambiare le sue giornate, il robot non solo lo invita a guardare la vita da un’altra prospettiva, ma anche a farsi coraggio nel chiedere un appuntamento al ragazzo di cui è invaghito.