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In Sala

‘Il naso o la cospirazione degli anticonformisti’, il cinema come arte in un’opera d’animazione unica

L'inclassificabile film d'animazione del regista russo Andrey Khrzhanovsky è un gesto d'amore verso l'arte e gli artisti

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Da oggi nelle sale l’ultimo film d’animazione del veterano autore russo Andrey Khrzhanovsky, Il naso o la cospirazione degli anticonformisti. Un’opera surreale e satirica tratta dall’omonimo racconto di Nikolaj Gogol’ e insieme un atto d’accusa verso il Potere e il suo tormentato rapporto con l’Arte.

Il naso: Trama

Un aereo di linea attraversa la Russia diretto in Occidente. Al suo interno i più svariati rappresentati della moderna cultura del Paese e non solo. Su uno dei piccoli schermi dove si proietta tutta la storia del cinema russo e sovietico si scorge proprio Il naso di Khrzhanovsky. Un’opera tratta da un racconto di Gogol’ e già messa in scena in forma di opera buffa dall’autore teatrale Dmitrij Šostakovič. Ma la storia surreale dell’assessore di collegio Kovalev, risvegliatosi un bel giorno senza naso per poi ritrovarlo sotto le mentite spoglie di un consigliere di Stato, si confonde ben presto con la travagliata vicenda dell’opera teatrale e con l’infausto intervento di Stalin, che condannerà essa e il suo autore all’oblio.

Arte e Potere

È un film che trasuda non solo cinema, Il naso di Khrzhanovsky, ma anche letteratura, teatro, pittura. Tutto quello, insomma, che è stata l’arte in Russia in più di un secolo di Storia. Anche e soprattutto nel suo tormentato rapporto con il Potere. È proprio questo rapporto che l’eclettico regista russo, attivo sin dai tempi del “disgelo”, decide di mettere al centro della sua singolare trasposizione. Prendendo un autore e un testo conosciuti per riportare allo scoperto pagine sepolte, volti e nomi di artisti salvati, in extremis, dall’oblio. Partendo da Gogol’ e passando da Šostakovič e dal suo adattamento teatrale del celebre racconto dello scrittore ucraino, il passo allo stalinismo e alle sue purghe è quindi breve. Il risultato è un viaggio in tre tappe, “una storia in tre sogni” per elaborare, attraverso un gesto creativo assoluto, una satira impermeabile al tempo e alla Storia.

Un cinema grande come un intero Paese

È un film-archivio, del resto, Il naso. Una fantasticheria citazionista, bulimica e anacronistica, dove trovano posto, al suo interno, Eisenstein e le avanguardie, la propaganda e i social network, Bulgakov e Stalin. Servendosi di tecniche, suggestioni e formati differenti, dai diversi stili d’animazione (cut-out, collage, computer grafica) ai filmati di repertorio, dagli inserti di opere cinematografiche al back-stage, il film si fa così ritratto immaginario di un paese visto con gli occhi di un’artista e di coloro che lo hanno accompagnato e preceduto.

A tutti gli anticonformisti

È qui che trova perfettamente senso l’idea dell’aereo di linea come trait d’union tra le tre storie. Un insieme di personalità e suggestioni che rappresentano quel corpus a cui Khrzhanovsky attinge a piene mani. Sono questi, artisti del presente e soprattutto del passato, gli anticonformisti del titolo. Quegli sperimentatori e innovatori che ai tempi di Stalin vennero accusati di “formalismo” (come avvenne per lo stesso Šostakovič, che, dopo aver rappresentato l’opera nel 1930 non poté più farlo fino al 1974), contrapposti a quel “realismo” che non poteva che essere l’unica vera espressione del Popolo.

A loro, a quei nomi spesso dimenticati, incarnatisi ognuno in un proprio, personale aereo, Khrzhanovsky dedica Il naso o la cospirazione degli anticonformisti. Facendo di quelle tre storie unite da un meccanismo di scatole cinesi (o di matrioske) l’emblema del rapporto travagliato e drammatico tra Arte e Potere. Ieri come oggi.

Il naso o la congiura degli anticonformisti

  • Anno: 2020
  • Durata: 93 minuti
  • Distribuzione: Double Line, Lo Scrittoio
  • Genere: Biografico, Musicale, Sperimentale, Animazione
  • Nazionalita: Russia
  • Regia: Andrey Khrzhanovsky
  • Data di uscita: 05-May-2022