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Rome Independent Film Festival

‘Brother Troll’ al RIFF 2021: il corto sulle isole Fær Øer

Inserito nel ricco programma di corti del RIFF 2021, Brother Troll di Gudmund Helmsdal trasporta lo spettatore negli aspri paesaggi delle Fær Øer, ponendolo al cospetto di una cruda parabola umana

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brother troll

Assai diversificata a livello di proposte, la selezione di cortometraggi del RIFF 2021 ci ha fatto scoprire anche questo crepuscolare film in costume, girato alle isole Fær Øer: Brother Troll.

Brother Troll: dal profondo Nord

Diciamoci la verità: se le filmografie scandinave rappresentano dagli albori del cinematografo un valore inestimabile, se negli ultimi decenni l’Islanda ci ha preso in contropiede con un cinema sempre originale, sorprendente e sanguigno, le isole Fær Øer mancavano quasi completamente all’appello. Almeno fino a ora. Ci ha pensato tale Gudmund Helmsdal a colmare il vuoto, realizzando un corto connotato da atmosfere di notevole spessore e da un utilizzo espressionista del paesaggio.

Quasi un western artico

Le Fær Øer fanno parte in realtà del Regno di Danimarca, ma beneficiano di una certa autonomia. Tale da permettere all’arcipelago di schierare una Nazionale di calcio e di assurgere periodicamente agli onori delle cronache per quelle mattanze di delfini, ivi considerate “tradizionali”, che da anni fomentano la sacrosanta ira degli animalisti.

Costumi cruenti a parte, queste terre vengono, però, a costituire un ambiente tanto ostico quanto affascinante, sia dal punto di vista antropologico che – soprattutto – sotto il profilo paesaggistico. Slanciate verso l’alto come cattedrali gotiche, queste isole sono tutte un susseguirsi di costoni rocciosi a picco sul mare, vertiginose cascate, verdeggianti radure e nutrite colonie di uccelli marini. Località quindi brulle, inospitali, ma di una bellezza sublime e a tratti inquietante. Bene ha fatto Gudmund Helmsdal, originario di quei luoghi e con altri brevi lavori (anche qualche videoclip) all’attivo, ad enfatizzare in Brother Troll il dato naturalistico, rendendolo la cornice ideale per una saga famigliare in salsa western, dal timbro sulfureo e grottesco.

Le premesse di una tragicommedia familiare

Tre fratelli ormai anziani vissuti sempre lontano dalla gente, in una fattoria persa tra cime aguzze e vallate, a due passi dall’oceano. Si intravedono persino su un’altura tre rocce sinistre nelle quali potersi identificare. Ma uno di loro è morto da poco, per cui gli altri due non fanno altro che litigare: quello maggiormente vicino ai dogmi cristiani tormenta se stesso e l’altro giacché il fratello defunto non è stato seppellito in terra consacrata, mentre quello più disilluso e irriverente (definito non a caso “eteno” dal burbero famigliare) sembra fregarsene e si consola con l’alcol.

Le premesse per un crudo regolamento di conti ci sono tutte. Ma la tragicomica vicenda, narrata in flashback con feroce ironia, condurrà entrambi verso un epilogo tanto inatteso quanto paradossale.
Oltre al carisma dei due protagonisti, il corto di Gudmund Helmsdal pone in risalto tutto lo spessore di atmosfere nordiche, magicamente sospese tra dramma introspettivo e mitologia popolare. Con l’ambientazione di fine Ottocento ad acuire il senso di una selvaggia parabola esistenziale, segnata dall’isolamento.

Requiem sulla scogliera

Il finale di fronte all’oceano è senz’altro la perla di Brother Troll, il culmine del black humour di fondo. Eppure per tutto l’arco narrativo del corto (che tanto corto non è ed esprime finanche, nell’asciutta essenzialità dei dialoghi, una certa maturità di scrittura: si viaggia comunque verso i 30 minuti di durata) tende a farsi apprezzare quel timbro solenne, austero, animato nel rapporto col territorio da un “timor panico” acuto e costante. In tal senso anche la colonna sonora offre un valido contributo, confermando il fatto che la ricerca musicale nelle isole Fær Øer beneficia di invidiabile prosperità e sorprendenti impulsi creativi: ne sanno qualcosa i fan dei Týr, folk metal band di tutto rispetto, come pure coloro che hanno potuto ascoltare la voce incantevole della cantautrice faroese Eivør Pálsdóttir.

Brother Troll

  • Anno: 2021
  • Durata: 29’59’’
  • Genere: Cortometraggio
  • Nazionalita: Faroe Islands
  • Regia: Gudmund Helmsdal