Playlist, film che ha meritato la Menzione Speciale al Bif&st, diretto da Nine Antico (alla sua prima esperienza come regista), racconta la vita di una giovane donna nella Parigi contemporanea, con uno sguardo ironico e inusuale.
Playlist: una giovane donna nella Parigi contemporanea
La ventiseienne Sophie ottiene un lavoro presso una famosa casa editrice parigina, anche se, in realtà, il suo sogno nel cassetto è quello di veder pubblicati i suoi disegni. Quando la ragazza dice al suo fidanzato, Jean, di essere incinta, la situazione precipita e lei si trova a dover cambiare i suoi progetti di vita.
Playlist è una commedia girata in bianco e nero; Nine Antico, regista del film è, infatti, una talentuosa fumettista di disegni, prevalentemente in bianco e nero.
La scelta cromatica della regista nasce dall’esigenza di narrare una storia che sia senza tempo, pur calandosi perfettamente nella contemporaneità. La vicenda personale di Sophie è sicuramente quella di una donna moderna ma, al contempo, è una storia universale e non ancorata a un’epoca precisa.
Amante del cinema italiano e di quello francese e ispirata dalle opere di Noah Baumbach e di Woody Allen, la Antico si focalizza sul contesto narrativo e sui contrasti e, indubbiamente, inserisce nella pellicola un tocco autobiografico.
Il filo conduttore del film è una voce narrante maschile (Bertrand Belin) una sorta di “grillo parlante”, la voce della coscienza della protagonista che snocciola gli eventi, ponendosi domande esistenziali.
Sophie intende essere una ragazza anticonformista, libera, che non ha bisogno di chiedere il permesso per vivere la sua vita come desidera.
La regista parla del rapporto tra le donne e la consapevolezza del loro corpo che, spesso, le espone a una certa vulnerabilità, soprattutto nei rapporti affettivi.
E, infatti, è proprio questo desiderio di comunicare la femminilità che ha guidato la Antico nella scelta della protagonista, Sara Forestier (Premio César 2010 con Le Nom des Gens), attrice dal fascino squisitamente francese e dalla personalità estrosa.
Playlist: un film dal sapore vintage
Sulla scia della Nouvelle Vague e del cinema indie americano, Playlist si sofferma più sulla descrizione di stati d’animo che sull’azione, rendendo la narrazione poco dinamica ma contraddistinta da alcuni momenti audaci.
Playlist è costruita su una successione di scene, o meglio, di “schizzi” illustrati dall’Antico che delineano i personaggi e le loro vicende professionali e sentimentali: attraverso situazioni insolite e divertenti, lo spettatore si lascia andare, seguendo le peregrinazioni di una donna che sta cercando il proprio posto nel mondo.
Sara Forestier e Laetitia Dosch, amiche nel film, sono un duo esilarante, il punto forte della commedia.
Ricco di humour e con una vena malinconica, Playlist ha un innegabile fascino vintage, accentuato dalle musiche di Serge Gainsbourg e Daniel Johnston,: un racconto moderno, stravagante e originale in cui l’esplosione di colori della storia e dei personaggi compensa, o forse per effetto paradosso, esalta il bianco e nero del film.