La 24a edizione del Bobbio Film Festival si è conclusa con la vittoria di Favolaccedei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo. La giuria del Festival, composta dai corsisti del seminario di critica cinematografica curato da Anton Giulio Mancino e presieduta da Marco Bellocchio, ha scelto di assegnare il Gobbo d’Oro come miglior film a Favolacce
«per la capacità di inquinare la rappresentazione del quotidiano, alternando le forme del racconto tradizionale e lasciando emergere quegli scarti di realtà spesso rimossi dal campo del visibile».
Il premio è stato ritirato dall’attore Gabriel Montesi che nel film interpreta Amelio Guerrini.
È la seconda volta che i fratelli D’Innocenzo (qui una nostra intervista esclusiva) trionfano a Bobbio. Anche nel 2018 era stato loro assegnato il Gobbo d’Oro per La terra dell’abbastanza.
Il Gobbo d’Argento Città di Bobbio è andato al film Miss Marxdi Susanna Nicchiarelli, premiato
«per la sensibilità nel contaminare un’accurata ricostruzione storica con vibrazioni pop che generano un ritratto femminile contemporaneo»,
ed è stato ritirato dall’autore delle musiche, Christian Alati.
Il film La terra dei figli di Claudio Cupellini ha vinto il Premio Libertà.
Il Bobbio Film Festival, nato dall’esperienza della fondazione Farecinema presieduta da Marco Bellocchio, è cresciuto negli anni affermandosi nel panorama dei festival italiani.
Ecco l’elenco dei film premiati a Bobbio col Gobbo d’Oro nel corso degli anni:
2005: Saimirdi Francesco Munzi
2006: A Est di Bucarest di Corneliu Porumboiu
2007:L’aria salata di Alessandro Angelini
2008: Cover-boydi Carmine Amoroso
2009: Puccini e la fanciulla di Paolo Benvenuti
2010: Le quattro volte di Michelangelo Frammartino
2011: La pecora nera di Ascanio Celestini
2012: Io sono Li di Andrea Segre
2013: L’intervallo di Leonardo Di Costanzo
2014: Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto
2015: Hungry Hearts di Saverio Costanzo
2016: Non essere cattivo di Claudio Caligari
2017: La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu
2018: La terra dell’abbastanza di Fabio e Damiano D’Innocenzo