Ti ho sposato per allegria, un film commedia italiano del 1967 diretto da Luciano Salce, interpretato da Monica Vitti e Giorgio Albertazzi e tratto dalla commedia omonima del 1965 di Natalia Ginzburg. Sceneggiato da Sandro Continenza, Natalia Ginzburg, Luciano Salce, con la fotografia di Carlo di Palma e le musiche di Piero Piccioni, Ti ho sposato per allegria è interpretato da Monica Vitti, Giorgio Albertazzi, Maria Grazia Buccella. Prodotto da Mario Cecchi Gori.
Sinossi
Pietro è un giovane avvocato d’estrazione borghese che ha sposato Giuliana, bella ragazza un po’ svitata, conosciuta a una festa di artisti. Nonostante le premesse, tutto fra i due sembra funzionare al meglio. Anche quando la madre di lui arriva in visita e Giuliana combina un guaio dietro l’altro.
Primi passi nel ménage familiare di un avvocato e di una ragazza svampita, sposatisi poche settimane dopo essersi conosciuti: il banco di prova decisivo dovrebbe essere il pranzo a cui sono state invitate la madre e la sorella zitella di lui, durante il quale però va tutto storto. Un lui serioso (ma non troppo) e una lei pazzerella: era la formula vincente di Nata di marzo di Antonio Pietrangeli, di cui questa è una versione pop, colorata e surreale, popolata dall’allegra vitalità dei personaggi femminili (non solo la moglie, ma anche la cameriera con cui rievoca il proprio passato in due divertenti flashback) e con richiami alle gag del cinema muto. Monica Vitti offre una delle sue migliori interpretazioni. Tratto dall’omonima pièce teatrale di Natalia Ginzburg, Ti ho sposato per allegria è un film che dice molto sulla sua epoca, contrapponendo la voglia di vivere di fine anni ’60 alle forme incartapecorite della generazione precedente, incapace di aprirsi alle novità e meravigliosamente incarnata da Italia Marchesini.